GIUSTIZIA, ORA NORDIO È “COMMISSARIATO”. La cattura di Messina Denaro ha rotto le uova nel paniere del ministro Nordio per quanto riguarda la sua idea di giustizia. E ora nella maggioranza fanno a gara a smentire (o superare) le ricette del Guardasigilli, mentre gli unici che continuano a spellarsi le mani sono gli uomini di Renzi e Calenda (“Le parole che il ministro Nordio ha pronunciato in Parlamento sono molto sagge e le sottoscrivo in pieno”, ha detto Raffaella Paita, presidente del Gruppo Azione-IV). Perfino Matteo Salvini afferma di sperare “che sia finito il tempo del contrasto tra politica e magistratura. C’è bisogno di dialogo e di tranquillità”. Mentre per il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro di FdI, l’intervento sulle intercettazioni non limiterà la possibilità di ascoltare i dialoghi né i budget a disposizione delle Procure, ma “solo” la pubblicazione dei contenuti degli audio sui media. E poco importa se dal 2020 sia già in vigore la legge Orlando, in base alla quale i dialoghi irrilevanti sono stralciati dagli atti depositati e conservati nei cosiddetti “armadi giudiziari”. Giudizi a parte è un’altra cosa rispetto ai piani del ministro che sembra “commissariato” dalla sua stessa maggioranza. Mentre la petizione del Fatto per cacciarlo da via Arenula ha già superato le 90 mila firme. Parleremo dell’argomento con l’ex presidente della Camera, Roberto Figo.
ASSEMBLEA PD, “SVOLTA” ALLA LETTA. Sul ‘Manifesto per il nuovo Pd’ “in un mese e mezzo abbiamo fatto 16 riunioni, per 52 ore”. Enrico Letta è soddisfatto del lavoro svolto e ne ha parlato all’assemblea del Partito, assise che ha detto sì alla nuova carta, ma con 18 contrari e 22 astenuti. Peccato che sembra un Manifesto scritto sulla sabbia, visto che non sostituisce la carta dei valori del 2007 (quella creata alla nascita del Pd), ne impegna la nuova segreteria a riaspettarne i dettami. I nostri due inviati, Luca De Carolis e Tommaso Rodano vi racconteranno la giornata del segretario ne cosa c’è nel nuovo Manifesto, giornata scandita anche dal ritorno in casa dem di Articolo 1 di Bersani.
TANK A KIEV, IL “NEIN” DI SCHOLZ PREMIATO DAI SONDAGGI. A quasi un anno dall’invasione dell’Ucraina, cominciano ad emergere spaccature nella Nato sulla questione delle armi e sulla strategia per il futuro, scrive il New York Times. Per il giornale Usa da una parte c’è il fronte rappresentato da Gran Bretagna-Polonia-Paesi Baltici che preme per l’invio di tank e armi più pesanti a Kiev, dall’altra c’è la frenata della Germania e le perplessità degli Stati Uniti. Il riferimento è allo stop dell’invio di carri armati, su cui ieri si è diviso il vertice Nato che si è tenuto a Ramstein in Germania. Ma mentre per Kiev “l’indecisione sta uccidendo altri nostri cittadini”, a Berlino il nein del cancelliere Olaf Scholz risponde alla volontà della maggioranza dei tedeschi, come si evince da un sondaggio in materia. Sul giornale di domani anche un reportage di Bosco sulla tragedia dei mutilati di guerra che sta mettendo in difficoltà Kiev.
MALATTIE E BLITZ, SU MESSINA DENARO TUTTO È PERMESSO. Una Giulietta nera rinvenuta in via San Giovanni, a Campobello di Mazzara, ossia nei pressi del terzo covo di Messina Denaro, su cui gli investigatori stanno facendo i rilievi del caso. Ma anche biglietti aerei per regno Unito e Sudamerica, dei libri di storia e filosofia e anche una biografia di Putin. Dai nascondigli del boss catturato continuano ad emergere cose che non hanno però rilievo nella ricostruzione della cupola di Cosa nostra né per stabilire chi ha protetto la latitanza trentennale. Ma sul Fatto di domani ci occuperemo anche delle continue violazioni alle norme compiute nel casi Messina Denaro, dal blitz nel covo filmato e trasmesso in tv, ai continui particolari sulle malattie e perfino sul posizionamento delle metastasi del mafioso. Tutte cose che, se si fosse trattato di un politico finito in manette, avrebbero scaturito una pioggia di critiche. Domani leggerete anche un’intervista al regista Franco Maresco sullo stile decisamente Kitsch di Messina Denaro.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Il Fatto contro Gomorra. Una presentazione di quattro pagine sulle nuove iniziative della Fondazione del Fatto Quotidiano con un reportage di Maddalena Oliva da Secondigliano, dove la Fondazione aprirà una struttura sportiva per i ragazzi. Ci saranno anche interventi dell’amministratore delegato, Cinzia Monteverdi, e del magistrato antimafia, Giovanni Melillo.
Il peso dei rincari. L’impatto dell’inflazione sui risparmi degli Italiani: da agosto a novembre il peso sui conti correnti dei cittadini vale 20 miliardi. Vedremo di che si tratta.
Scuola-lavoro, la manifestazione. Dopo le morti e i ferimenti di giovani studenti in regime scuola-lavoro, oggi i ragazzi sono tornati in piazza contro la discussa norma.
Perché solo alla Juve? Dopo il -15 di penalizzazione affibbiato alla Juventus per la vicenda plusvalenze risponderemo, carte alla mano, alla classica domanda del tifoso: perché questa volta a pagare è stato solo il club bianconero?