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DOPO I TANK, GLI F-16: IL PARTITO DELLE ARMI PREPARA LA NUOVA ESCALATION. LA VOCE DEI PACIFISTI: INTERVISTA A STEFANO ZAMAGNI. Nel giorno della Memoria, Putin ha accusato Kiev di crimini neonazisti, mentre il suo portavoce Peskov ha dato ragione a Trump, che ieri ha evocato l’olocausto atomico come conseguenza dell’invio di tank. Gli esperti militari si interrogano ora sui problemi sollevati dal generale Fabio Mini sul Fatto di oggi: i carri armati occidentali sono pochi a confronto con quelli di Mosca, ma soprattutto sono molto eterogenei quanto a munizioni, carburante e funzionamento. Accontentati sui tank, gli ucraini spingono già sul tasto degli aerei: vogliono gli F-16. Il segretario del Consiglio della Difesa Oleksiy Danilov ha postato sui social un video di un caccia con la frase “presto nei cieli ucraini”. Sul punto la Casa Bianca è reticente e Berlino ha già detto di no, ma la storia dei tank insegna che possono cambiare idea. Ben più decisa la risposta dei produttori di armamenti. L’azienda americana madre degli F-16, la Lockheed Martin, ha detto che è pronta a soddisfare la domanda di nuovi jet per Kiev, sollecitando i governi a compiere questo passo. Del resto, un F-16 da solo può costare fino a 64 milioni di dollari. Nell’ultimo anno il valore delle esportazioni belliche Usa è cresciuto del 49%, raggiungendo 52 miliardi di dollari, soprattutto grazie agli acquisti della Germania e della Polonia (che ha comprato 250 tank Abrams). Dopo aver visto che gli italiani sono contro il riarmo, sul Fatto di domani daremo voce ai movimenti pacifisti e a chi sostiene la linea della soluzione negoziale al conflitto. Leggerete un’intervista su questi temi all’economista Stefano Zamagni. Dalla politica, contro “l’oltranzismo bellicista” si è levata anche la voce di Giuseppe Conte. Il leader del M5S ha usato parole nette: “L’unica prospettiva credibile è imporre una svolta diplomatica. Questo non significa essere rassegnati alle condizioni che vorrebbe dettare la Russia, noi in questa vicenda non siamo neutrali, abbiamo sempre fermamente condannato l’aggressione di Putin. Il problema è la via d’uscita. L’unica certezza in questo momento è questa escalation militare che stiamo abbracciando inviando arsenali sempre più sofisticati”.
ZELENSKY A SANREMO, SI AMPLIA LA POLEMICA. Un altro lato dello scontro di idee sulla guerra ruota attorno alla partecipazione di Volodymyr Zelensky al festival di Sanremo, invitato in collegamento come è già successo in altri festival internazionali. Sono in molti ad aver rilevato l’inopportunità dell’iniziativa, da punti di vista e posizioni politiche diverse. Il fronte dei contrari si ingrossa e comprende, dopo Matteo Salvini, anche insospettabili come Carlo Calenda e Maurizio Gasparri, oltre ai più attesi Beppe Grillo, Alessandro Di Battista, Carlo Freccero. Quest’ultimo sul Fatto di oggi ha giudicato la scelta un errore per la Rai e un errore per l’Ucraina. Il giorno prima si era schierato su posizioni simili anche Moni Ovadia. Non così distanti le argomentazioni di Calenda: “Esistono contesti adatti a un messaggio drammatico come la guerra ed altri che non lo sono – ha detto il leader di Azione –. Non credo gioverebbe a Zelensky intervenire tra una canzone e l’altra”. Anche Conte è d’accordo: “Fui molto contento quando Fico invitò Zelensky alla Camera. Non credo però che ora sia così necessario avere Zelensky in un contesto così leggero come Sanremo”. Una voce si è levata anche dal Pd. Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria in quota sinistra, è l’ultimo a definire fuori luogo la partecipazione del presidente ucraino al festival della canzone: “È una guerra. La gente muore. Se la Rai vuole dare voce al presidente di un Paese invaso che si difende mandi in onda un messaggio a reti unificate. Ma non confondiamo la tragedia con l’audience”. L’unico a mostrarsi stupito per la polemica è l’artefice dell’ospitata di Zelensky all’Ariston: Bruno Vespa, che si giustifica dicendo che “al Festival hanno partecipato alte personalità della politica internazionale e sono stati trattati tutti i temi sociali, anche scabrosi”. Sono tanti i festival e le kermesse che nell’ultimo anno hanno ospitato un video di Zelensky: sul Fatto di domani leggerete una carrellata di ospitate e interventi, dai Grammy Awards ai Golden Globe a Cannes.
I RAPPORTI TRA ANTONIO D’ALÌ E MATTEO MESSINA DENARO. PARLA MARIA SODANO. I carabinieri hanno diffuso un video che mostra l’interno dell’abitazione di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara (la prima scoperta). Si vede il salotto con i poster di Joker e del Padrino e le riproduzioni dei dipinti di Van Gogh. In una stanza adibita a palestra c’è una panca con dei pesi oltre a decine di paia di scarpe. Sui social tiene banco la polemica contro Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero e capolista di Fratelli d’Italia a Milano per le elezioni regionali in Lombardia, che provocatoriamente su Twitter ha scritto “Se Messina Denaro è un assassino perché mai nel paesello dove abitava non è stato identificato e denunciato? Ci voleva Meloni per arrestarlo?”. Il senso del messaggio, che ha provocato una levata di scudi, è che i primi colpevoli della latitanza del boss sono i cittadini comuni che non hanno denunciato. Ma sono ben altri i soggetti e i poteri che hanno impedito la cattura di Messina Denaro per 30 anni. Sul Fatto di domani lo ricorderemo a partire dalla ricostruzione della storia dei rapporti del politico forzista Antonio D’Alì (ora in carcere per concorso esterno) con la mafia. Leggerete anche un’intervista a Maria Sodano, vedova del prefetto Fulvio Sodano, che 20 anni fa fu allontanato da Trapani proprio per volere di D’Alì.
LAVORO: NEL 2022 PIÙ OCCUPATI STABILI. LA RICCHEZZA PRO CAPITE AUMENTA, MA QUELLA REALE DIMINUISCE. Nell’ultimo biennio è stato creato quasi un milione di nuove posizioni, al netto delle cessazioni. Si legge nella nota congiunta sul mercato del lavoro pubblicata oggi da ministero del Lavoro, Banca d’Italia e Anpal. Gli enti sottolineano che il bilancio per il 2022 “è ampiamente positivo, ma si conferma il rallentamento del mercato del lavoro a fine anno”. Sono cresciuti i contratti a tempo indeterminato: sono oltre 400 mila i posti di lavoro stabili creati nell’anno, mentre l’anno precedente si era distinto per un forte incremento dell’occupazione precaria, a causa dell’incertezza pandemica. La crescita del 2022, però, si è concentrata soprattutto al Centro-nord. Sul Fatto di domani analizzeremo questi numeri e daremo loro concretezza raccontando le storie delle ultime crisi industriali italiane. Un altro lavoro di Banca d’Italia diffuso oggi, con l’Istat, mostra invece che la ricchezza pro capite degli italiani è in crescita (+3% nel 2021), ma meno degli altri Paesi Ue e solo grazie alla richezza finanziaria, mentre la ricchezza in termini reali si è ridotta dell’1%.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Caso Cospito, la Cassazione anticipa l’udienza. Il Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma dichiara che è urgente trasferire Alfredo Cospito, anarchico condannato a 10 anni e sottoposto al 41-bis, in una struttura in grado di garantire un immediato intervento sanitario. Cospito è in sciopero della fame da tre mesi nel carcere di Sassari, contro l’applicazione del carcere duro disposto nei suoi confronti per quattro anni, ed è in gravi condizioni sanitarie dopo essersi rotto il naso. La Cassazione ha anticipato l’udienza per il ricorso al 7 marzo, invece che il 20 aprile stabilito inizialmente.
Alta tensione in Israele. Dopo la strage di ieri, la Jihad islamica ha lanciato 5 razzi da Gaza verso il sud di Israele. 3 di questi sono stati intercettati, uno è caduto in una zona aperta mentre un altro all’interno della Striscia. In risposta, l’aviazione israeliana ha colpito obiettivi di Hamas, tra cui una base nel nord della Striscia e una struttura sotterranea per la costruzione dei razzi nel campo profughi di Maghazi, nella parte centrale di Gaza.
Che c’è di Bello. Nel nostro inserto culturale del sabato parleremo del film L’innocente di e con Louis Garrell, della nuova serie Shrinking su Apple+, dello spettacolo Interno Bernhard con Glauco Mauri, dei tesori sepolti sotto la via Appia, del libro Sull’isola di Federico Baccomo dell’ultimo romanzo di Niccolò Ammaniti: La vita intima.
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