Il Fatto di domani. L’Ue a Kiev: “il vostro futuro è in Europa”, ma la corruzione fa paura. Caso Cospito, Meloni a Berlino non risponde su Donzelli-Delmastro. Conte: “il silenzio fa rumore”

Di FQ Extra
3 Febbraio 2023

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IL PRIMO SUMMIT UE-KIEV. VON DER LEYEN: “ACCELERATE LE RIFORME”, ZELENSKY, “ACCELERATE LE ARMI”. Si è concluso a Kiev il summit tra i vertici europei e quelli ucraini. A incontrare Zelensky c’era una delegazione imponente: la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio d’Europa Charles Michel, il capo degli Esteri Josep Borrell e una quindicina di commissari. Il tema era la richiesta di adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Nessuno si aspettava avanzamenti materiali, ma di sicuro dal punto di vista simbolico l’effetto è rilevante. Charles Michel ha dichiarato che “il futuro dell’Ucraina è nell’Unione europea”, von der Leyen ha garantito che l’Ue continuerà a sostenere Kiev in ogni passo, invitandola però anche a procedere speditamente con le riforme promesse. Come vedremo sul Fatto di domani, pesa molto la questione della corruzione. Del resto, la Commissione ha già pubblicato una relazione analitica sull’adeguamento dell’Ucraina agli standard europei in cui il giudizio è “moderato” in 24 ambiti su 32 analizzati (“buono” negli altri otto). La prossima tappa dell’iter è fissata in autunno, quando la Commissione riferirà sui progressi compiuti e formulerà raccomandazioni. Zelensky ha provato a massimizzare i risultati fissando un punto: per lui l’obiettivo è avviare i negoziati di adesione entro l’anno. Poi è tornato a chiedere di accelerare le consegne di armi e, sibillino, ha detto di aver “sentito il sostegno dei vertici dell’Unione Europea ma, sulle sanzioni, non di tutti i Paesi europei”. Ha strappato anche l’adesione ufficiale dell’Ue ai 10 punti del piano di pace unilaterale ucraino (già rigettato da Mosca), proprio mentre Washington smentiva le rivelazioni di un quotidiano tedesco secondo cui la Cia avrebbe già proposto ai russi di cessare l’offensiva in cambio del 20% del territorio ucraino. Sul giornale di domani torneremo a parlare anche del business delle armi, a partire dalla novità di oggi. Berlino ha autorizzato l’azienda che produce i Leopard a inviare in Ucraina la versione precedente dei carri armati (obsoleta), in modo da renderne disponibili 88 in più oltre ai 14 Leopard-2 già promessi a Kiev. Vedremo anche come si sta riorganizzando il fronte russo: secondo l’intelligence ucraina, Putin avrebbe ordinato al suo esercito di impadronirsi del Donbass entro marzo. Per il New York Times Mosca avrebbe perso già 200 mila uomini tra morti e feriti, tuttavia la Russia sembra preparata a resistere ad anni di guerra, visto che la sua economia non è crollata per effetto delle sanzioni. Sul fronte del pacifismo leggerete un’intervista a Emiliano Manfredonia il nuovo Presidente nazionale Acli.


LA PREMIER A BERLINO HA IL VOLTO DI DRAGHI: SUL TAVOLO MIGRANTI E HUB DEL GAS. Un blitz nord europeo per Giorgia Meloni. Stamattina la premier ha incontrato a Stoccolma il premier svedese Kristersson per discutere la questione dei flussi migratori in vista del Consiglio europeo della prossima settimana. La presidenza di turno dell’Ue, la Svezia appunto, aveva comunque già chiarito che non si arriverà entro i prossimi sei mesi a mettere nero su bianco un nuovo accordo Europeo sulla gestione comune dell’immigrazione. Nel pomeriggio Meloni è partita alla volta di Berlino, dove ha avuto un lungo bilaterale con il cancelliere Olaf Scholz. E ha trovato ad accoglierla gli apprezzamenti della stampa tedesca. Il Der Spiegel scrive chiaramente che la leader italiana “sembra aver scoperto l’amore per l’Europa”. Il motivo è concreto: la politica economica del governo Meloni assomiglia in tutto e per tutto a quella di Mario Draghi: “La politica di Meloni è molto più realistica di quanto ci si sarebbe attesi, e su molti temi c’è una grande continuità con Mario Draghi”. Da Berlino la premier non ha smentito questa immagine, e nella conferenza stampa resta su temi generici insistendo sulla coesione europea, alleanza atlantica e collaborazione sui temi più scottanti dei migranti e dell’energia, dove Meloni ha rilanciato il progetto dell’Italia come hub del gas. “L’Europa quando vuole può offrire soluzioni”, ha detto Meloni, e poi alla domanda di un giornalista tedesco che le ricorda la sua “allergia per la Germania” risponde di non ricordare. Sulla politica estera Sul Fatto di domani leggerete il resoconto della visita dal nostro inviato a Berlino.


COSPITO, SCORTA A DELMASTRO E OSTELLARI. IL PD ANNUNCIA QUERELA PER GLI ATTACCHI DI FDI. MELONI SVICOLA: “RISPONDERÒ DOMANI”. INTERVISTA A GIUSEPPE CONTE. Da giovedì vivono sotto scorta i 2 sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro (Fdi) e Andrea Ostellari (Lega). Il rischio è che diventino bersaglio delle rivendicazioni anarchiche a sostegno di Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis in sciopero della fame. Una “tutela temporanea” in attesa del verdetto del 10 febbraio, quando si riunirà il Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto di Roma. Delmastro, intanto, continua a sparare sul Pd, reo a suo parere “dell’inchino ai mafiosi”. Riavvolgiamo il nastro: il 12 gennaio la delegazione dem (Verini, Lai, Serracchiani e Orlando) in visita al carcere di Sassari per verificare le condizioni di Cospito, ha scambiato poche parole con i mafiosi detenuti su suggerimento dell’anarchico. Poco prima, Cospito aveva condiviso con gli uomini dei clan la battaglia per l’abolizione del 41 bis. Le informazioni del Dap giungono sulla scrivania di Delmastro che le gira al meloniano Donzelli (suo coinquilino). Su questa base Donzelli pronuncerà poi la nota accusa di contiguità con mafiosi e terroristi al Pd, in Aula a Montecitorio. Oggi il Partito democratico ha annunciato querele e richiesta di risarcimento nei confronti dei due big di Fdi. Letta ha evocato il “linciaggio” verso i dem chiamando in causa la premier. Anche il leader 5S Giuseppe Conte ha giudicato Meloni colpevole di “un silenzio rumoroso”. La premier, in visita a Berlino, interrogata da un giornalista ha rimandato a domani ogni chiarimento di politica interna, sollecitando l’unità delle istituzioni contro la minaccia comune: “Mafia e anarchici lottano insieme contro il 41 bis” ha detto, affermando che l’Italia è sotto attacco all’estero e in patria. Intanto, Cospito nel carcere di Opera continua lo sciopero della fame e rifiuta l’alimentazione forzata, qualora la salute peggiorasse fino a renderlo incosciente. “Le sue condizioni sono allarmanti”, ha dichiarato oggi la senatrice Ilaria Cucchi in visita nel carcere di Opera. L’altra certezza è che l’anarchico non ha più intenzione di ricevere politici. Sul Fatto di domani faremo il punto sul caso Cospito e i riflessi politici.


USA-CINA, LA NUOVA GUERRA FREDDA: BLINKEN ANNULLA LA VISITA DOPO IL CASO DELLA “MONGOLFIERA”. Un pallone aerostatico cinese, in volo nel Montana su una base missilistica nucleare, incrina ulteriormente i già tesi rapporti tra Usa e Cina. Prima avrebbe sconfinato anche il Canada e l’Alaska. Il sottosegretario di Stato Anthony Blinken ha rinviato la sua visita a Pechino prevista domenica prossima. Il sospetto degli Stati Uniti è che fosse un tentativo di spionaggio. Il Dragone si “rammarica” e minimizza: il pallone serviva a scopi di ricerca meteorologici, ma è sfuggito al controllo per effetto dei venti impetuosi, perdendosi nei cieli. Il Dipartimento di Stato ha convocato l’incaricato d’affari cinese a Washington per chiedere chiarimenti. La “mongolfiera” è stata avvistata dai piloti di linea civile, ma non sarebbe una novità: “Questo tipo di attività è stata già osservata negli ultimi anni“, ha dichiarato il generale di brigata Pat Ryder. Biden, come prima opzione, avrebbe scelto di abbattere il pallone con i caccia F22. Subito riportato a più miti consigli dal capo dello Stato maggiore Mark Milley e dal consigliere alla Sicurezza Jake Sullivan, perché l’esplosione avrebbe comportato rischi per i civili. Il pallone è ancora nei cieli, e i Repubblicani hanno subito accusato Biden di pavidità. “Trump non lo avrebbe mai tollerato”, ha scritto su twitter la deputata del Gop Marjorie Taylor Greene. Sul Fatto di domani vedremo qual è lo stato dei rapporti tra Usa e Cina e se si può parlare di una nuova guerra fredda. Solo pochi giorni fa il generale Usa Michael A. Minihan aveva lanciato la profezia: entro il 2025 scoppierà il conflitto tra le due superpotenze.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Moggi in campo: la Figc apre un fascicolo. La Procura federale della Figc indaga sulla presenza dell’ex dg della Juventus Luciano Moggi a bordo campo alla partita della Juventus Primavera a Napoli, il 14 gennaio. Dopo Calciopoli Moggi non può accedere nel recinto di gioco di nessuna partita della federazione.

Tra il nulla e il dire. In libreria una raccolta fluviale di interviste di Carmelo Bene, (Si può solo dire nulla), il più geniale dei teatranti del 900.

Caso Qatar. Niccolò Figà-Talamanca, responsabile dell’ong No Peace Without Justice, è stato scarcerato senza condizioni dopo quasi due mesi di detenzione.

Che c’è di Bello. Come ogni sabato, la nostra rassegna culturale di film, libri, spettacoli ed eventi da non perdere. “Everything Everywhere All at Once”, luci e ombre del film che si è guadagnato 11 nomination agli Oscar. “Gilgamesh”, al teatro di Modena con Luigi Lo Cascio.


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