Il Fatto di Domani. L’omaggio di Meloni a Berlusconi, che teme la condanna nel processo Escort. Migranti, emergenza continua e sbarchi raddoppiati nel 2023

Di FQ EXTRA
10 Marzo 2023

BERLUSCONI, PROCESSO ESCORT: PALAZZO CHIGI RITIRA LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE (COME NEL RUBY TER). Ci pensa Palazzo Chigi ad alleggerire i guai giudiziari di Silvio Berlusconi. L’avvocatura della presidenza del Consiglio ha presentato la richiesta di revoca della costituzione di parte civile nel processo Escort a carico dell’ex premier, in corso a Bari, con l’accusa di induzione a rendere false dichiarazioni all’autorità giudiziaria.Secondo i pm, Silvio avrebbe pagato Gianpaolo Tarantini per mentire ai magistrati, che indagavano sulle escort procacciate dall’imprenditore pugliese per il leader forzista, tra il 2008 e il 2009. Tarantini è stato condannato in via definitiva a due anni e dieci mesi, lo scorso ottobre, per reclutamento e favoreggiamento della prostituzione. Berlusconi – è l’accusa dei pm – lo avrebbe spinto a mentire agli inquirenti pagando somme in denaro (centinaia di migliaia di euro), mettendo a sua disposizione avvocati e offerte di lavoro. La presidenza del Consiglio si era costituita parte civile per il danno d’immagine. Ma oggi, con Meloni a Palazzo Chigi, è arrivata la retromarcia. Del resto, il gentile omaggio era già arrivato con il processo Ruby ter: anche in quel caso, lo scorso 13 febbraio, il governo aveva revocato la costituzione di parte civile. Il processo milanese si è concluso con l’assoluzione, fra gli altri, dell’ex premier e di Karima El Mahroug. Così Berlusconi ha scampato il pericolo della decadenza per via della legge Severino. Proprio ciò che teme in caso di condanna nel processo escort. Sul Fatto di domani faremo il punto sull’inchiesta, vi racconteremo i retroscena del passo indietro di Meloni e le guerre nella maggioranza. Mentre Berlusconi pare aver fatto un passo indietro dopo le intemerate contro Zelensky, ora è Matteo Salvini ad alzare i toni.


EMERGENZA MIGRANTI, SBARCHI RADDOPPIATI E LAMPEDUSA AL COLLASSO: 1300 PERSONE SOCCORSE NEL MARE CALABRESE. Il giorno dopo il consiglio dei ministri a Cutro e il decreto contro gli scafisti, Giorgia Meloni è sempre più impantanata nel dossier migranti. L’emergenza ora è a Lampedusa: più di duemila arrivi nelle ultime 24 ore, quasi tremila persone sono ammassate in un hotspot che può contenerne 400. Secondo Frontex, a gennaio e febbraio sono sbarcati sulle coste italiane 12 mila migranti, il doppio rispetto allo stesso periodo di un anno fa. E gli sbarchi non accennano a frenare, anzi. Oggi la Guardia Costiera è intervenuta con le sue motovedette per soccorrere 1.300 persone, nel tratto di mare di responsabilità sar italiana. Un barcone con 500 migranti è a sud di Crotone. Altri due caicchi, con circa 800 persone a bordo, sono a circa 100 miglia da Roccella Ionica. In aiuto della Guardia costiera è arrivata la Marina Militare con la nave Sirio. Come non bastasse, la nave Diciotti della Guardia costiera ha soccorso in mare oltre 480 migranti a largo di Lampedusa: l’imbarcazione si dirigeva verso l’isola per il trasferire una parte dei circa tremila migranti che affollano l’hotspot in condizioni disperate. Intanto, oggi Meloni ha incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ma i temi erano un altro. Con lui si è discusso anche di energia: “Vorremmo accelerare le esportazioni di gas verso l’Europa attraverso l’Italia”, ha dichiarato Netanyahu. Non solo l’Italia, anche la Gran Bretagna è impegnata a gestire il fenomeno migratorio. Oggi il premier Sunak ha incontrato Macron per fermare le traversate illegali della Manica. Sul Fatto di domani approfondiremo (con tutti i numeri) il dossier migranti.


PD, INCONTRO SCHLEIN-BONACCINI: NIENTE SCISSIONE, I MODERATI RESTANO NEL PARTITO. CGIL, MELONI PARTECIPERÀ AL CONGRESSO. L’accordo tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini è in dirittura d’arrivo e la scissione pare scongiurata. La segretaria e il governatore dell’Emilia Romagna si parleranno nel tardo pomeriggio in videocall, Schlein da Roma e Bonaccini da Bologna. In vista dell’assemblea Pd di domenica, bisogna definire i ruoli nel partito e i capigruppo in Parlamento. Schlein ha aperto le porte della collaborazione: “Ci sarà un ruolo per Bonaccini e auspico che sia un ruolo politico di primo piano”, ha dichiarato la leader ieri sera a Otto mezzo su La7. Sul piatto, per lo sconfitto delle primarie, un ruolo da presidente o vicesegretario del partito. Ma la fuga dei moderati pare scongiurata. Pierluigi Castagnetti, intervistato dall’Avvenire, ha lanciato il ramoscello d’ulivo: “Un Pd senza i cattolici non sarebbe più il Pd e Schlein non ha alcuna intenzione di creare l’ennesimo partito del capo”. Fu proprio Castagnetti a paventare la scissione a dicembre scorso – durante i lavori della Costituente – per “non morire socialdemocratico”. Sul Fatto di domani vi daremo i dettagli dell’incontro Bonaccini-Schlein e cercheremo di capire la nuova rotta del partito, diviso tra l’ala moderata e la linea radicale della segretaria. Poi parleremo del congresso Cgil, dal 15 al 18 marzo a Rimini: come aveva rivelato il Fatto tre giorni, fa il 17 salirà sul palco Giorgia Meloni. Landini auspica “quello che finora non si è realizzato: le riforme annunciate devono essere oggetto di confronto e negoziazione”. Sarà la prima volta di un premier di centrodestra sul palco del sindacato rosso.


MOSCA ACCUSA GLI USA: PROVOCAZIONI IN GEORGIA E SABOTAGGIO DEL NORD STREAM. IL REPORTAGE DEL GIORNALISTA “CACCIATO” DA ZELENSKY. Le attenzioni restano puntate su Bakhmut, dove le truppe dei mercenari Wagner avrebbero rallentato l’assedio, in attesa dei rinforzi. Il capo della milizia privata, l’oligarca Yevgeny Prigozhin, ha annunciato di essere stato tagliato fuori da ogni comunicazione con le autorità militari del Cremlino: “Per farmi smettere di chiedere munizioni, mi sono stati spenti tutti i telefoni speciali”, ha dichiarato il capo di Wagner. Le condizioni dei civili restano difficili. Mentre il servizio elettrico è stato ripristinato a Kiev, una parte della città di Zaporizhzhya è ancora senza energia. Dopo la pioggia di missili caduti ieri sull’Ucraina, oggi a Kiev è arrivato il primo sistema di difesa aerea Patriot: Stati Uniti e Germania ne avevano promessi due a testa. Zelensky attende anche il sistema Samp-T, promesso da Francia e Italia. Intanto, le forze di Kiev hanno reagito contro siti e centri logistici dove sono concentrate le truppe e le attrezzature dell’esercito russo in territorio ucraino: colpito un complesso missilistico antiaereo, depositi di munizioni e veicoli antiaerei. La diplomazia appare sempre impantanata. Mosca ha accusato gli Usa del sabotaggio dei due gasdotti Nord Stream, dopo che il New York Times aveva chiamato in causa le responsabilità di Kiev nell’operazione. Lavrov ha anche denunciato le interferenze degli Usa in Georgia, dove nei giorni scorsi la popolazione era scesa in piazza. Secondo il Cremlino, ci sarebbe il rischio di provocazioni al confine con la Russia. Sul Fatto di domani leggerete tutti gli aggiornamenti sull’Ucraina, con un reportage di Alfredo Bosco. L’inviato del Fatto, poco gradito a Kiev, ha dovuto lasciare il Paese per rientrare in Italia. Domani leggerete i veri motivi della sua ritorno (forzato) in patria.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Fallisce la Silicon Valley Bank, rischio contagio. Le autorità della California hanno chiuso Silicon Valley Bank. L’istituto ha circa 209,0 miliardi di dollari in asset e 175,4 miliardi in depositi. Ora trema il sistema creditizio, con il rischio del contagio. Le azioni erano crollate del 60% dopo la decisione di emettere 2,25 miliardi in azioni per rafforzare il capitale, a seguito di perdite significative sul portafoglio di investimenti.

10 anni di Papa Francesco. Il direttore de La Civiltà cattolica Padre Antonio Spadaro ripercorre il decennale di Bergoglio in Vaticano. Il Pontefice argentino è stato eletto il 13 marzo 2013.

Balneari, il Consiglio di Stato boccia la proroga di Meloni. Secondo il tribunale amministrativo, le norme che salvano le concessioni “sono in contrasto” con l’articolo 12 della direttiva europea e, dunque, “non devono essere applicate”.


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO INTERNAZIONALE

I francesi soffrono, mentre le aziende fanno “insolenti profitti”

di Luana De Micco

Ieri sono stati resi noti i dati definitivi dei benefici realizzati nel 2022 dalle aziende del CAC 40 (Borsa di Parigi): 142 miliardi di euro. Mentre i francesi si battono tutti i giorni contro l’inflazione, e devono farsi all’idea di lavorare due anni di più prima di andare in pensione, i numeri della “buona salute” dei grandi gruppi della finanza crea un certo disagio e scava il sentimento di ingiustizia che si sta radicando sempre di più nel Paese. In un articolo pubblicato ieri, Le Monde come sempre trova le parole giuste parlando di “insolenti profitti”: “In un Paese i cui cittadini sono più che altrove sempre più critici del capitalismo – ha scritto il quotidiano -, l’annuncio dei generosi dividendi solleverà proteste e polemiche, soprattutto in questo periodo di forti tensioni sociali sulla questione del potere d’acquisto e della riforma delle pensioni”.

(Continua a leggere)


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.