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ISRAELE, LA PIAZZA FERMA LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA. NETANYAHU PARLA ALLA NAZIONE. La riforma della giustizia è ritardata, ma non abbandonata. Il premier israeliano e una parte della maggioranza di ultradestra che lo sostiene hanno ceduto alla piazza. Determinante il blocco generalizzato scatenato dallo sciopero generale convocato oggi al termine di 12 settimane di proteste popolari trasversali contro una legge che minaccia l’indipendenza della Corte costituzionale, massimo organo giudiziario israeliano, fortemente voluta dalla destra radicale al governo e da Netanyahu stesso per azzerare i suoi numerosi guai giudiziari. Le numerose astensioni dal lavoro hanno paralizzato i servizi pubblici, l’aeroporto Ben Gurion e anche molte ambasciate nel mondo, tra cui quella in Italia che ha annunciato che resterà chiusa fino a nuovo ordine. Almeno 80 mila persone (secondo la polizia) si sono radunate oggi di fronte ai cancelli della Knesset, il parlamento di Gerusalemme (qui il video). Due manifestanti sono entrati nell’edificio e hanno contestato un ministro. La battaglia è riuscita a unire i vari leader dell’opposizione, da Yair Lapid a Benny Gantz ad Avigdor Lieberman, e anche sparuti gruppi di arabi israeliani (che rappresentano il 20% della popolazione dello Stato di Israele). Perfino il presidente israeliano Isaac Herzog era intervenuto per chiedere lo stop al provvedimento. Nel pomeriggio l’estrema destra ha portato in piazza migliaia di sostenitori, ma il leader di uno dei partiti della maggioranza, Potenza ebraica, ha annunciato la disponibilità a congelare la riforma fino alla prossima sessione della Knesset, prevista all’inizio di maggio. In cambio, sostiene lo stesso partito guidato dal ministro della Sicurezza nazionale Ben-Gvir, Netanyahu ha promesso la creazione di una Guardia nazionale sotto il controllo diretto di Ben-Gvir. Il premier parlerà in serata alla nazione. Sul Fatto di domani leggerete un reportage dalla protesta di Manuela Dviri, con un commento di Gad Lerner.
“CRANI IMPOVERITI”: PENNE ARMATE CONTRO LA SATIRA. MANNELLI PARLA AL FATTO. Una vignetta di Riccardo Mannelli uscita sul Fatto di domenica ha alzato un polverone di polemiche. È una caricatura della giornalista della Stampa Francesca Mannocchi, che cita una sua frase detta durante un dibattito televisivo: “L’opinione pubblica è il motore, ma il decisore politico deve agire con lucidità laddove l’opinione pubblica non è lucida”, formula infelice che allude alla legittimità dei governanti di non tenere in conto le istanze delle popolazioni che governano. Tutto ciò accompagnato dallo sberleffo “cranio impoverito”, che fa riferimento alle polemiche della scorsa settimana sull’invio di proiettili all’uranio impoverito in Ucraina. Contro la vignetta è partita una ridda di attacchi: al disegnatore, al Fatto e al suo direttore. Come nel caso della satira su Elly Schlein, il contenuto è stato presto messo da parte per far spazio alle (solite) accuse di “putinismo” o indecenza per la linea anti-bellicista del nostro giornale sulla guerra in Ucraina. Il direttore del Tg La7 Enrico Mentana ha detto che la vignetta “fa schifo”, perché attacca una reporter che ha documentato il conflitto. Sul Fatto di domani dedicheremo ancora una volta spazio alla riflessione su satira, democrazia e diritto di critica: perché ce n’è bisogno. Parlerà anche l’autore della vignetta, Mannelli.
MIGRANTI, IL RAPPORTO ONU CHE ACCUSA L’UE: “AIUTARE I LIBICI HA FAVORITO CRIMINI”. SALVINI GIOCA ANCORA LA CARTA ANTI-ONG. Il governo tiene nel mirino le OrganizzazionI non governative impegnate nel mediterraneo per soccorrere i migranti. Oggi Matteo Salvini è stato chiaro: “L’Italia è sotto attacco, non le Ong”. Il Capitano ha ribadito l’allarme lanciato ieri dalla Guardia Costiera, sulle navi umanitarie come “intralcio” alle operazioni di salvataggio: “Se le ong complicano il lavoro dei nostri marinai, il problema si pone”. La nave Louise Michel finanziata dall’artista inglese Banksy – che ha portato in salvo ieri 180 migranti – resterà ancorata a Lampedusa per 20 giorni, la durata del fermo amministrativo imposto dal nuovo decreto Piantedosi che vieta alle ong interventi multipli in mare. Sabato la Guardia costiera libica ha sparato colpi d’arma da fuoco contro la nave Ocean Viking (di Sos Méditerranee). Sea Watch ha pubblicato l’audio con la richiesta di soccorso: “Stanno sparando”; “Grazie per l’informazione, abbiamo ricevuto la sua mail”, è la risposta del coordinamento italiano prima di riattaccare. La Commissione Ue ha espresso l’intenzione di chiedere chiarimenti alla Libia con l’obiettivo “di aiutarla a migliorare nelle operazioni di ricerca e soccorso”. Proprio oggi è stato pubblicato il rapporto degli esperti di diritti umani sostenuti dall’Onu incaricati 3 anni fa di condurre un’indagine sulla situazione in Libia, secondo cui il sostegno fornito dall’Ue alle forze libiche, e in particolare ai guardiacoste, ha favorito la commissione di crimini e violazioni dei diritti umani contro migranti e libici. Quanto ai numeri, secondo il Viminale, dal 23 al 27 marzo sono sbarcati in Italia 6.564 migranti, molti dalla Tunisia. Al coro delle critiche al governo si è unito Franco Gabrielli, ex sottosegretario e capo della polizia: “Un approccio troppo securitario, inutile prendersela con gli scafisti, che sono gli sfigati della filiera, mentre i veri criminali sono i trafficanti”. Sul Fatto di domani torneremo sul dossier migranti e approfondiremo gli ultimi emendamenti al decreto Cutro. Oggi è il giorno del “clickday” per gli 82.705 lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi. Alle 10 erano arrivate oltre 238 mila domande.
SUPERBONUS, BATTAGLIA SUGLI EMENDAMENTI (SULLA PELLE DEI REDDITI BASSI): LA RICETTA DEL GOVERNO PER SBLOCCARE I CREDITI. Prosegue la battaglia politica sul Superbonus, dopo lo stop del governo allo sconto in fattura e la cessione dei crediti fiscali. Il decreto del 17 febbraio rischia di mandare sul lastrico imprese e famiglie che avevano tenuto fede ad una legge dello stato investendo somme ingenti. Il fronte politico si è spaccato: Fratelli d’Italia ha assunto la linea rigorista, privilegiando i conti pubblici; Forza Italia invece ha strizzato l’occhio al Movimento 5 Stelle su una possibile proroga, andando incontro alle aziende del settore. Questa sera, in Commissione Finanze della Camera, si votano gli emendamenti al decreto prima dell’approdo in Aula. Sul Fatto di domani entreremo nelle pieghe del provvedimento e approfondiremo la soluzione paventata oggi dal governo: una banca-veicolo per acquistare i circa 19 miliardi di crediti fiscali rimasti nel portafoglio di imprese e banche. Il nuovo soggetto vedrà la partecipazione anche di società a partecipazione pubblica, come Enel X. “Siamo quasi pronti, è questione di poco e potremo dare un decisivo impulso allo sblocco dei decreti incagliati”, ha dichiarato il ceo della società Francesco Venturini. Sul tappeto restano le detrazioni fiscali per le spese di ristrutturazione delle abitazioni, da spalmare in 10 anni per sostenere i bassi redditi: ieri il governo sembrava intenzionato a concedere il privilegio solo a banche e aziende; per i cittadini, invece, lo sconto fiscale potrebbe durare solo 4 anni. Ma poi il ministro Giorgetti ha aperto a un cambio di rotta: “Io sono assolutamente favorevole al sistema delle detrazioni: 5, 10 anche 20 anni”.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Amministrazione giudiziaria per i colossi della logistica Brt e Geodis. Migliaia di lavoratori sfruttati dai colossi della logistica Brt e Geodis. È l’ipotesi dell’inchiesta della procura di Milano, svelata lo scorso dicembre ma che oggi ha portato all’amministrazione giudiziaria per un anno nei confronti delle due società per caporalato. La procura ipotizza una maxi frode fiscale incentrata sul dumping salariale e delle tutele dei lavoratori, oltre che un’ipotesi corruzione per l’ad di Brt Dalmazio Manti.
Alitalia, la Commissione boccia il prestito ponte del 2019. Secondo Bruxelles, il prestito ponte da 400 milioni di euro concesso ad Alitalia nel 2019 rappresenta un aiuto di Stato illegale ai sensi delle norme comunitarie. L’Italia ora dovrebbe recuperare dalla compagnia i soldi versati più gli interessi, ma Alitalia nel frattempo è fallita. L’attuale società ITA è stata esclusa dalle restituzioni.
Arrivati i Leopard tedeschi a Kiev. Circa due mesi dopo la decisione del governo federale di Berlino, i 18 panzer Leopard 2 tedeschi sono arrivati in Ucraina. Il presidente Volodymyr Zelensky ha incontrato i soldati al fronte nella regione di Zaporizhzhia.
Stop auto termiche in Ue: e-fuel dentro, biocarburanti fuori. Il documento sullo stop ai motori termici al 2035 non sarà riaperto, in altre parole resterà il riferimento agli e-fuel caro alla Germania e non ci sarà alcun accenno ai biocarburanti su cui puntava l’Italia. Una doccia fredda per il governo Meloni, mentre Berlino ottiene quello che voleva. Domani il voto finale.
Liliana Cavani Leone alla carriera. Alla regista italiana il riconoscimento dell’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Altro Leone alla carriera è stato assegnato all’attore hongkonghese Tony Leung Chiu-wai.
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FT: il crollo di SVB, una strategia per aumentare i profitti dei manager
di Antoine Gara, Patrick Temple-West e Tabby Kinder
Le retribuzioni dei dirigenti della Silicon Valley Bank sono salite alle stelle dopo che la banca ha avviato una strategia per aumentare la redditività acquistando attività più rischiose ed esposte all’aumento dei tassi d’interesse. La constatazione è il risultato di un’analisi del Financial Times sui documenti contabili di SVB, con il contributo di fonti vicine al dossier. Dai documenti depositati risulta che l’aumento della retribuzione per l’amministratore delegato Greg Becker e il direttore finanziario Daniel Beck è stato il risultato di ingenti bonus pluriennali legati al rendimento del capitale proprio (RoE) della banca, una misura chiave della redditività che è aumentata notevolmente tra il 2017 e il 2021.
Il bonus di Becker in particolare ha raggiunto un picco di 3 milioni di dollari nel 2021, più del doppio dell’importo ricevuto quattro anni prima. Beck invece ha guadagnato un bonus di 1,4 milioni di dollari nel 2021.
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