E per fortuna che per il governo Draghi la riforma della Giustizia tributaria era uno dei fiori all’occhiello del Pnrr: si scopre solo ora che il reclutamento dei magistrati che dovranno giudicare sul fisco si è rivelato un pasticciaccio brutto, ma meno geniale di quello uscito dalla penna di Carlo Emilio Gadda. A fare domanda […]
![](https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2023/03/31/med-1200x630-17-1200x630.jpg)
I giudici tributari contro Ferri&C.: “Hanno tutti i requisiti per la toga?”
dopo la riforma - L’organo di autogoverno chiede lumi all’avvocatura dello stato sui possibili nuovi arrivi