Al bar Sport di Siano (Salerno) tra un caffè e un bitter si può sfogliare una copia del giorno del Fatto quotidiano. La famiglia Aliberti l’acquista ogni giorno e la mette a disposizione dei loro clienti da una dozzina d’anni. “Siamo abbonati dal 2010, è una delle poche voci libere, forse l’unica. Amiamo la schiettezza del linguaggio, che non è solo di denuncia, ma propone cose da fare affinché il Paese migliori”, ci dice con un filo di voce Luigi Aliberti, 78 anni, spesso costretto su una sedia a rotelle dalla Sla e “dirigente sportivo da quando sono nato”. Aliberti, nonostante i suoi problemi di salute, grazie a un cellulare sempre bollente e una tenacia senza limiti continua ad essere il patron e il factotum della scuola calcio “ASD Valle dell’Orco Academy” di Castel San Giorgio (Salerno), un paese di 13mila abitanti al confine tra la provincia salernitana e l’Irpinia. La sua Academy insegna calcio a 71 ragazzini, da crescere tra la passione per il pallone e l’attenzione e l’aiuto verso i meno fortunati.
PER DONARE VAI SU FONDAZIONEILFATTOQUOTIDIANO.
La premessa è necessaria. È la scintilla del fuoco di solidarietà che si è acceso e che raccontiamo. Infatti è leggendo il Fatto, leggendo il nostro reportage pubblicato a gennaio, che Aliberti ha deciso di mobilitare la sua scuola calcio per dare una mano al progetto “Un Calcio a Gomorra”, la raccolta fondi promossa dalla Fondazione Fatto quotidiano per riqualificare il campetto Emilia Laudati a Secondigliano, Napoli, e permettere così ai ragazzini del quartiere di tornare a giocare, proprio a pochi metri dall’ex fortino del clan Di Lauro. Una raccolta che sta proseguendo tra slanci di generosità sorprendenti, come quello della ditta Vuolo che nei giorni scorsi ha spedito alla Fondazione una lettera con la quale si impegna a contribuire a uno delle due raccolte accese, quella che prevede l’acquisto di recinzioni, porte, illuminazioni…
Il campetto si trova in un’area verde malconcia nel cuore del Rione dei Fiori di Napoli, tristemente noto come “Terzo Mondo”, un rione che lotta per schiodarsi dalla fama di ex piazza di spaccio più grande d’Europa, dove i volontari delle associazioni Larsec e ASD-Secondigliano hanno aperto una scuola calcio per i ragazzi che provengono da contesti ad alto rischio di evasione scolastica, di infiltrazione camorristica e di indifferenza. “Studia, partecipa, gioca” è il loro motto. Se vai bene a scuola, ti alleni e giochi, paghi una retta simbolica, e vieni aiutato con lezioni e ripetizioni, se vai male, o peggio ancora non la frequenti proprio, sei fuori dalla squadra.
E in quelle zone, dove i tassi di evasione scolastica riguardano un ragazzo su due, c’è bisogno eccome di pungolare i giovanissimi a proseguire gli studi. Nei giorni scorsi l’Ufficio Scolastico della Campania ha diffuso i dati dell’abbandono scolastico, segnalando 3.757 ragazzi “inadempienti” alle procure minorili e alle amministrazioni comunali. Triste il record della provincia di Napoli: 1.595 studenti dalla primaria al biennio delle superiori hanno abbandonato la scuola già a gennaio, mentre nel Comune di Napoli sono 1.170.
Luigi Aliberti è un signore vecchio stampo che al telefono si fa chiamare Gigino e parla una lingua antica, senza sbagliare un verbo. “La mia è una cultura altruista”, esordisce. “La nostra scuola calcio, grazie ai nostri sponsor, che sono circa una quarantina e che ci danno quel che possono, fa allenare e giocare i ragazzi gratis. Così quando ho letto il vostro reportage, ho subito contattato Vincenzo Strino dell’ASD di Secondigliano e ci siamo attivati”. Come? “Abbiamo inserito il nostro torneo ‘Valle dell’Orco’, quest’anno alla tredicesima edizione, nel progetto ‘Un Calcio a Gomorra’. In questo modo ne condivideremo lo scopo benefico con tutte le squadre partecipanti, tra cui alcune importanti società professionistiche, e le coinvolgeremo nella raccolta fondi”. Con modalità semplici, da ventesimo secolo: con gli stand davanti ai campi, i salvadanai, il volantinaggio e il passa parola tra i tifosi e i genitori dei ragazzi. Il tutto verrà allestito grazie a un esercito di volontari reclutato tra una decina di associazioni operanti sul territorio, tutte unite per un solo scopo: raccogliere più fondi possibile “per regalare un sogno ai bambini di Secondigliano” e riqualificare il campetto del Rione dei Fiori.
“Organizzare un evento che promuove lo sport e aiuta una causa così importante ci rende orgogliosi”, scrive il presidente dell’Asd Valle dell’Orco Francesco D’Arco nel volantino di presentazione del torneo riservato a otto squadre under 14, che si svolgerà dal 3 all’8 aprile tra Castel San Giorgio, Siano, Bracigliano e Roccapiemonte. Aliberti e D’Arco hanno chiamato i sindaci di tutti i paesi uno ad uno, per raccogliere le loro adesioni e il patrocinio delle loro amministrazioni comunali, in modo da mettere a disposizione gratis i quattro campi di calcio in erba sintetica. La formula della competizione è simile a quella dei vecchi Europei anni ’80: due gironi da quattro squadre, semifinali incrociate tra le prime due dei gironi, finalina per il terzo posto e finalissima. Con un corollario di premi: al miglior giocatore, al miglior portiere, al capocannoniere, per il fair play.
Il torneo ha un albo d’oro niente male, in passato è stato vinto dalle squadre giovanili della Juventus e della Roma. Stavolta partecipano, tra le squadre più blasonate, la Salernitana, la Juve Stabia, l’Avellino. Oltre ad altre realtà giovanili locali e all’Asd Secondigliano di Strino, per i quali è facile immaginare un’accoglienza speciale.