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Un “fantasma” si aggira per l’Europa: parla di qualità della vita

5 Aprile 2023

Un fantasma si aggira per l’Europa. Un fantasma che parla di vita e di persone. Di tempo riconquistato per crescere, studiare, divertirsi, amare, fantasticare, leggere, guardare un film, giocare a carte, allevare i propri figli, occuparsi di se stessi, fare sport, accudire gli altri, riposare. Un fantasma che parla di tempo per vivere e non di tempo per morire. Perché la nostra esistenza non può e non deve essere fatta solo di lavoro. E il lavoro non può essere sempre più precario e malpagato.

Se vai in questi giorni a Parigi, il fantasma lo senti che ti sfiora nelle piazze perché lì la gente manifesta contro l’innalzamento dell’età pensionabile e intanto coltiva il sogno. Lo vedi che aleggia tra i cassonetti della spazzatura bruciati, le cariche della polizia, i manganelli, gli slogan e i lacrimogeni. Lo respiri pure in Germania, dove la scorsa settimana per chiedere aumenti superiori al 10 per cento (che in Italia sarebbero eresia) si sono fermati treni, metropolitane, autobus, porti e aeroporti. Lo spettro, poi, lo scorgi nelle scuole e nelle università. Anche in quelle italiane, dove in tanti scoprono che qualcosa non funziona. “La laurea, la corona d’alloro non deve significare competizione sfrenata. Deve essere simbolo del completamento di un percorso di liberazione attraverso il sapere. Sentiamo il peso di aspettative asfissianti che non tengono conto del bisogno umano di procedere con i propri tempi e i propri modi. Viviamo in un sistema che baratta la persona con la performance” dice durante l’inaugurazione dell’anno accademico Alessandra De Fazio, la rappresentante degli studenti all’Università di Ferrara.

VIDEO – Ferrara, la studentessa a Mattarella: “Viviamo in un sistema malato che baratta la persona per la performance”

Così il fantasma si alza, volteggia, si eleva ancora, cambia colore, forma, dimensione, ma è lì. Sempre lì. È in mezzo a loro e a tutti noi. È un fantasma che ci ripete: “La vita è breve, la vita è breve, la vita è breve”. Troppo breve perché tutti debbano e vogliano spenderla lavorando dalla mattina alla sera, fino alla vecchiaia, anche quando il loro mestiere spezza la schiena ed è noioso e odioso.

Perché il fantasma racconta come altri modelli siano possibili. Spiega quanto sia falso ripetere che non ci sono alternative perché l’economia ti impone di essere competitivo e quindi di tener bassi i salari e precari i posti di lavoro. Dice: è falso che le cose possano andare solo così; non è vero che non ci siano altre strade. Le strade ci sono. Ma ci sono pure persone, in genere ai posti di comando, che non hanno il coraggio o la convenienza di provare a percorrerle. Perché la vita è breve pure per loro e loro non possono e non vogliono mettere a rischio ciò che già hanno. Per questo ogni soluzione diversa che si proponga di discutere lo status quo per andare incontro ai desideri e ai bisogni della maggioranza dei cittadini viene bollata per utopistica, irrealizzabile, populista o peggio ancora comunista. Mentre tutto ciò che mantiene l’attuale sistema viene definito di buon senso, compatibile con i bilanci dello Stato, doveroso per far fronte ai mercati.

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Noi qui non sappiamo come andrà finire. Quello che sappiamo però è che lo spettro esiste. E che il contagio delle idee tra i cittadini delle varie nazioni democratiche è inevitabile. La pandemia ha dimostrato a tutti quanto le nostre esistenze siano effimere. Quanto le nostre vite vadano vissute tutte e fino in fondo. Chi, non solo in Italia, è pro tempore al governo farebbe bene a non scordarlo mai. Perché il fantasma c’è e prima poi chiederà a tutti loro il conto.

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