Il Fatto di domani. “Berlusconi sta meglio”, ma in FI c’è già chi cerca casa. Armi a Kiev, i referendum che sfidano la politica

Di FQ Extra
7 Aprile 2023

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B. “STA MEGLIO DI PRIMA”, MA FORZA ITALIA SI GUARDA INTORNO. Berlusconi “sta meglio di prima”. La frase rimbalza nelle dichiarazioni di familiari e vertici riuniti attorno al letto del Cavaliere al San Raffaele di Milano. Anzi, la versione ufficiale comunicata dall’ospedale è che B. sta rispondendo talmente bene alle cure da stupire i medici, e si racconta di telefonate ai politici di Forza Italia per informarsi delle ultime dai palazzi. L’entourage di B. ha fatto sapere che il presidente della Repubblica Mattarella è stato tra i primi a informarsi dello stato di salute dell’ex premier due giorni fa, appena saputo del ricovero. Nonostante le notizie rassicuranti, il tema della successione continua a tenere banco, anche solo come ipotesi per il futuro. Come ha spiegato Lorenzo Giarelli sul Fatto di oggi l’unica erede possibile, sia sul piano politico che finanziario, sembra essere la figlia maggiore Marina, ma per un ex di FI sui generis come Elio Vito, il partito non sopravviverà al suo leader e i berlusconiani finiranno tutti calendiani o renziani. E se Giuliano Urbani, altro ex ma fondatore di Forza Italia, considera sgarbato e senza senso esercitarsi sul tema della successione prima della fine, Vittorio Sgarbi è particolarmente attivo sul tema. Ancora stamattina, intervistato, parlava di “passaggio storico: Berlusconi si occuperà più della famiglia che dalla politica. Dieci giorni fa m’ha detto che vorrebbe fare un partito Repubblicano ma ha aggiunto: ‘a 90 anni non potrò certo candidarmi io’”. Sul Fatto di domani vedremo cosa si muove e come nel corpo di Forza Italia. Approfondiremo poi la legacy del leader con un’intervista a Massimo Cacciari.


PIANTEDOSI SALVA I POLITICI CHE PATTEGGIANO LA PENA: POSSONO CANDIDARSI. Il governo salva i politici condannati che hanno patteggiato. E potranno candidarsi alle prossime elezioni politiche. È quanto afferma il ministero dell’Interno con un parere del Dipartimento per gli Affari Interni e gli Enti locali del 13 marzo scorso. Secondo il Viminale, che si è rivolto anche all’Avvocatura dello Stato, la riforma Cartabia, riducendo gli effetti extrapenali del patteggiamento, ha inciso anche sulla incandidabilità prevista dalla legge Severino determinando la “abrogazione tacita” di questa norma. Sul Fatto di domani particolari e reazioni.


UN REFERENDUM CONTRO L’INVIO DI ARMI A KIEV: L’INIZIATIVA CHE SFIDA LA POLITICA. Un referendum sull’invio di armi italiane all’Ucraina (accompagnato da un altro sulla tutela del Servizio sanitario nazionale). Lo ha lanciato il giurista Ugo Mattei con il sostegno di altri docenti e intellettuali tra cui Alessandro Somma, Moni Ovadia e Carlo Freccero. Oggi anche l’ex sindaca 5S di Roma Virginia Raggi ha annunciato via social che aderirà alla raccolta firme. Ne servono 500 mila per dare corso all’iniziativa referendaria popolare. I quesiti sono stati pubblicati in Gazzetta ufficiale. Quello sull’Ucraina chiede nello specifico di abrogare il decreto che consente l’invio di armi a Kiev per tutto il 2023. Ugo Mattei ha parlato della proposta sul Fatto di qualche giorno fa. Sul giornale di domani misureremo qual è la temperatura sul referendum pacifista all’interno dei due maggiori partiti di centro sinistra, Pd e M5S, ma anche al mondo pacifista cattolico. Leggerete a questo proposito un’intervista al direttore delle Acli Emiliano Manfredonia e un’altra alla stessa Virginia Raggi.


UCRAINA, FUGA DI NOTIZIE DAL PENTAGONO: ONLINE FILE MILITARI CLASSIFICATI. I RUSSI NEL CENTRO DI BAKHMUT. Foto di mappe e documenti di guerra classificati che descrivono i piani degli Stati Uniti e della Nato per rinforzare le forze armate ucraine prima di un’offensiva pianificata contro la Russia. I file contengono stime sulle consegne di armi, sulla forza delle truppe di Kiev e strategie d’attacco. Sono stati pubblicati su alcuni account Twitter e Telegram, e riassunti stamattina dal New York Times. Gli analisti militari consultati dal quotidiano statunitense ritengono che i documenti siano stati alterati in alcune parti essenziali, quelle delle stime sulle perdite ucraine e russe: le prime sarebbero sovrastimate e le seconde sottostimate. Dato che darebbe una chiara indicazione sulla fonte del leak, ovvero i servizi russi. I documenti sarebbero vecchi di almeno 5 settimane. Il Pentagono ha fatto sapere che sta indagando, su quella che si configurerebbe come un’importante falla nell’intelligence Usa. Per il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mikhailo Podolyak, si tratta di un bluff targato Russia. Per lui, i documenti forniscono solo statistiche, ipotesi e “un grande numero di informazioni fabbricate”. Sul Fatto di domani racconteremo la storia del dettaglio. La fuga di dati arriva in una fase in cui aumentano le voci, ufficiali e non, su un’imminente controffensiva ucraina e, dall’altra parte, i russi sembrano molto vicini alla presa di Bakhmut. Oggi anche i servizi britannici hanno fatto sapere che le forze di Mosca sono avanzate “molto probabilmente” fino al centro della città.


METÀ DONNE, IL “NUOVO” PD DI SCHLEIN. Venti componenti e per metà donne. Elly Schlein prova a cambiare passo al Pd, mettendo qualche volto “nuovo” nella segreteria. “Una squadra solida, costruita su rinnovamento, apertura e competenze specifiche. Sarà un problema per Meloni”, ha detto la segretaria presentando i componenti che saranno al suo fianco. Per il ruolo di coordinatrice è stata scelta la consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni, ma ci saranno anche figure come Peppe Provenzano, Sandro Ruotolo e Alessandro Zan, solo per citarne alcuni. Mentre per la Partecipazione e formazione politica è stata scelta la consigliera di Reggio Emilia e fondatrice del movimento Italiani senza cittadinanza Marwa Mahmoud. Sul Fatto di domani vedremo come cambia il partito, i suoi equilibri e il ruolo che hanno avuto le correnti.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Omicidio Attanasio, in Congo ergastolo per i 6 accusati. Un tribunale militare di Kinshasa ha condannato all’ergastolo gli accusati (uno è latitante) dell’omicidio dell’ambasciatore d’Italia in Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo. La procura militare aveva chiesto per tutti la pena di morte, l’Italia in qualità di parte civile aveva chiesto che venisse inflitta direttamente una giusta pena detentiva.

Israele richiama i riservisti. Oltre al rafforzamento della truppe regolari dislocate nella zona militare centrale, che include la Cisgiordania, il generale Halevi ha ordinato il richiamo di riservisti inquadrati nelle difese aeree e nell’aviazione.

Che c’è di Bello. Nel nostro inserto culturale del sabato parleremo dei documentari sull’ascesa e caduta del tennista Boris Becker e sul giornalista Carlo Rivolta, dello spettacolo teatrale Se ci fosse luce sul caso Moro, di un saggio sulle Pantere nere americane, dell’opera di Roddy Doyle e dell’esordio narrativo di Beatrice Salvioni.


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Addio Sakamoto, dalla musica all’impegno per il clima e contro l’atomo

di Fabiola Palmeri

Da lunedì tutti e tutte a scuola: in Giappone inizia il nuovo anno scolastico, anche per i giovanissimi/e delle scuole elementari. Un ciclo di studi che qui dura sei anni, seguito da tre di scuole medie, e tre di superiori. Ogni anno è internamente suddiviso in tre trimestri, intervallati da specifiche festività come la “Golden Week” che a inizio maggio racchiude una serie di feste nazionali fra cui il Giorno della Costituzione, e il “Kodomo no Hi” la festa dei bambini. Ed è proprio pensando a loro, che ogni giorno si sposteranno a piedi e sui treni caricando sulle spalle il famoso zaino tradizionale di pelle “randoseru”, che sono entrati in commercio con grande attenzione da parte dei genitori, degli zaini meno pesanti. La loro forma è la stessa del rosso “randoseru” ma a variare è il peso e il materiale utilizzato, visto che ai ragazzini/e viene ormai chiesto di trasportare a scuola oltre ai libri, anche vari supporti elettronici fra cui tablet e computer.

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