Il Fatto di domani. Dalle “praterie” alle paludi: la morte annunciata del Terzo Polo (e la destra ringrazia). Perché La7 ha chiuso la trasmissione di Giletti

Di FQ Extra
13 Aprile 2023

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CALENDA CELEBRA IL FUNERALE DEL TERZO POLO: “IL PROGETTO È MORTO”. Il partito unico di Renzi e Calenda non si farà. L’annuncio arriva dai microfoni di Striscia la notizia, a suggellare il lato satirico di un tandem che ha incassato titoli cubitali, ma ben pochi consensi. “Matteo vuol tenersi i soldi e il partito – ha accusato il leader di Azione – ma con lui non ho parlato, si rivolge solo a Obama e Clinton”. Renzi tace, Italia Viva ha provato a sopire le polemiche rilanciando il congresso: dopo il 30 ottobre, si legge in una nota, il partito è pronto a sciogliersi. Intanto, è saltata la riunione del Comitato politico prevista per oggi pomeriggio, dopo il fallimento dell’incontro di ieri. Già stamattina, Carlo dai Parioli ha dato fuoco alle polveri su Twitter, postando il titolo della Stampa con il virgolettato di Renzi: “Calenda è pazzo, ha sbagliato il dosaggio delle pillole”. A stretto giro è arrivato il cinguettio di Italia Viva con il documento sul processo costituente del partito unico: “Carlo, nessuno ha mai pronunciato quelle frasi. Qui c’è il testo pronto: vuoi firmare o preferisci di no?”. Sul Fatto di domani vi racconteremo il fotofinish del divorzio eccellente tra Renzi e Calenda, senza nemmeno aver celebrato le nozze, con le voci dei protagonisti.


IL GOVERNO DELL’AUSTERITÀ, ADDIO RIFORMA DELLE PENSIONI. CAOS IN FORZA ITALIA: RONZULLI STRIZZA L’OCCHIO A SALVINI. Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti procedono sui binari dell’austerità, con la pubblicazione del Documento di economia e finanza. Il testo disegna la traiettoria dei conti pubblici nel prossimo triennio, fino al 2025. I margini sono pochi: il governo ha annunciato 3 miliardi da destinare al taglio delle tasse per i redditi fino a 25 mila euro. Ma da dove arriva il tesoretto? Da un lato, da un ritocco al rialzo della stima del Pil del 2023 (+1% invece di +0,6 della Nadef d’autunno). Dall’altro, dalla stima sul deficit tendenziale (quello che si registrerebbe senza ulteriori interventi) al 4,35% (mentre quello programmatico è confermato al 4,5%). Ma i conti non tornano: secondo le tabelle del governo, il deficit tendenziale sarebbe del 4,4%: pochi decimali, che valgono circa 2 miliardi. In ogni caso, con il taglio del cuneo fiscale l’aumento in busta paga ammonterebbe a circa 25-30 euro mensili. Troppo poco, per il sindacato Uil, che con il segretario Pierpaolo Bombardieri conferma la mobilitazione di maggio. Del resto, la moderazione salariale è l’obiettivo dichiarato del governo – sulla scia di Draghi – per evitare la rincorsa con l’inflazione. Sul Fatto di domani analizzeremo i numeri dei conti pubblici previsti dal governo, per capire le prospettive della politica economica. Il Def non lascia alcun margine di spesa per la riforma delle pensioni, storica bandiera di Matteo Salvini: anche per quest’anno, la cancellazione della legge Fornero è rinviata. Il leader del Carroccio si consola con la partita delle nomine: all’Enel, come amministratore delegato, è stato scelto Flavio Cattaneo (in quota Lega). La borsa non ha reagito al meglio, con il titolo del colosso di Stato giù del 3% in mattinata. Sul fronte leghista, accelera la saldatura in Parlamento con gli onorevoli forzisti in rotta con la svolta governista di Silvio Berlusconi. Salvini e l’ala azzurra capeggiata da Licia Ronzulli hanno un obiettivo in comune: logorare a fuoco lento la premier. Sul Fatto di domani racconteremo gli strascichi delle nomine e il caos in Forza Italia, divisa tra il sostegno a Meloni e la guerriglia leghista.


LA7 CHIUDE “NON È L’ARENA”, L’IRA DI GILETTI. “Prendo atto della decisione di La7. L’unico mio pensiero va alle 35 persone che lavorano con me da anni e che vengono lasciate per strada senza preavviso”. Non nasconde la rabbia il giornalista Massimo Giletti, dopo che l’emittente ha deciso la chiusura del suo programma storico “Non è l’Arena” che da domenica non andrà più in onda. Secondo le indiscrezioni che circolano a La7, sarebbero stati i contatti avuti dal giornalista torinese con la Rai a determinare la rottura con l’emittente di Urbano Cairo. Sul Fatto di domani tutti i particolari della vicenda. Per il ritorno di Giletti a Viale Mazzini, i rumors accreditano due ipotesi: un talk show in prime time su Rai2 o la domenica su Rai 3 al posto di Fabio Fazio, per una tv pubblica più in linea con il governo delle destre. Il conduttore aveva lasciato la Rai nel nel 2017, dopo la soppressione del programma “L’Arena”.


“LA TALPA È UN VENTENNE COMPLOTTISTA”. NEI LEAK DEL PENTAGONO CI SONO VARI LIVELLI DI LETTURA. La talpa dei leak del Pentagono ha un nome: Jack Teixeira, 21 anni, lavorava all’ala dell’intelligence della Massachusetts Air National Guard, secondo interviste e documenti esaminati dal New York Times. Ai compagni di chat è noto con la sigla “Og”: fanatico delle armi, suprematista bianco, seguace di teorie del complotto anti-governative. Il Washington Post stamattina aveva pubblicato alcune informazioni su di lui indagando su Discord, il social di nicchia in voga tra i gamer, intervistando due adolescenti membri di una chat creata da Teixera nel 2020. Una dozzina di partecipanti in totale: da lì è partita la diffusione dei documenti. Uno di loro ha accettato di apparire in video al WP, a volto coperto. Il ragazzo dice di essere certo che Og non è un agente segreto, né russo né ucraino, ma neanche un nuovo Snowden. Il canale su cui pubblicava i leak si chiamava “orso contro maiale” a significare ostilità verso entrambe le parti del conflitto, secondo l’intervistato. All’inizio avrebbe diffuso i contenuti dei file ricopiandoli a mano, poi sarebbe passato alle foto ritenendo che gli altri membri del canale stessero sottovalutando le rivelazioni. Secondo questa versione, la talpa era perfettamente consapevole di infrangere la legge, ma non avrebbe avuto altre motivazioni che la celebrità personale, tanto che sarebbe andato nel panico quando le informazioni sono rimbalzate fuori dai server. Sul Fatto di domani approfondiremo questa ricostruzione e daremo conto delle ultime rivelazioni pubblicate, in cui si mette in evidenza uno scontro interno alla Russia tra il ministero della Difesa e i servizi sull’invasione dell’Ucraina. Stati Uniti e Ucraina hanno sminuito la portata delle rivelazioni nei documenti. Due sembrano essere i dati più rilevanti di questa storia: la conferma che gli Stati Uniti hanno all’attivo programmi di spionaggio delle comunicazioni di alleati e nemici indifferentemente, e che ritengono che il conflitto ucraino non si risolverà a breve termine per via militare, ma tenderà a endemizzarsi.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Commissione Covid, il nostro fact-checking. La scelta di escludere dall’indagine l’operato delle Regioni e alcune frasi del documento che la istituisce rivelano come l’intera operazione della commissione d’inchiesta sulla gestione pandemica sia solo una trovata politica per attaccare il governo Conte e i partiti di centrosinistra che l’hanno sostenuto.

Berlusconi “migliora”. Pier Silvio: “È un esempio”. Il figlio del Cav ha rilasciato alcune dichiarazioni uscendo dall’ospedale San Raffaele di Milano, dove B. è ricoverato da 9 giorni. Il bollettino medico diffuso oggi parla di “efficace contenimento della leucocitosi e della sindrome infiammatoria”, con un miglioramento della funzionalità respiratoria e renale nelle ultime 72 ore.

La Francia in piazza in attesa del verdetto sulle pensioni. Domani la Corte costituzionale si pronuncerà sulla legittimità del ricorso all’articolo costituzionale 49.3 per approvare d’imperio la riforma delle pensioni. Oggi si è tenuta nelle varie città la 12esima giornata di protesta contro la legge.

Gad Lerner su Curzio Maltese. A poco più di un mese dalla morte del giornalista, esce l’ultima opera autobiografica dell’intellettuale: Azzurro. Stralci di vita.


OGGI LA NEWSLETTER GIUSTIZIA DI FATTO

Fornitori in Congo, 22 ong accusano Stellantis

di Maria Cristina Fraddosio

È stata accolta dal Punto di contatto nazionale (Pcn) olandese dell’Ocse l’istanza presentata da ventidue associazioni e ong italiane contro Stellantis e la sua controllata Fiat Chrysler Automobiles. Contestano alle multinazionali una presunta violazione delle linee guida dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. L’accusa è di mancata divulgazione di informazioni trasparenti e dettagliate sulle operazioni dei loro fornitori nei siti minerari di cobalto e altri minerali nella Repubblica Democratica del Congo. Nello specifico si contesta alle aziende di non essere trasparenti in merito “all’attuazione di un’efficace valutazione dei rischi in relazione alla catena di approvvigionamento e alla tracciabilità dei materiali critici”. Alla presunta assenza di informazioni dettagliate è connessa la preoccupazione per la violazione dei diritti umani nel Paese africano, che sarebbero state associate da varie organizzazioni non governative all’estrazione del cobalto per il mercato automobilistico.

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