Il Fatto di domani. Meloni cede, Nordio prepara la schiforma della Giustizia. Pacifisti contro il “traffico d’armi” di Giorgia

Di FQ Extra
18 Aprile 2023

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NORDIO E LA RIFORMA DELL’IMPUNITÀ: L’ABOLIZIONE DELL’ABUSO D’UFFICIO ARRIVA IN CONSIGLIO DEI MINISTRI. La riforma del giustizia sovente annunciata dal loquace ministro Nordio è pronta per vedere la luce. La prossima settimana, garantisce via Arenula, arriverà in Consiglio dei ministri il disegno di legge del governo per abolire l’abuso d’ufficio e il traffico d’influenze. Ovvero un salvacondotto per i colletti bianchi. La riforma della Giustizia in salsa “garantista” è una bandiera di Forza Italia, del Guardasigilli Nordio e della Lega. Fratelli d’Italia si era mostrata tiepida, almeno sull’abolizione dell’abuso d’ufficio, inseguendo l’idea di un partito di “legge e ordine”. Per questo Meloni non avrà gradito l’arresto del sindaco di Melito (Napoli) Luciano Mottola, sostenuto da FdI e 9 liste civiche: tra i reati lo scambio elettorale politico mafioso e corruzione. Sono i primi cittadini a invocare l’abolizione dell’abuso d’ufficio sbandierando la “paura della firma”. Il reato punisce l’amministratore pubblico che procura un vantaggio (o un danno) ingiusto nell’esercizio delle sue funzioni (articolo 323 del codice penale). Già il decreto Semplificazioni del governo Conte 2 – approvato nel 2020 – ne aveva accorciato il perimetro, in due modi: escludendo la punibilità per la violazione dei regolamenti e nei casi in cui l’amministratore goda di un margine di discrezionalità nella decisione. Problema: la criminalità organizzata aspetta con l’acquolina in bocca gli appalti pubblici con i fondi europei. Indebolire i controlli potrebbe essere un favore alle mafie. Nel mirino del governo ci sono anche le intercettazioni, il traffico d’influenze e la prescrizione. Sul Fatto di domani vedremo a che punto è il lavoro sul testo e cosa dovremo aspettarci.


MELONI VENDE ARMI AI DITTATORI (COME DRAGHI). IL MONDO PACIFISTA SI MOBILITA. Giorgia Meloni non disdegna vendere armi ai dittatori, oppure ai Paesi dove i diritti umani sono un optional. Come nel caso degli Emirati arabi uniti: con la nota di Palazzo Chigi rilasciata ieri, Giorgia Meloni ha annunciato la ripresa degli affari in armamenti con Abu Dhabi. La premier resta nel solco di Mario Draghi, che nell’agosto 2021 aveva abolito il divieto imposto dal governo Conte: stop alle vendite di strumenti bellici agli Emirati, per non favorire le stragi di civili nella guerra con lo Yemen. Sul Fatto di domani proseguiremo sul bellicismo, raccontando la mobilitazione del mondo pacifista in Italia, con un appello contro l’invio di armi in Ucraina: tra i firmatari Elio Germano, Michele Santoro, Alessandro Barbero, Fiorella Mannoia, Luigi De Magistris. Poi andremo in Ucraina per il resoconto di un’altra giornata di guerra. Bombe russe sono cadute sul mercato di Kherson, dopo la visita di Putin al quartier generale russo sull’altro lato del fiume Dnepr. Anche Zelensky si è recato al fronte, ad Avdiivka, uno dei punti caldi insieme a Bakhmut. Intanto, il tribunale di Mosca ha rigettato il ricorso del giornalista americano del Wall Street Journal Evan Gershkovich contro l’arresto per spionaggio. In Russia, con la riforma della Duma, l’alto tradimento sarà punito con l’ergastolo: si contano oltre 5 mila casi per discredito delle forze armate. Sul fronte diplomatico, il ministro della Difesa cinese – Li Shangfu – si è congratulato con Putin per “aver promosso la pace nel mondo”, durante l’incontro di domenica al Cremlino con Sergei Shoigu.


L’INCENERITORE DI ROMA VISTO DA CHI CI ABITERÀ VICINO. DOMANI IL SIT-IN IN CAMPIDOGLIO, OCCHI PUNTATI SUI DEM. Domani alle 17 si terrà il sit-in di ambientalisti e comitati cittadini contro il termovalorizzatore di Roma, a un anno dall’annuncio del progetto per un inceneritore da 600 mila tonnellate da parte del sindaco Roberto Gualtieri. Ci saranno il Movimento 5 Stelle (probabilmente con Conte) e l’Alleanza Verdi-Sinistra. Non il Pd, che sul tema non ha una posizione chiara al livello nazionale. Giuseppe Conte è andato in pressing sui dem, oggi: “Devono chiarire le posizioni al suo interno e occorre farlo subito, perché stanno per partire i lavori”. Slitterà invece a giovedì il voto sui due ordini del giorno speculari di M5S e Verdi-Sinistra che chiedono lo stop dell’impianto con testi allegati alla discussione del decreto Pnrr in discussione alla Camera. Oggi il capogruppo al Senato Pd Francesco Boccia ha definito inaccettabile la mossa degli odg e poi ha difeso l’inceneritore come soluzione tampone, bollando i No-inc come passatisti: “Io credo che anche la domanda nuova di politica che ha portato all’elezione di Elly Shlein dovrebbe spingere chi utilizza strumenti vecchi come questi a cambiare schema di gioco”. Sul Fatto di domani leggerete un nostro reportage da Santa Palomba, territorio dove i “vecchi schemi” di cui parla Boccia significano riduzione dell’inquinamento e dei rischi per la salute degli abitanti. E poi c’è il presidente dei dem, Stefano Bonaccini, che parlando da presidente dell’Emilia Romagna dice che le discariche inquinano di più e nella sua Regione i termovalorizzatori si sposano bene con la differenziata.


ARRIVA IL FIT FOR 55: IL PARLAMENTO EUROPEO VOTA PER LA TRANSIZIONE, COSA CAMBIA PER NOI. Il parlamento europeo ha dato via libera ai tre pilastri del Fit for 55, la strategia dell’Ue per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, secondo quanto previsto dalla Legge europea sul clima. I testi adottati dall’Eurocamera riguardano la riforma del sistema di scambio di quote di emissioni (Ets), che sarà esteso al trasporto marittimo e agli edifici, e migliorato per quello aereo. C’è poi la cosiddetta carbon tax, che imporrà alle aziende che importano prodotti da fuori Ue di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera. Infine, è stato approvato un Fondo sociale per il clima da 65 miliardi di euro per migliorare l’equità della transizione verde attraverso un piano di sussidi. I testi dovranno ora passare al vaglio formale del Consiglio, secondo la solita triangolazione europea. Il percorso green dell’Ue però potrebbe essere alterato dal risultato delle Europee l’anno prossimo, che rivedranno la composizione del parlamento e potrebbero dare maggiore rappresentanza ai gruppi climatoscettici. “La maggioranza è molto ampia, l’obiettivo ora è fare in modo che gli Stati membri rispettino i loro obblighi”, ha detto la presidente del Pe Roberta Metsola. Sul Fatto di domani vedremo cosa cambierà con le nuove regole green europee e che impatto avranno sul nostro Paese. Su FQ Extra è uscito la nuova puntata del podcast di Luca Mercalli ed Elisabetta Ambrosi sulle auto elettriche e l’inutilità dei biocarburanti promossi dal governo italiano.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Lollobrigida (Fdi): “Sosteniamo le nascite contro la sostituzione etnica”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura (e cognato di Giorgia Meloni) Francesco Lollobrigida, durante il congresso della Cisal (Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori). “ Il modo è costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione. Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro”.

Strage di Erba, il caso che non andava riaperto. La seconda puntata dell’analisi di Selvaggia Lucarelli sul processo a Olindo e Rosa Bazzi (leggi la 1ª puntata).

Catturata l’orsa JJ4 in Trentino. L’animale responsabile della morte del 26enne Andrea Papi è stato catturato nella notte. Su di lui pende un’ordinanza di abbattimento emessa dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, sospesa in attesa del giudizio del Tar. “L’auspicio è che il tribunale possa anticipare la decisione”, ha detto Fugatti.

“Il Sol dell’avvenire”. Sul Fatto di domani le prime impressioni sull’ultimo film di Nanni Moretti, in competizione ufficiale al Festival di Cannes e in sala da domani.


OGGI LA NEWSLETTER FATTO FOR FUTURE

Statue bendate per aprire gli occhi sul clima: l’attivista denunciato rischia il carcere

di Scientist Rebellion ed Extinction Rebellion

Domenica scorsa, come ogni Domenica da quasi un mese, scienziati e ribelli dei movimenti Scientist Rebellion ed Extinction Rebellion hanno bendato decine di statue in tutto il mondo. Le bende sugli occhi delle statue sono accompagnate da cartelli con le scritte “Dite la verità” e “Non essere cieco sulla crisi climatica, apri gli occhi ed agisci”. Attraverso questa azione, gli attivisti chiedono che chi è al potere non distolga lo sguardo da quelli che sono i fatti scientifici. L’ultimo rapporto dell’IPCC rende dolorosamente chiaro che la crisi climatica e il disastro ecologico minacciano la nostra stessa esistenza e richiedono un’azione immediata ben al di là di quanto si stia facendo attualmente. Per questo motivo, diverse statue in Italia, Svezia, Francia, Germania, Belgio, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Regno Unito sono state bendate con l’intento di richiamare i Governi e le istituzioni al loro dovere, ovvero la tutela dell’ambiente quindi della salute dei propri cittadini.

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