Il Fatto di domani. Allergici alla satira: speciale sulla vignetta della discordia, Travaglio e Natangelo questa sera in tv su Nove. Guerra infinita, 3 cartellini gialli per Kiev

Di FQ Extra
21 Aprile 2023

Ascolta il podcast del Fatto di domani

“JE SUIS NAT”: DOMANI LO SPECIALE, STASERA AD ACCORDI & DISACCORDI. Alla ridda di polemiche contro la sua vignetta sulle dichiarazioni su natalità e sostituzione etnica del ministro Francesco Lollobrigida, Mario Natangelo ha risposto con una “vignetta riparatoria”, si fa per dire. Sul Fatto di oggi abbiamo raccolto il parere di Gérard Biard di Charlie Hebdo, ammiraglia francese della satira scomoda (in un paese dove l’irriverenza verso il potere non si discute) che ha definito l’attacco di Giorgia Meloni “un gesto simile a quello dei mullah iraniani” e definito vergognosa la risposta della sinistra benpensante, che mostra così di condividere con la destra l’idea che il potere non si discute. La satira non va spiegata, può piacere o non piacere, ma non può essere oggetto di dibattito politico o, peggio, di intimidazioni da parte del potere. Mario Natangelo ha realizzato sempre vignette “scomode” e discusse. Je suis Nat: sul Fatto di domani quattro pagine con i suoi ritratti più provocatori. Per ricordarsi che ridere è un esercizio volontario. Con i commenti di Tomaso Montanari, Gad Lerner e Daniela Ranieri. Stasera Natangelo sarà ospite della trasmissione Accordi & Disaccordi sul canale Nove alle 22.45. Ci saranno anche Luca Sommi, Marco Travaglio e Vittorio Feltri.


GUERRA ED ESCALATION, TRE CARTELLINI GIALLI PER KIEV. REFERENDUM CONTRO L’INVIO DI ARMI: PARLA MONI OVADIA. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si è espresso a favore del proseguimento dei colloqui sull’invio di caccia occidentali all’Ucraina, dopo aver detto solo ieri che il Paese merita un posto nella Nato. Ma Berlino frena: “La decisione non è imminente”, i problemi sono altri, ha dichiarato oggi il governo di Olaf Scholz attraverso un portavoce. Un primo cartellino giallo per i sostenitori dell’escalation militare ucraina. Un’inchiesta di Le Monde ha rivelato, inoltre, che Parigi ha negato a Kiev l’accesso alle sue mappe digitali della Bielorussia, strumento che avrebbe consentito alle forze ucraine di lanciare missioni con droni o caccia a bassa quota contro depositi di armi. Secondo cartellino giallo. Il ministero della Difesa francese non ha commentato, ma si intuisce che la motivazione è evitare che il conflitto si espanda oltre i confini del Paese. Dai Discord leaks del Pentagono, infine, (è l’ultimo giallo) continuano a emergere elementi di scetticismo da parte degli Stati Uniti rispetto all’incaponimento di Kiev nella difesa di Bakhmut., che sta avendo un costo umano ingente. Sul Fatto di domani leggerete il nostro approfondimento. Parleremo anche di pace, con un’intervista a Moni Ovadia, a partire dalla campagna di raccolta firme per il referendum popolare per lo stop all’invio di armi che partirà ufficialmente domani. Sul terreno, intanto, ieri sera un cacciabombardiere russo ha sganciato accidentalmente una bomba sulla città di Belgorod provocando diversi feriti.


LA PRIMA SEGRETERIA DI SCHLEIN A RIANO. DE LUCA TAGLIA I FONDI AL TEATRO E POI LO INSULTA. GUALTIERI CONFERMA L’ASSESSORA INDAGATA. Elly Schlein ha tenuto la sua prima segreteria nazionale. Non a Roma ma a Riano, comune a nord della Capitale dove nel 1924 venne ritrovato il corpo di Giacomo Matteotti, ucciso dai fascisti su mandato di Mussolini. Prima della riunione, la segretaria è andata a rendere omaggio alla stele che commemora il parlamentare socialista. Casa e lavoro i temi evocati dalla leader dem con i suoi, sul Fatto di domani leggerete un resoconto della riunione. Nel frattempo è scoppiata l’ennesima polemica sul 25 aprile per le dichiarazioni a sproposito di Ignazio La Russa. Che prima dice che l’antifascismo non è scritto nella Costituzione, poi fa sapere che il giorno della Liberazione lui sarà… a Praga, per mettere una corona al monumento a Jan Palach simbolo della resistenza anti-sovietica in Repubblica Ceca. Qui Schlein ha avuto buon gioco ha ricordare a La Russa che la costituzione è antifascista per essenza. Più spinosa, invece, per lei, la polemica che riguarda il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Il fatto riguarda il taglio del fondo di finanziamento al Teatro Stabile di Napoli Mercadante, struttura del circuito dei teatri nazionali voluto dalla Regione. Dopo la notizia, il direttore del Mercadante Roberto Andò ha annunciato la sospensione della rassegna estiva, programmata nel Parco archeologico di Pompei, per mancanza di soldi. In tutta risposta De Luca lo ha attaccato con durezza, parlando di “cafoni che immaginano di poter ricattare un’istituzione”. Oggi la Fondazione Platea, che rappresenta i Teatri nazionali, ha diffuso una nota di solidarietà ad Andò e ai lavoratori dello Stabile. Altra grana dai territori: il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha confermato la fiducia all’assessora Monica Lucarelli, indagata per corruzione, che gli aveva sottoposto le sue dimissioni.


COPERTURE, PNRR E STATALI, L’UPB STRONCA IL DEF. IL 1 MAGGIO DEL GOVERNO: UN CDM PER TAGLIARE IL RDC. “L’Allarme dell’Ufficio parlamentare di bilancio per i soldi delle assunzioni nella Pubblica amministrazione? Non sono preoccupato, abbiamo un programma molto intenso”, dice il ministro della Pa Paolo Zangrillo. L’Ufficio Parlamentare di bilancio restituisce una foto impietosa del Documento di economia e finanza appena varato dal governo: per il pubblico impiego, servirebbero almeno 4 miliardi. Ma non si vede nulla all’orizzonte e le parole del ministro suonano come la solita retorica dei buoni propositi. L’Upb scrive anche: “Nel Def sembrerebbero necessarie cospicue risorse di copertura che appaiono difficili da reperire, dopo il periodo di risanamento del recente passato, mantenendo i livelli attuali di prestazione dei servizi e politiche sociali”. Anche per il Pnrr i tecnici dell’Upb riscontrano delle “incertezze”. Sul Fatto di domani entreremo nel merito dei rilievi. Nel frattempo, il governo Meloni ha lanciato un’altra provocazione simbolica: Palazzo Chigi ha convocato il Consiglio dei ministri in cui si discuterà del taglio al reddito di cittadinanza il Primo maggio, festa del lavoro.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Dieci piccoli ministri a Londra. Ennesimo scandalo di governo in Gran Bretagna. Il vicepremier e ministro della Giustizia Dominic Raab ha annunciato le sue dimissioni dopo la pubblicazione di un rapporto sulle accuse di mobbing e bullismo nei confronti dei suoi subordinati. Sul Fatto di domani faremo una rassegna degli scandali e le polemiche che continuano a far traballare la politica inglese.

Palermo, arrestata per corruzione una preside antimafia. Una delle più note esponenti dell’antimafia palermitana, la preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, Daniela Lo Verde, insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica da Mattarella, è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di peculato e corruzione. Si sarebbe appropriata, con la complicità del vicepreside, di cibo per la mensa dell’istituto scolastico, computer, tablet e iphone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei.

Che c’è di Bello. Nel nostro inserto economico del sabato parleremo del film L’innamorato, l’arabo e la passeggiatrice, della ripresa della commedia Un curioso accidente di Goldoni a Venezia, della mostra di Michelangelo Pistoletto a Roma, dei romanzi di Christopher Isherwood e Victoria MacKenzie.


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO INTERNAZIONALE

La “grande bugia” di Trump, Fox News e il giornalismo “giallo”

di Antonella Ciancio

I popcorn erano pronti martedì scorso per assistere alla causa per diffamazione contro Fox News da parte di Dominion Voting Systems, il produttore di macchine per votare che chiedeva 1,6 miliardi di dollari di risarcimento al gigante dei media controllato da Rupert Murdoch. L’eccitazione degli appassionati di politica era palpabile sui social prima della svolta annunciata quando gli avvocati avevano già i microfoni pronti per parlare in aula: la ruota si ferma con maxi patteggiamento da 787,5 milioni di dollari. Non si farà il processo alle “bugie” sulla presunta truffa elettorale nel 2020 propagate dall’ex presidente Donald Trump e i suoi alleati, e ripetute a oltranza dall’emittente conservatrice per negare la vittoria del presidente Joe Biden.

(Continua a leggere)


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.