Il Fatto di domani. Un 25 aprile di pace è possibile. Gli “inossidabili” dei consigli d’amministrazione, quelli per cui la poltrona è per sempre

Di FQ Extra
24 Aprile 2023

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LIBERAZIONE, LE DIVISIONI NON NECESSARIE: PERCHÉ UN 25 APRILE DI PACE È POSSIBILE. All’Altare della Patria domani ci sarà Giorgia Meloni, con Ignazio La Russa di passaggio prima di volare a Praga per festeggiare un patriota ceco anti-comunista. Salvini resterà in famiglia, Lollobrigida sarà a Barcellona per una cena organizzata dal consolato. Anche questo 25 aprile passerà tra le polemiche. Oltre a quelle che riguardano l’atteggiamento di Fratelli d’Italia e di molti esponenti del governo sulla Liberazione, dove è sceso in campo perfino Gianfranco Fini a chiedere a Giorgia Meloni di dire pubblicamente che la destra ha fatto i conti con il Fascismo, (“Non capisco la ritrosia della destra a pronunciare la parola antifascismo”, ha detto l’ex leader di Alleanza Nazionale. Per tutta risposta FdI se l’è presa con Lucia Annunziata, che ha condotto l’intervista a Fini nella sua trasmissione domenicale sulla Rai) ce n’è anche una che riguarda il mondo pacifista. Ne è responsabile il mondo atlantista che associa la Resistenza italiana a quella ucraina, e che già l’anno scorso ha diviso le piazze portando dentro la commemorazione l’elogio della Nato e della soluzione militare al conflitto. Calenda e Renzi, protagonisti l’anno scorso, si ritrovano indeboliti dopo la deflagrazione del progetto del Terzo polo, ma domani la dirigenza dei Radicali sarà a Kiev per una conferenza stampa, Emma Bonino di +Europa sarà al Pantheon di Roma con “i partigiani ucraini”. Così la celebrazione delle radici antifasciste della Costituzione diventa un’occasione per attaccare chi ha aderito alla raccolta firme per il referendum per lo stop all’invio di armi in Ucraina. Sul Fatto di domani, in risposta, vedremo perché è possibile celebrare la Liberazione italiana ed essere pacifisti.


DI MAIO “PREMIATO SPECIALE” DALL’UE E L’IMBARAZZO DEL GOVERNO. TAJANI: “DIFFICILE CAMBIARE ORA”. Profilo basso e qualche santo in paradiso. Alla fine Luigi Di Maio ci è riuscito: è stato nominato dall’Alto rappresentante della Commissione Ue per la politica estera, Josep Borrell, come inviato speciale nel Golfo persico. L’incarico non è ancora formalizzato, lo sarà probabilmente giovedì (quando il dossier sarà validato dalla riunione degli ambasciatori dei 27), ma la scelta è definitiva e appare come un premio per l’ultima battaglia ingaggiata dall’ex capo politico del M5S contro il suo stesso Movimento e Giuseppe Conte, con la scissione innescata l’anno scorso prima della crisi del governo Draghi. La mossa è stata un harakiri politico, considerando che la lista Impegno Civico alle politiche ha ottenuto solo lo 0.6% dei voti, ma ha avuto un chiaro risultato personale per Di Maio. E anche un altrettanto chiaro contraccolpo politico sul centrodestra, che si è ritrovato preso a contropiede da una nomina che non avrebbe desiderato ma per la quale non sembra voler aprire un altro fronte di scontro con Bruxelles, in tempi di discussione sul Pnrr. Da quando è stata diffusa la notizia, ieri, Matteo Salvini ha aperto un fuoco di sbarramento insistendo sull’assenza di qualità adatte al ruolo per Di Maio: “Ci sono curriculum migliori”, ripete oggi dopo aver qualificato come vergognosa la nomina. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiarito che la scelta non è stata fatta dal governo, ma ammette che ora non è facilmente modificabile. Sul Fatto di domani vedremo in che modo intende agire il governo sul dossier.


IL TRACOLLO DI CREDIT SUISSE NON SI FERMA. SEGNALI DI SFIDUCIA SUL DEBITO ITALIANO. BUONI PER TUTTE LE STAGIONI: LA CASTA DEI CDA INOSSIDABILI. Se 100 miliardi non bastano. Nonostante l’ingente linea di credito concessa alla banca Ubs, che ha accettato di acquisire lo storico rivale per evitarne il fallimento, i clienti di Credit Suisse mostrano di non fidarsi e continuano a ritirare i depositi, tanto che nel primo trimestre del 2023 l’istituto svizzero ha scontato 61,2 miliardi di franchi di deflussi, ossia il 5% degli asset detenuti al 2022. Nel frattempo un’altra analisi preoccupante arriva dagli Stati Uniti, dove Goldman Sachs ha messo per iscritto il consiglio agli investitori di non investire in buoni del tesoro italiano e preferire i Bonos spagnoli. Questo perché si prevede che a fine 2023 lo spread tra i nostri Btp e i Bund tedeschi possa salire fino a 235 punti (oggi è intorno a quota 185). La Spagna, sottolinea Goldman Sachs, ha migliori prospettive di crescita e mostra migliori capacità di portare avanti i progetti europei finanziati con il Recovery Fund. Un attestato di sfiducia nei confronti del governo Meloni (viste anche tutte le polemiche sul Pnrr), ma il rischio di una nuova fase sismica per l’economia italiana. La nostra analisi sul Fatto di domani, dove leggerete anche un approfondimento sulla casta dei Consigli d’amministrazione. Faremo una radiografia del piccolo mondo di opinionisti e megafoni dei poteri forti che con ogni cambio di governo cadono sempre in piedi: vedremo chi sono e perché.


UCRAINA, SI RIAPRE IL FRONTE DI KHERSON. DISCORD LEAKS: I PIANI DI KIEV PER ATTACCARE I RUSSI SUL LORO TERRITORIO, CONTRO IL PARERE USA. Il 2022 è stato un nuovo anno record per l’industria militare. Secondo le stime diffuse dall’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (Sipri), la spesa globale per il settore della Difesa è stata di 2.240 miliardi di dollari. E ciò che più conta è che solo in parte il dato è influenzato solo dal conflitto in Ucraina, che pure rappresenta un discreto giro d’affari per i produttori di armi occidentali. In cima alla classifica di chi spende di più ci sono sempre gli Stati Uniti con 877 miliardi di dollari di budget, che staccano di gran lunga tutti gli altri e sono seguiti dalla Cina. Intanto, il conflitto ucraino prosegue tra annunci e sortite militari. Mosca e Kiev rivendicano entrambe avanzamenti sulla linea del fiume Dnipro che divide Kherson, nel sud del Paese, mentre dal fronte di Bakhmut il capo della Wagner Prighozin annuncia che le sue truppe non faranno più prigionieri. A New York iniziata tra le polemiche la riunione del Consiglio di sicurezza Onu, presieduto dal ministro degli Esteri russo Lavrov, con il segretario generale Guterres che ha condannato l’invasione dell’Ucraina indisponendo il rappresentante di Mosca. Sul Fatto di domani daremo conto delle ultime notizie emerse dai cosiddetti “Discord leaks” del Pentagono. Alcuni cablo mostrano che a febbraio gli Stati Uniti hanno evitato all’ultimo momento che Kiev lanciasse una serie di attacchi su territorio russo il giorno dell’anniversario dell’invasione, il 24 febbraio appunto. Per coincidenza, proprio oggi i media russi hanno dato notizia di un drone carico di esplosivo caduto vicino Mosca, affermando che sarebbe di fabbricazione ucraina.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Gerusalemme, auto sui passanti 8 feriti. Un’automobile ha travolto oggi dei passanti nelle vicinanze del mercato ortofrutticolo Mahane Yehuda a Gerusalemme in quello che, in una prima dichiarazione, il premier Benjamin Netanyahu ha definito un attentato. Secondo i soccorritori sul posto ci sono otto feriti, uno dei quali in condizioni gravi. Il conducente dell’automobile, ha riferito la radio militare, è stato neutralizzato.

30 anni di Sudan. La guerra civile scoppiata da qualche giorno è l’epilogo di una storia in cui sono ovviamente coinvolte le potenze occidentali. Sul giornale di domani la nostra analisi. Gli oltre 100 italiani evaquati dal Paese sono arrivati a Roma questo pomeriggio.

Stand-up comedy all’italiana. Una rassegna dei nuovi comici che riempiono i teatri e le serie tv umoristiche delle piattaforme.


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO ECONOMICO

FT: la chiusura di BuzzFeed News segna la fine di un’era per i media digitali

di Daniel Thomas

Solo due anni fa, BuzzFeed News ha ricevuto il suo primo premio Pulitzer per un’inchiesta che ha identificato le infrastrutture costruite dal governo cinese per la detenzione di massa degli uiguri basandosi su immagini satellitari. Mark Schoofs, all’epoca caporedattore del sito, ne parlò come di “un esempio di analisi forense innovativa unita al reportage creativo”.

La settimana scorsa Schoofs è stato molto meno loquace nel commentare la notizia della chiusura del settore news di BuzzFeed, come parte di un drastico piano di riduzione dei costi in tutta l’azienda per ripristinare la redditività. Si è limitato a scrivere “Una giornata terribile” su Twitter. Lo stesso giorno, anche il gruppo media digitale rivale, Insider, licenziava il 10% dei dipendenti per “mantenere l’azienda sana e competitiva”, secondo le parole usate dalla presidente Barbara Peng in una mail inviata al personale. Per gli ex dipendenti di BuzzFeed e per gli analisti questo è il segnale del declino di una schiera di start-up digitali molto pubblicizzate e sostenute dai capitali di rischio, nate con l’ambizione di sconvolgere la fruizione delle notizie.

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