L’ultima operazione in difesa del mare a cura della nostra associazione Marevivo ha coinvolto oltre 30 subacquei nella zona di Punta Bove, lungo il promontorio dell’Argentario.
La nostra Divisione Sub – che solo negli ultimi anni ha rimosso dai fondali oltre 10.000 metri di reti abbandonate – stavolta ha recuperato lenze ed esche artificiali da pesca denominate “minnows”, che avvolgono i rami di gorgonia che crescono ancorate sulle pareti del promontorio e minacciano la vita nei fondali.
Nel corso dell’operazione sono state rimosse centinaia di metri di lenze da pesca raccolte in tre grandi ceste, per un totale di circa 10kg. Tra le lenze in nylon, numerosissime le esche in plastica e gli ami che mettono a rischio l’ecosistema marino. “L’operazione effettuata è una conferma di quanto sia importante la collaborazione di Marevivo con la comunità subacquea, le cui tempestive segnalazioni sono fondamentali per la gestione delle criticità legate all’inquinamento nei fondali e alla vita dei loro abitanti. La presenza di oltre 30 sub coinvolti nell’operazione testimonia la grande sensibilità dei subacquei nel proteggere il mare”, dichiara Massimiliano Falleri, Responsabile Divisione Sub Marevivo.
Lenze ed esche rappresentano i cosiddetti Abandoned, lost or otherwise discarded fishing gear (ALDFG) attrezzi da pesca abbandonati che diventano vere e proprie trappole che occupano i fondali o vengono trascinate dalle correnti continuando a pescare, catturando prede, rovinando il fondale con le loro azioni meccaniche, strappando forme di vita bentoniche e soprattutto rilasciando particelle di microplastiche dannose per la salute dell’ambiente e dell’uomo, essendo realizzate in materiale plastico.
Circa 100.000 mammiferi marini e un milione di uccelli acquatici muoiono ogni anno a causa dell’intrappolamento nelle reti fantasma o per l’ingestione dei relativi frammenti. Tartarughe, pesci, cetacei, squali, foche, crostacei, uccelli che si gettano in acqua per catturare piccole prede, muoiono per soffocamento, per l’impossibilità di procurarsi il cibo o anche nel tentativo di liberarsi.
Marevivo porta avanti, da quasi quarant’anni, battaglie contro l’uso della plastica monouso, favorendo azioni concrete a favore di una progettazione che tenga conto della breve vita di alcuni prodotti come il packaging e della conseguente necessità di utilizzare, per la relativa produzione, fonti naturali e completamente biodegradabili.
Per questo, l’operazione è stata realizzata in collaborazione con Linificio e Canapificio Nazionale Società benefit, parte del Gruppo Marzotto, e l’azienda SEI Toscana che si è occupata dello smaltimento dei materiali recuperati.