Il Fatto di Domani. Alluvione, emergenza continua nel “bestiario” della politica. G7, i “grandi” omaggiano Zelensky: avanti con i jet

Di FQ EXTRA
20 Maggio 2023

ALLUVIONE, NUOVE EVACUAZIONI A RAVENNA. ANCHE DOMANI ALLERTA ROSSA. A Ravenna, dove iniziano a scarseggiare acqua e cibo, la pioggia non dà tregua. Scuole e centri di aggregazione restano chiusi, mentre il sindaco Michele de Pascale ha ordinato nuove evacuazioni a Borgo Montone e nelle aree extraurbane per prevenire nuovi disastri. Peggiora infatti la piena del canale Canala mentre è esondato il canale Drittolo a Chiusa San Marco. Anche il torrente Magni è tracimato in località Bassette, area caratterizzata da ampie campagne e case sparse. Le evacuazioni – solo a Ravenna – riguardano il 16 per cento del territorio e coinvolgono circa 22 mila persone. 2 mila sfollati si contano a Faenza e 1.250 a Bagnacavallo. Nell’intera provincia, 27.775 persone hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni, secondo la prefettura. Sul territorio regionale, gli evacuati salgono a 36mila. I danni del maltempo sono stimati in circa 5 o 6 miliardi, con la viabilità a pezzi (soprattutto le strade sull’Appennino). I soccorsi proseguono senza sosta: i Vigili del fuoco hanno contato 3.053 interventi. Non tutti sono andati a buon fine. Un elicottero è caduto a Belricetto di Lugo in provincia di Ravenna (4 feriti) mentre i soccorritori tentavano di ripristinare la linea elettrica. Anche domani si prevede allerta rossa nel Bolognese e in Romagna. Sul Fatto di domani troverete tutti gli aggiornamenti sull’alluvione e apriremo il capitolo della ricostruzione.


MELONI DOMANI IN EMILIA ROMAGNA. DIBATTITO IMPAZZITO, IL “BESTIARIO” DELL’ALLUVIONE. Giorgia Meloni rientrerà oggi in Italia per seguire il disastro dell’alluvione e domani sarà in Emilia Romagna. Lo ha annunciato la premier dalla riunione del G7 a Hiroshima (Giappone), dove ha raccolto la solidarietà dei leader per il dramma in Italia, da Biden al premier canadese Trudeau. Ma il suo ritorno in patria difficilmente potrà alleviare le sofferenze degli alluvionati. Il Consiglio dei ministri è previsto per martedì prossimo, con lo stanziamento dei fondi per fronteggiare l’emergenza e la sospensione delle rate dei mutui e dei pagamenti delle imposte. Intanto, il dibattito prosegue con poco criterio. Ieri sera a Otto e mezzo su La7, il direttore di Libero Alessandro Sallusti ha paragonato la tragedia in corso a quella del Vajont nel 1963, per negare le conseguenze del cambiamento climatico. La segretaria dem Elly Schlein ha proposto di dirottare i miliardi del Pnrr sull’emergenza dell’alluvione. Sul Fatto di domani verificheremo le teorie e le affermazioni più in voga nel dibattito sul dramma in Emilia. Poi andremo in Liguria, dove il presidente Giovanni Toti non ha imparato la lezione: nella sua Regione si potrà costruire in zone ad alto rischio alluvionale, a patto di rispettare “opportune misure o accorgimenti tecnico-costruttivi”. Lo prevede il nuovo schema di regolamento sull’attuazione dei Piani di bacino, approvato l’11 maggio scorso. Il presidente emiliano Stefano Bonaccini, invece, respinge le accuse di aver cementificato e rivendica la legge urbanistica del 2018: “Abbiamo impedito il consumo di 11mila ettari di suolo”.


MARCIA DELLA PACE PERUGIA-ASSISI, SI PARTE DOMANI. Sarà la terza edizione dall’inizio della guerra in Ucraina, la marcia pacifista che prenderà il via domani. La prima andò in scena due mesi dopo l’inizio delle ostilità, il 24 aprile 2022. La seconda a un anno dal conflitto, il 24 febbraio scorso. Quella di domani avrebbe dovuto tenersi a ottobre, ma è stata anticipata per permettere la larga partecipazione delle scuole. Per lanciare la manifestazione, oggi ad Assisi si è tenuto il “Meeting nazionale delle scuole di pace sui passi di Francesco”. Ad aprirlo, la moglie di Julian Assange – Stella Morris – per rivendicare l’importanza della libera informazione nell’orrore delle guerre. Nel pomeriggio, all’assemblea di Europe for Peace – la rete antimilitarista che riunisce Pace e disarmo, Arci, Acli, sindacati – è previsto l’intervento del segretario della Cgil Maurizio Landini. L’appuntamento è domani alle ore 9.00 ai Giardini del Frontone di Perugia. L’arrivo ad Assisi è previsto per le 15,30. Sul Fatto di domani vi racconteremo tutti i preparativi della manifestazione dei pacifisti.


G7, ZELENSKY INCONTRA I “GRANDI”: AVANTI CON I JET. MOSCA: “RISCHI COLOSSALI”. L’escalation delle guerra in Ucraina prosegue, ma i principali leader mondiali tirano dritto. Eppure il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, ha avvisato l’Occidente: “Rischi colossali dall’invio dei cacciabombardieri F-16 a Kiev”. Ieri Biden aveva dato via libera ai jet in Ucraina, promettendo il sostegno Usa nell’addestramento dei piloti. Oggi il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha spiegato le regioni della scelta: i cacciabombardieri servono da deterrente, per scoraggiare Mosca e invitarla al tavolo del negoziato. Al G7 di Hiroshima, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha ribadito a Zelensky pieno sostegno economico e militare, “con la consegna di munizioni e la creazione di una coalizione per i jet da combattimento”. Il presidente ucraino si è preso i riflettori sul palcoscenico dei “grandi”. Oltre a Michel ha tenuto incontri bilaterali con Giorgia Meloni, il premier indiano Modi e l’inglese Sunak. Alla nostra premier ha espresso l’esigenza di “migliorare le nostre capacità di difesa aerea, compresa la formazione dei nostri piloti”. Traduzione: l’Italia è inviata a sostenere la coalizione per i jet. Meloni ha tirato il freno: “Noi non disponiamo di F16, difficilmente potremo partecipare a questo progetto”. Il presidente brasiliano Lula, invece, sarebbe riluttante a incontrare il presidente ucraino. Il leader brasiliano ha invocato “un mondo più democratico, prima che sia troppo tardi”. Dal G7 – mentre promettono armi a Kiev – i grandi avvisano l’Iran di smettere di foraggiare con i droni l’arsenale russo. Per la Cina, il monito è di non cessare la militarizzazione in Asia-Pacifico.


CONTESTATA LA MINISTRA ROCCELLA AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO: 20 DENUNCE. Doveva essere un incontro per parlare del libro “Una famiglia radicale”, firmato dalla ministra per le Pari opportunità e fervente antiabortista Eugenia Roccella. Invece è andata in scena una dura contestazione, con il direttore della kermesse torinese Nicola Lagioia che ha deciso di girare i tacchi a andare via, mentre la deputata meloniana Augusta Montaruli gli gridava dietro “vergogna”. Andiamo con ordine: all’incontro con la ministra (previsto per le 13) avrebbe dovuto partecipare anche l’assessore regionale Maurizio Marrone, noto per aver stanziato 400mila euro alle associazioni anti-abortiste. Ma la contestazione degli ambientalisti di Extinction Rebellion e del collettivo femminista Non una di meno (circa 20 persone) ha fermato tutto. A quel punto, Lagioia avrebbe tentato la mediazione invitando gli attivisti sul palco, per discutere con la ministra. Offerta rifiutata dai contestatori. Poi Montaruli si sarebbe scagliata contro il direttore del Salone del Libro, che su Facebook ha raccontato la sua versione. Bilancio: Roccella ha lasciato il palco e l’incontro è saltato; gli attivisti sono stati denunciati per violenza privata.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Colloquio con i disertori. Grigorj Sverdlin e Darya Berg hanno fondato l’associazione che aiuta i disertori russi a scappare dall’esercito di Putin. Sul giornale di domani daremo spazio ai loro racconti di guerra.

L’Italia sostiene Bin Salman. Esportare a Riyad competenze e tecnologie in ambito culturale, museale e archeologico: è la missione del nostro Paese firmata in un memorandum.

Secondo tempo. Intervista a Marcella Bella, più di 50 anni di carriera e un altro album in uscita.


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“Indiana Jones 5” invecchia con Ford ma col Photoshop

di Federico Pontiggia

Cannes. Come si muore per non cambiare. Ringiovanito digitalmente l’ottantenne Harrison Ford per fargli combattere i nazisti, torna l’archeologo con Fedora e frusta: quarantadue anni dopo il primigenio I predatori dell’arca perduta (1981), Indiana Jones e il Quadrante del Destino promette di farci viaggiare nel tempo, ma è davvero ritorno al futuro?

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