Il Fatto di domani. Pnrr, decreti omnibus e fisco: tre sberle al governo Meloni. L’esclusiva del Fatto: le foto inedite delle stragi di mafia

Di FQ Extra
26 Maggio 2023

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SBERLE AL GOVERNO DA MATTARELLA E CORTE DEI CONTI. UPB: “CON LA RIFORMA DEL FISCO A RISCHIO I SERVIZI”. Non è un momento d’oro per il governo di Giorgia Meloni, che subisce la reprimenda del Quirinale, dei magistrati contabili e dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Ma andiamo con ordine. Il rapporto della Corte dei Conti mette nero su bianco i ritardi dell’esecutivo nell’attuazione del Pnrr. Stavolta sarà difficile scaricare le colpe sul governo Draghi, perché il rallentamento riguarda i primi quattro mesi del 2023. Da gennaio a fine aprile l’Italia ha speso solo 1,15 miliardi di euro sui 33,8 programmati per l’interno anno. Rispetto alla fine del 2022, il Piano è avanzato di un misero 0,7 per cento. A rischio sono le rate del 2023, se il governo non consegnerà all’Ue (in tempi brevi) le proposte di modifica del Piano. Oltre alla Corte dei Conti è arrivata la “ramanzina” di Mattarella, per gli emendamenti infilati nei decreti senza alcun criterio di omogeneità. Un esempio? La settimana scorsa il decreto Bollette è tornato in Commissione per cancellare alcuni emendamenti che, con le bollette, avevano poco a che fare. Il monito del Colle è giunto ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. L’ultima strigliata arriva dall’Ufficio parlamentare di Bilancio, che ha messo nel mirino la riforma del fisco del governo Meloni. Secondo l’organo parlamentare, l’Italia rischia un taglio drastico ai servizi essenziali, qualora andassero in porto flat tax, superamento dell’Irap e revisione della tassazione dei redditi finanziari. Giorgia Meloni, in mattinata al Festival dell’economia di Trento, ha ribadito la linea sulla delega fiscale: “Puntiamo ad una riforma organica di tutti i tributi, deve cambiare il rapporto tra Stato e cittadino”. Sul Fatto di domani vi racconteremo tutti i guai del governo.


GUERRA IN UCRAINA, IL PAPA: A ZELENSKY NON INTERESSA MEDIAZIONE, SI SENTE FORTE. Domani sul Fatto leggeremo come le iniziative di Papa Francesco per aprire una strada ai colloqui tra Kiev e Mosca proseguono tanto da ricevere l’apertura della Russia: “Prendiamo atto del sincero desiderio della Santa Sede di promuovere il processo di pace”. Lo stesso Bergoglio racconta a Telemundo un retroscena del dialogo avuto nei giorni scorsi con il presidente ucraino Zelensky: “Loro non sognano tanto le mediazioni, perché il blocco ucraino è davvero molto forte. Tutta Europa, Stati Uniti. In altre parole, hanno una forza propria molto grande”. Dunque la richiesta di Zelensky al Vaticano non riguarda tanto la mediazione, quanto l’interessamento per intercedere sul rientro dei bambini portati via dai russi. Il Segretario della Santa Sede Pietro Parolin intanto conferma: “Il cardinale Zuppi è interlocutore di Putin e Zelensky nel processo di pace”. Ancora, leggeremo come l’inviato cinese Li Hui a Mosca ha incontrato il ministro Lavrov. Non ci sono dichiarazioni ufficiali ma Pechino punta su due temi, confermati anche dal Wall Street Journal: che Mosca possa mantenere i territori annessi – Donetsk e Luhansk, e le regioni di Zaporizhzhia e Kherson – e che l’Europa si adoperi per chiedere un cessate il fuoco immediato.


MAFIA, ANCORA FOTO INEDITE DELLE BOMBE DEL ’93. Sul Fatto di domani ci sarà ampio spazio per le foto inedite degli attentati del 1993 tra Roma, Milano e Firenze. Altre quattro pagine dedicate alle immagini mai viste della devastazione in Italia firmata da Cosa Nostra. Come ha scritto Marco Lillo, che ha inaugurato lo speciale: “Quelle che pubblichiamo per la prima volta sono le foto scattate, anche dal cielo, dalle forze di Polizia per la Procura di Firenze dopo la strage di via dei Georgofili della notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 e dopo quella di Milano in via Palestro e dopo gli attentati di Roma sempre nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1993. Non c’è modo migliore di celebrare il trentennale. Solo le immagini possono trasmettere il senso e l’importanza di quelle stragi. Circolano poche immagini del 1993, a differenza del 1992. E non è un caso. Le stragi del 1993 non si accomodano nella narrazione rassicurante dei mafiosi cattivi che uccidono i magistrati buoni ma poi alla fine ‘arrivano i nostri’ e il bene prevale”.


AMMINISTRATIVE, LA SFIDA FINALE AL BALLOTTAGGIO: IL REPORTAGE DA PISA. Dopo il primo turno del 14-15 maggio, domenica e lunedì si torna al voto per il ballottaggio in 41 comuni e 7 capoluoghi (Pisa, Vicenza, Siena, Ancona, Brindisi, Massa, Terni). Saranno quasi tre milioni gli italiani chiamati alle urne, perché il primo turno delle elezioni amministrativa si celebrerà in 167 comuni di Sicilia e Sardegna. Ma i riflettori sono puntati soprattutto sui capoluoghi, dove i leader nazionali sperano di piantare le loro bandierine. Ieri Giuseppe Conte era a Brindisi, per lanciare la volata a Roberto Fusco, l’unico candidato M5s rimasto in pista, sostenuto anche dal Pd. Oggi abbiamo raccontato la faticosa ricucitura della tela giallorosa nel capoluogo pugliese, dove Conte e Schlein hanno evitato di salire sul palco insieme. Sul Fatto di domani leggerete un reportage da Pisa, dove il candidato del centrodestra – Michele Conti – ha mancato la vittoria al primo turno per soli 15 voti e il candidato giallorosa – Paolo Martinelli – tenterà la rimonta. Oggi Giuseppe Conte era a Modica, in Sicilia, dove ha attaccato Meloni “supina a Washington, a Bruxelles e ai vari potentati economici”. Il centrodestra si è presentato unito sul palco di Catania, con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. La premier, forse per timore della sconfitta, ha evitato le piazze dei capoluoghi al ballottaggio dove rischia di perdere. Oggi si chiude la campagna elettorale, da domani vigerà il silenzio elettorale. Sul giornale vi racconteremo tutti i dettagli della tornata amministrativa.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ricardo Franco Levi si è dimesso dal ruolo di commissario straordinario del governo per l’Italia alla Fiera del Libro di Francoforte 2024, dove Roma sarà ospite d’onore. La decisione arriva dopo che il quotidiano Libero ha pubblicato la notizia secondo cui Levi avrebbe assegnato la comunicazione per l’Italia alla società belga IFC Next, in cui lavora suo figlio Alberto.

Un interista a Palazzo Madama. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, cerca le “condizioni migliori” per i biglietti della finale di Champions a Istanbul tra Inter e Manchester City: 40 per i parlamentari e 150 per gli impiegati. Il club nerazzurro prende le distanze: “Non siamo coinvolti”.

Che c’è di bello. Il nostro inserto culturale per scoprire nuovi film, le serie tv, le uscite in libreria, il personaggio letterario del momento. Domani vi racconteremo “La chimera”, il film di Alice Rohrwacher in concorso a Cannes. Andremo sul set di Ficarra e Picone e vi parleremo di Fernanda Pivano, l’intellettuale e traduttrice della Beat Generation.


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO INTERNAZIONALE

Operazione “pulizia”: il governo francese deporta i senzatetto (“ma solo per 3 settimane”)

di Luana De Micco

Sta creando polemiche in Francia in questi giorni l’annuncio del governo di voler allontanare i senza tetto, molti dei quali sono migranti, da Parigi e dall’Ile-de-France per trasferirli in centri d’accoglienza temporanei da distribuire nelle regioni. È soprattutto il timing a far reagire. I senza tetto dovranno lasciare la capitale entro settembre, proprio quando la Francia si prepara ad accogliere due grandi eventi sportivi: la Coppa del mondo di rugby, che si terrà tra settembre e ottobre, e soprattutto le Olimpiadi, che prenderanno il via nell’estate 2024.

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