Il Fatto di domani. Ai funerali di B. la sfilata di nani e ballerine, i leader del mondo si tengono alla larga. Eredità a costo zero, grazie alle leggi ad personam

Di FQ Extra
14 Giugno 2023

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I FUNERALI DI B. IN PRIMA FILA FASCINA E LA FAMIGLIA. MANCANO I LEADER STRANIERI. Una piazza del Duomo blindata e con i maxischermi ha accolto il feretro di Berlusconi per i funerali di Stato nella cattedrale. La capienza massima era di 10 mila persone, ma la piazza era piena a metà. Dentro, sul lato destro della navata i familiari tra le prime file: la compagna Marta Fascina, i cinque figli e il fratello Paolo Berlusconi. Subito dietro l’ex moglie Veronica Lario. Presente anche l’ex compagna Francesca Pascale. Hanno ascoltato la gelida omelia pronunciata dall’arcivescovo Deplini. Sul lato sinistro, le autorità: il presidente della Repubblica Mattarella, i presidenti di Senato e Camera La Russa e Fontana, la premier Meloni, la presidente della Consulta Sciarra e tutti i ministri del governo di centrodestra. C’erano anche gli ex premier Monti, Renzi, Draghi e Gentiloni in rappresentanza della Commissione Ue (Ursula von der Leyen è in viaggio di rappresentanza in America Latina). Scarseggiavano però gli ospiti internazionali: solo l’emiro del Qatar e il presidente dell’Iraq tra i capi di stato, oltre al premier ungherese Viktor Orbán e a un rappresentante del governo turco inviato da Erdogan. Nessun leader dalle democrazie europee vicine, ed è un segnale strano per colui che si definì “il più grande ministro degli esteri della storia d’Italia” (ad interim). Approfondiremo la questione sul Fatto di domani con i pareri dei corrispondenti esteri. Una nota a margine: il Cremlino attraverso un assistente di Putin ha fatto sapere che la Russia non è stata invitata.


I FINTI AVVERSARI DI B. QUANDO LA SINISTRA DI GOVERNO NON HA FATTO NULLA PER CONTRASTARLO. Al cordoglio per la morte di Berlusconi si sono uniti in questi giorni anche esponenti del centrosinistra di allora, quelli che erano politicamente i suoi avversari. Si fa notare oggi Massimo D’Alema che si è spinto a dire che Berlusconi ha avuto “probabilmente” ragione nel ritenersi perseguitato da alcuni giudici. Semplicemente avrebbe sollevato un problema reale nel modo sbagliato. Una sorta di confessione post-mortem che però non vieta a D’Alema di auto-definirsi un avversario storico del Cavaliere. Sul Fatto di domani faremo un po’ di storia politica del ventennio berlusconiano e vedremo che è tutto l’opposto. Ricorderemo che il centrosinistra di governo non ha mai fatto nulla per contrastare l’assalto di B. alla giustizia e i suoi conflitti di interesse, anche quando avrebbe potuto.


NON SOLO MEDIASET: IL NODO DELL’EREDITÀ, ULTIMA LEGGE AD PERSONAM. Ben prima di affrontare la questione dell’ipotetica vendita di Mediaset, gli eredi di Berlusconi dovranno affrontare un altro problema più concreto, quello del lascito testamentario. Si parla di un documento nelle mani del notaio Arrigo Roveda dello Studio RLCD di Milano, modificato dal patriarca ancora pochi mesi fa, che potrebbe contenere qualche sorpresa. La spartizione dovrebbe disinnescare ogni eventuale guerra tra eredi, dicono i retroscena informati, lasciando il controllo di Mediaset ai due figli maggiori. L’obiettivo è evitare quello che sta capitando sull’eredità di Gianni Agnelli (vicenda che sul Fatto segue il nostro Ettore Boffano, qui l’ultima puntata). La parte critica è quella che riguarda la destinazione del 33% del patrimonio, affidato al lascito testamentario come prevede la legge per chi non ha coniuge ma più figli (nel suo caso, cinque). Ci sarebbe un’aggiunta recente che prevede la destinazione di una somma di denaro per l’ultima compagna Marta Fascina. Il valore complessivo del patrimonio di B è stimato intorno ai 4 miliardi di euro, tra società e proprietà di beni mobili e immobili. Da valutare anche il dovuto allo Stato per la tassa di successione, che come vedremo sul Fatto di domani in Italia è molto più bassa di altri Paesi europei. Tutto ciò grazie proprio alle leggi varate da B. da presidente del Consiglio.


ISTAT: L’ITALIA POVERA SAREBBE STATA PEGGIORE SENZA RDC. Poi c’è il Paese reale. Un Paese sempre più povero. E lo sarebbe stato ancora di più se misure come il Reddito di cittadinanza non avessero attenuato gli effetti della crisi. Lo certifica l’Istat, nel suo ultimo impietoso report sulle condizioni di vita e reddito delle famiglie (2021-22): l’anno scorso poco meno di un quarto degli italiani (24,4%) è a rischio povertà o esclusione sociale, quasi come nel 2021 (25,2%). Ma l’aspetto che il governo non vuole vedere è che le misure straordinarie insieme con il RdC sono state pari al 2% del reddito disponibile familiare del 2021, sostenendo così in modo importante il recupero dei redditi familiari dopo la contrazione del 2020. Senza i sussidi, spiega il report, i redditi familiari avrebbero subito un’ulteriore riduzione, particolarmente forte al Sud e per le famiglie con disoccupati a carico. “I dati Istat sono molto preoccupanti e mostrano quanto sia un grave errore perseverare nella cancellazione del Reddito di cittadinanza”, ha commentato la segretaria confederale della Cgil, Daniela Barbaresi. Sul Fatto di domani leggerete tutti i particolari.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Guerra in Ucraina, la Bielorussia conferma: ricevute da Mosca le armi nucleari tattiche. Il presidente Lukashenko ha ribadito in un’intervista alla Tv Rossiya-1 di aver ricevuto armamenti “tre volte più potenti delle bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki nel 1945”. Al fronte, resta difficile l’avanzata delle truppe ucraine, mentre Odessa è stata bombardata ancora una volta. Sempre alta la tensione attorno alla centrale nucleare di Zaporizhja, dove gli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica continuano i sopralluoghi. Spese militari, il segretario della Nato, Stoltenberg, ribadisce nel meeting di Bruxelles che l’Europa deve fare di più: “Investire il 2% del Pil nella difesa non è un tetto da raggiungere, ma una base su cui costruire”.

Stati Uniti, Trump compie 77 anni e attacca la Procura di Miami. Nel suo golf club di Bedminster, nel New Jersey, l’ex presidente festeggia il compleanno e se la prende con la Procura di Miami che lo ha incriminato con un elenco di 37 reati per aver sottratto dossier top secret e aver ostacolato la loro restituzione: “Il più malvagio e atroce abuso di potere nella storia del nostro Paese”, ha definito l’inchiesta nei suoi confronti. The Donald potrebbe utilizzare il processo per dare più forza alla sua prossima campagna elettorale per le presidenziali.

Migranti, naufragio al largo della Grecia: 78 morti. La guardia costiera greca traccia il bilancio del naufragio di un barcone carico di migranti a largo di Pylos, sulla costa del Peloponneso: 78 morti e 104 persone tratte il salvo. Nessuno indossava il giubbotto salvagente. Secondo le stime, a bordo c’erano fino a 750 persone.

L’Antitrust avvia una indagine sul pandoro Balocco griffato Ferragni. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti dell’industria dolciaria Balocco per verificare l’iniziativa commerciale “Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino”, promossa tra novembre e dicembre 2022. In quel periodo la società ha messo in vendita prodotti a edizione limitata per sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Secondo l’Antitrust il modo in cui veniva presentata l’iniziativa poteva indurre i consumatori a credere che acquistando il pandoro firmato da Chiara Ferragni avrebbero contribuito alle donazioni per l’acquisto di nuovi macchinari; al contrario, la Balocco aveva disposto una donazione in cifra fissa a favore dell’ospedale parecchi mesi prima del lancio pubblicitario dell’iniziativa.

Firenze, bimba scomparsa, due testimoni: “Portata via da un adulto”. Gli investigatori hanno raccolto due segnalazioni – una delle quali di una bambina che ne aveva parlato con i genitori – sulla scomparsa di Mia Kataleya Alvarez, 5 anni, sparita il 10 giugno dall’ex hotel Astor, occupato da diverse famiglie. La piccola Kata sarebbe stata portata via da un adulto proprio dal cortile dell’ex hotel.

La morte di Cormack McCarthy. Il traduttore Raul Montanari ricorda lo scrittore americano, autore di romanzi come “The Road” e “Non è un paese per vecchi” e di quando fu “bocciato” da Mondadori che non volle pubblicarlo in Italia.


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Maternità surrogata reato universale, De Monticelli: “È diritto penale creativo”

di Elisabetta Ambrosi

“La maternità surrogata come reato universale? A me pare diritto penale creativo”. Così la filosofa Roberta De Monticelli commenta il sì alla Gestazione per altri come reato universale passato in commissione Giustizia (il 19 sarà in aula alla Camera). “Vede, un reato può essere universale, come lo è un diritto, come lo sono i diritti umani, che articolano il dovuto agli umani tutti, cittadini di uno Stato o no. I reati universale riconosciuti, cioè punibili entro i confini di uno Stato anche se commessi fuori di essa, sono in linea di principio quelli che potrebbero essere perseguiti da una corte penale internazionale, come il genocidio. In un secondo senso”, continua la filosofa, “‘universale’ significa semplicemente ‘dovunque sia commesso’, come nel caso dei reati contro lo Stato italiano. Ma la Gpa non appartiene a nessuna delle due categorie. Considerarla reato universale è piuttosto un principio inquietante e illiberale, che strizza l’occhio allo Stato etico”.

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