Il Fatto di domani. Intercettazioni &C., Nordio raddoppia il bavaglio. Pd dei lunghi coltelli, Schlein contro i soliti big che tramano

Di FQ Extra
19 Giugno 2023

Ascolta il podcast del Fatto di domani

INTERCETTAZIONI, NORDIO RADDOPPIA IL BAVAGLIO. E GIUSTIFICA PURE L’EVASIONE: “MAI VISTO UN EVASORE IN MANETTE, PROCESSI PENALI INUTILI”. Il decreto di riforma della giustizia varato la settimana scorsa dal governo era solo l’antipasto, per Carlo Nordio. Il Guardasigilli ha dichiarato che intende andare oltre sulle intercettazioni. Il decreto licenziato in Cdm serve a tutelare parzialmente la persona citata nelle conversazioni di altri, ha spiegato il ministro in un’intervista, ma l’obiettivo finale è “tutelare la dignità e la libertà delle persone che parlano e devono parlare fra di loro in riservatezza, perché la riservatezza è l’altro lato della libertà”. Dopo aver accusato l’Associazione nazionale magistrati di “interferenza” per aver espresso critiche alla riforma, Nordio aveva detto che l’unico parere di cui avrebbe tenuto conto è quello del Csm. Ma a Palazzo Marescialli non è ancora arrivata nessuna richiesta da parte del ministero della Giustizia. Dai togati però arriva una certezza: il parere sarà emesso in ogni caso, anche autonomamente. Sarà aperta una pratica sulla riforma in Sesta Commissione, quella deputata a esprimersi su leggi e decreti. Sul Fatto di domani continueremo a dissezionare la salva ladri di Nordio per evidenziare tutti i punti critici. Intanto oggi pomeriggio, intervenendo a un convegno a Milano, il Guardasigilli ha parlato anche di evasione, dando la colpa… alla giustizia tributaria: “Un imprenditore anche assoldando un esercito di commercialisti per pagare fino all’ultimo centesimo di tasse non ci riuscirebbe, perché comunque qualche violazione verrebbe trovato. Le norme si contraddicono”. E ha aggiunto che i processi penali per sugli evasori sono inutili perché non arriverebbero a compimento.


SCHLEIN RILANCIA LE ALLEANZE, MA NEL PD È TUTTI CONTRO TUTTI. “Non pensiamo di essere autosufficienti. Ho risposto a un invito alle forze d’opposizione su temi che sono nel nostro Dna. Se mi avesse invitato Calenda, sarei andata anche lì”. E ancora: “Non c’è bisogno di lealtà a me come segretaria, ma un po’ di rispetto per il partito, sì”. In un’ora di intervento in apertura della direzione del Pd, Elly Schlein si è tolta qualche sassolino, dopo le polemiche che l’hanno investita nel week end per la sua partecipazione alla manifestazione dei 5S sulla precarietà. Partecipazione che ha portato alla dipartita politica di Alessio D’Amato, ex candidato alla Regione Lazio, e della vice segretaria molisana del partito, Maria Concetta Chimisso, che si dimessa a pochi giorni dal voto regionale. La segretaria ha lanciato la sua “estate militante”, basata su 7 temi: attuazione del Pnrr, autonomia differenziata, sanità, diritto all’abitare, lavoro, modello di sviluppo, emergenza climatica. Temi su cui ha invitato gli amministratori locali a organizzare iniziative sui territori. Ha chiesto ai sabotatori interni di discutere lealmente, ma di confermare la loro adesione a quella che ha definito un’“agenda europea”. Schlein ha poi ribadito, rapidamente, il supporto all’Ucraina attraverso l’invio di armi e la contrarietà all’abolizione del reato di abuso d’ufficio, che pure – ha detto – va rivisto. Di certo, al Nazareno si respirava un’aria pesantissima: sono stati tanti i big che hanno mal visto l’abbraccio con Giuseppe Conte, ma soprattutto hanno male interpretato le parole di Beppe Grillo sulle brigate di cittadinanza. Sul giornale di domani vedremo com’è finita. Dal canto suo, oggi Grillo è tornato sulla “boutade”: “È possibile che prendiate tutto sul serio? – ha spiegato in un video su Twitter – È stato avvistato un idraulico di 70 anni che aggiustava 6 tombini di notte con il passamontagna”.


UCRAINA, “A KIEV IL 30% DI ARMI INSERVIBILI”, RIVELA IL NYT. LA CONTROFFENSIVA RALLENTA: L’ANALISI DI FABIO MINI. Non tutte le armi comprate da Kiev in Occidente sono arrivate, e alcune di quelle donate dagli alleati sono così vecchie da risultare inservibili. Un’inchiesta del New York Times oggi rivela che circa il 30% dell’arsenale ucraino è in stato di riparazione. Un tasso troppo elevato per un esercito che sta portando avanti una controffensiva, sostengono gli esperti militari interpellati dal quotidiano statunitense. L’indagine rivela che l’Ucraina ha pagato più 800 di milioni di dollari a società statunitensi per armi che non ha mai ricevuto, o per riparazioni mai realizzate. Tra i “ferri vecchi” consegnati viene menzionata una batteria di 33 obici inviata dall’Italia. Il ministero della Difesa Crosetto si è giustificato dicendo che i veicoli erano stati dismessi, ma Kiev avrebbe insistito per averli comunque. La disponibilità di armi è un fattore chiave per il seguito della controffensiva, come vedremo sul Fatto di domani con una nuova analisi di Fabio Mini. L’Ucraina fino a ieri ha rivendicato piccoli progressi, oggi alcuni insediamenti a sud di Zaporizhizhia, ma ora secondo diversi analisti militari occidentali sarebbe in corso una pausa tattica per riorganizzarsi. Nel frattempo, il segretario della Nato Jens Stoltenberg e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in una conferenza stampa congiunta, hanno parlato della questione dell’adesione alla Nato, confermando che non se ne parlerà al prossimo vertice di Vilnius a luglio, né prima della fine della guerra perché l’Alleanza non intende finire coinvolta nel conflitto. “La Germania si sta preparando alla possibilità che la guerra in Ucraina duri ancora un po’”, ha detto Scholz.


URSO-SINDACATI: INCONTRO SULLA CRISI DELL’INDUSTRIA. DA BERLINO MEGA AIUTO DI STATO A INTEL. L’obiettivo del governo è chiudere con il gruppo Stellantis un accordo sugli strumenti per garantire “un’inversione di tendenza sulla produzione auto in Italia”. Questo il nodo dell’incontro che il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, con i sindacati di oggi. La Uil, per esempio, ha fatto trapelare di aver chiesto, tra i vari impegni per l’automotive, lo stop alla produzione del motore endotermico Euro 7 perché “rappresenterà un aggravio per le case automobilistiche non solo insostenibile ma addirittura irragionevole, se si pensa che è già iniziato il percorso a marce forzate verso l’elettrico”. Mentre i confederali hanno espresso soddisfazione per l’impegno del governo per Electrolux e Whirlpool. Sul Fatto di domani vi daremo conto dell’incontro e di come è effettivamente andato. Si doveva parlare anche di Ilva, ma alla fine sul tema il ministro non ha detto nulla. Nei giorni scorsi le tute blu avevano proclamato unitariamente uno sciopero di 4 ore per il 7 luglio al nord e il 10 al centro-sud, rivendicando la necessità di una direzione chiara di politica industriale. Iniziativa confermata anche dopo l’incontro odierno. Intanto, sempre il fronte economico-industriale ci porta in Germania: Berlino vuole diventare più indipendente dalle catene di fornitura di chip. Sosterrà Intel con quasi 10 miliardi di euro di aiuti di Stato per uno stabilimento a Magdeburgo, nella parte orientale del Paese. Intel starebbe investendo più di 30 miliardi di euro, compresi gli aiuti di Stato forniti da Berlino che suscitano polemiche, visto che in altri contesti sono vietati. Alla potente Germania tutto è permesso?


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Cospito, la procura di Torino “ignora” la Consulta e chiede l’ergastolo. La sentenza della Consulta del 18 aprile scorso sembrava aver aperto uno spiraglio per la posizione di Alfredo Cospito, ma al processo d’appello bis, ripreso oggi a Torino per rideterminare la pena per le azioni della presunta organizzazione terroristica Fai-Fri, l’accusa ha chiesto l’ergastolo. L’udienza è stata aggiornata al 26 giugno.

Qatargate, Kaili contro il Parlamento Europeo. L’ex vicepresidente greca dell’eurocamera ha annunciato di aver istruito un ricorso contro l’istituzione che presiedeva per violazione della sua immunità di europarlamentare da parte dei servizi belgi (che hanno scoperto diverse borse piene di soldi nell’abitazione che condivideva con il compagno Francesco Giorgi). Da quanto si apprende da Bruxelles, però, non è stata ancora depositata alcuna azione legale, ma solo una richiesta di verifica se sia stata violata la sua immunità.

Turismo estremo, scompare un sottomarino. Un sommergibile dell’azienda OceanGate diretto verso il relitto del Titanic a scopi turistici ha smesso da due giorni di inviare comunicazioni. Sono in corso le operazioni di ricerca e soccorso. Il costo del biglietto individuale era di 250 mila dollari.

I discorsi di Croce. Una raccolta in uscita con le allocuzioni dall’Università di Oxford su antistoricismo e difesa della poesia.


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO ECONOMICO

FT: tassi di interesse, i falchi della BCE spingono per continuare con i rialzi

di Martin Arnold e Sam Fleming

I dirigenti della Banca Centrale Europea sono divisi su quanto debba durare la politica di rialzo dei tassi di interesse, nonostante l’inflazione continui a restare ostinatamente alta. Il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, che siede nel Consiglio dell’istituto di Francoforte ed è considerato un falco, ha dichiarato però che c’è ancora “molta strada da fare” per raggiungere l’obiettivo di riportare l’inflazione sotto il 2%. E non è considerato sufficiente il rialzo di giovedì scorso, che ha portato il costo del denaro nell’area euro ai livelli più alti dal 2001. Per Nagel “potrebbe essere necessario continuare ad aumentare i tassi dopo la pausa estiva”.

(Continua a leggere)


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.