Il Fatto di domani. L’Italia al contrario: il Senato santifica Berlusconi, Davigo condannato per i verbali di Amara

Di FQ Extra
21 Giugno 2023

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IL SENATO COMMEMORA SILVIO, TRA FALSITÀ E IPOCRISIA. LA RUSSA: “ALL’ANGOLO GLI ODIATORI”. Dopo i funerali di Stato, il lutto nazionale, la beatificazione a reti unificate, oggi è toccato al Senato commemorare Berlusconi. Non sono mancate menzogne e omissioni. Ignazio La Russa si è lasciato andare alle celebrazioni senza troppo riguardo per la verità storica. Su B. “le accuse più gravi, tranne quella per cui è stato condannato, sono scadute nel nulla”, ha detto il presidente di Palazzo Madama. In realtà, in buona parte dei 36 procedimenti penali a cui è stato sottoposto, l’uomo di Arcore l’ha fatta franca grazie a cavilli, prescrizioni o depenalizzazioni ad personam. Il Movimento 5 stelle, dopo l’assenza di Giuseppe Conte ai funerali nel Duomo di Milano, ha scelto di restare in silenzio durante le celebrazioni in Aula. Una decisione poco gradita per i corifei di Arcore. “Mettiamo nell’angolo gli odiatori impenitenti ed emerge il giudizio sull’unicità dell’uomo”, ha rincarato La Russa. Durante la commemorazione, resta il tabù della politica estera: non un accenno all’amicizia con lo Zar di Mosca e alle ultime sortite berlusconiane contro Zelensky e alla linea atlantica sulla guerra in Ucraina. Matteo Salvini (in passato prodigo di elogi verso Putin) ha solo rammentato come il Cavaliere fosse “un uomo di pace”. Sul Fatto di domani vi racconteremo tutta l’ipocrisia delle celebrazioni del Senato.


CASO AMARA, DAVIGO CONDANNATO. Un anno e tre mesi con pena sospesa. Il tribunale di Brescia ha emesso oggi una sentenza di condanna nei confronti di Piercamillo Davigo, ex magistrato di Mani Pulite e componente del Csm, per il caso dei verbali dell’avvocato di Eni Piero Amara sulla presunta Loggia Ungheria. La sentenza accoglie la richiesta dell’accusa che aveva considerato “un pericolo concreto” la diffusione fatta da Davigo dei verbali secretati degli interrogatori di Amara, consegnati a Davigo da Paolo Storari, assolto in via definitiva al termine del processo abbreviato. Le motivazioni saranno rese note tra 30 giorni.


MELONI A PARIGI PER MACRON, MA ANCHE PER CANDIDARE ROMA A EXPO 2030. Per Palazzo Chigi era soprattutto un’occasione per ripianare i dissidi aperti tra Meloni e Macron sulla questione migranti. Dopo sette mesi di scaramucce e freddezze diplomatiche, i due leader non si erano ancora incontrati in un bilaterale. La visita della premier italiana a Parigi di oggi aveva però anche un obiettivo molto più pratico: presentare ufficialmente la candidatura di Roma per ospitare l’Expo 2030 al Bureau international des Expositions (Bie) l’organizzazione intergovernativa che dal 1931 valuta e supervisiona le esposizioni mondiali. Con lei c’erano il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Al Palazzo dei congressi di Issy Les Moulineaux, hinterland della capitale francese dove ha sede il Bie, si teneva oggi la penultima Assemblea Generale dei 410 delegati. Il voto sarà a novembre, gli altri concorrenti sono Riad, Arabia Saudita, e Busan, Corea del sud. Odessa, candidata dagli ucraini dopo lo scoppio della guerra, è stata esclusa ufficialmente dal voto di oggi, perché il dossier non era conforme (e tenere un Expo in un Paese in guerra sembrava complicato). Poi l’incontro con Macron all’Eliseo, con una conferenza stampa finale. La premier ha sottolineato la vicinanza tra Francia e Italia sul dossier della Difesa, della guerra in Ucraina, ma anche sul controllo dei flussi migratori e il destino di Tunisia e Libia. Intanto la capitale francese è scossa da un’inchiesta per corruzione che lambisce gli organizzatori delle Olimpiadi 2024. Stamattina gli investigatori sono entrati nella sede del comitato organizzatore e in diversi siti legati ai Giochi, l’ipotesi di reato è appropriazione indebita, conflitto d’interessi e favoritismo sugli appalti.


QUASI LA METÀ DEI PERCETTORI DI REDDITO PERDERÀ IL SUSSIDIO. Sei mesi di governo Meloni lasciano senza Reddito di cittadinanza circa mezzo milione di nuclei familiari in condizioni di povertà. Lo certifica l’Ufficio parlamentare di bilancio in un report pubblicato oggi. La platea dei beneficiari del sussidio include 1,2 milioni di famiglie, ma si ridurranno drasticamente nel 2024, quando entrerà in vigore il nuovo Assegno di inclusione voluto da Meloni con il decreto Lavoro del primo maggio. 400 nuclei (il 33,6% dei percettori) perderanno il sostegno economico, poiché non includono persone meritevoli di tutela: come disabili, figli minori o anziani sopra i 60 anni. Ovvero: gli adulti – benché poveri – non sono gravati da compiti di cura, dunque sono considerati “occupabili” e si dovranno arrangiare. Altre 97.000 famiglie (poco più del 12%) resterebbero a bocca asciutta – secondo l’Upb – poiché esclusi dai nuovi parametri legati all’Isee. In tutto quasi 500 mila nuclei resteranno senza Reddito, mentre l’inflazione morde i risparmi e gli stipendi arrancano. Sugli occupabili la scure del governo si abbatterà già da agosto. Lo prevede la legge di Bilancio approvata dal governo il 29 dicembre: per loro, luglio sarà l’ultimo mese per incassare il vecchio Reddito. Da settembre potranno contare sui 350 euro del Supporto per la formazione e il lavoro, massimo per 12 mesi. Il sussidio non è per tutti, ma solo per i poveri con Isee fino a 6 mila euro, rispetto al tetto dei 9.360 euro previsti dal sussidio targato M5s. Sul Fatto di domani approfondiremo il report dell’Ufficio parlamentare di bilancio per capire gli effetti del taglio al Reddito.


GUERRA IN UCRAINA, LA FRANCIA APRE A KIEV NELLA NATO. ITALIA E PNRR, CINQUE STELLE E PD: “NIENTE FONDI PER LE ARMI”. ll consiglio di difesa all’Eliseo ha esaminato la possibilità che Kiev aderisca all’Alleanza atlantica. Così il quotidiano Le Monde torna su un tema controverso; la possibilità era stata finora esclusa da Parigi, Berlino e Washington ma sostenuta da paesi dell’Europa centrale come Polonia e Paesi baltici. Sul Fatto di domani leggeremo i particolari su questo cambio di rotta francese, che avrebbe lo scopo di aumentare la pressione sulla Russia mentre la controffensiva ucraina incontra difficoltà. L’ingresso di Kiev nell’Alleanza Atlantica in ogni caso slitterebbe a dopo la fine del conflitto, ed avrebbe lo scopo di evitare ulteriori minacce da parte di Mosca. Intanto, Von der Lyen, presidente della Commissione Ue, annuncia altri 50 miliardi per Kiev. Sul campo, bombardamenti russi in diverse regioni, mentre gli americani prendono sul serio la minaccia di testate nucleari tattiche che la Russia avrebbe messo in campo in Bielorussia, anche se Kiev sostiene che non vi siano prove certe su questo posizionamento di ordigni. Fronte della pace, il presidente brasiliano Lula arriva a Roma e cerca l’appoggio del Vaticano: “Ho chiamato il Papa e gli ho detto che volevo fargli visita. È molto interessato a porre fine alla guerra in Ucraina e Russia, voglio parlargli anche di questo tema della pace”. Leggeremo ancora del dibattito in Parlamento sul Pnrr. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto garanzie che i fondi non vengano dirottati per l’acquisto di armi, e lo stesso ha fatto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. “Il governo Meloni non ha alcuna intenzione di utilizzare i fondi del Pnrr per interventi che possano finanziare le armi”, ha detto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei e il Pnrr.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Voto di scambio, in Sicilia arrestato ex candidato di Cuffaro. La Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato Agostino Genova, l’ex candidato Dc di Totò Cuffaro a Palermo, oggi assessore nel comune di Partinico, per voto di scambio. L’accusa è di avere gestito pratiche di invalidità in cambio di soldi. L’ex medico della mutua era stato nominato da Cuffaro responsabile della Dc per i rapporti con i partiti e le forze sociali.

Stati Uniti, Hunter Biden patteggia ed evita il carcere. Il figlio del presidente Joe Biden, Hunter, 53 anni, ha raggiunto un accordo con i procuratori federali per patteggiare nell’ambito dell’inchiesta per i reati fiscali e per possesso irregolare di un’arma. In questo modo Hunter eviterà il carcere. L’accordo dovrà essere approvato da un giudice federale. Si chiude così l’inchiesta avviata nel 2018, durante l’amministrazione Trump. Hunter si dichiarerà colpevole di due reati fiscali minori relativi al mancato pagamento di tasse per il 2017 e 2018 (circa 1,2 milioni di dollari). L’altro reato è il possesso illegale di una pistola acquistata nel 2018, nonostante i suoi problemi di dipendenza da cocaina che gli avrebbero, se dichiarati, impedito di possedere un’arma.

Firenze, la scomparsa di Kata, il padre: “Hanno preso la bambina sbagliata”. La piccola Kata è scomparsa dal 10 giugno dall’ex hotel Astor, occupato da diverse famiglie. Il padre, Miguel Angel Montero Chicclo, ai magistrati avrebbe indicato come movente il contrasto tra diversi gruppi per la gestione dell’immobile: ma Kata sarebbe stata rapita per sbaglio. La pista al momento ritenuta più probabile sembra essere quella di una ritorsione. Dentro l’ex hotel sarebbe andata avanti per settimane uno scontro tra peruviani e romeni, per ottenere il monopolio del racket delle stanze.

Assolto l’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti. Il tribunale di Milano ha scagionato nel processo d’appello bis l’ex primo cittadino, accusato di turbativa d’asta relativa alla gara di gestione delle piscine scoperte. Per i giudici, Uggetti non è punibile per la particolare tenuità del fatto.


OGGI LA NEWSLETTER FATTO FOR FUTURE

Aziende: come negare la scienza, vendere bugie e fare un mucchio di soldi

di Elisabetta Ambrosi

Negare la scienza, modificando statistiche e scale di analisi, contestando il nesso di causalità e denunciando altre cause rispetto quelle evidenziate dagli scienziati; procurarsi un arsenale di fondazioni, esperti, think tank e studi legali; mettere in atto una strategia di comunicazione che eviti esitazioni, si focalizzi sui benefici dei prodotti aziendali invece che sui danni, utilizzi siti web, motori di ricerca, comunicati e pubblicità a proprio favore; accusare gli esperti e i giornalisti di pregiudizio, allarmismo, incompetenza, cattiva condotta, conflitti di interesse; infine attaccare la politica che produce limitazioni normative, ad esempio quelle ecologiche, accusandola di danneggiare i lavoratori, la libertà dei consumatori e i poveri. È questo, in sintesi, l’apparato strategico con cui le aziende, ad esempio quelle del settore del fossile, hanno utilizzato o utilizzano per negare le evidenze scientifiche. E continuare a fare profitti, il più possibile, anche quando si viene scoperti.

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