Il Fatto di domani. La pitonessa stritola la destra, la Lega e FI: “Santanchè riferisca in Aula”. Mes, lo struzzo della maggioranza per scaricarlo sull’opposizione

Di FQ Extra
23 Giugno 2023

Ascolta il podcast del Fatto di domani

IL CASO SANTANCHÈ SPACCA LA MAGGIORANZA. LA LEGA E FI: “RIFERISCA IN AULA”. Mentre le opposizioni chiedono le dimissioni di Daniela Santanchè, per via delle indagini delle procura milanese e dell’inchiesta di Report andata in onda lunedì scorso su Rai3, neppure la maggioranza fa scudo alla ministra. Il capogruppo leghista di Montecitorio, Riccardo Molinari, ha sollecitato spiegazioni in Parlamento da parte della titolare del Turismo. Forza Italia è divisa: l’ala ronzulliana (vicina al Carroccio) invoca chiarimenti con Giorgio Mulè, il governista Tajani invece minimizza. Meloni per ora difende Santanchè, ma potrebbe scaricarla in caso di rinvio a giudizio o nuovi avvisi di garanzia. Perfino Calenda invita la senatrice di Fratelli d’Italia a presentarsi in Aula, altrimenti “si dimetta”. La ministra nega tutto e fa orecchie da mercante. Alle 19 dovrebbe presenziare con Paolo Mieli la kermesse Capri d’Autore. In mattinata ha partecipato ad un convegno sul turismo termale organizzato da Confindustria. Sul Fatto di domani torneremo sul caso Santanchè per raccontarvi i punti scottanti delle inchieste della magistratura milanese. Ieri la ministra ha annunciato querela nei confronti di Report, ma i punti oscuri restano. Le indagini sul gruppo Visibilia sono vicine alla conclusione: per Santanchè, il rischio è un rinvio a giudizio per falso in bilancio. Neppure la seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, può dormire sonni tranquilli. Il presidente del Senato, avvocato di Visibilia e delle società della senatrice, ha svolto un ruolo per il fondo emiratino Negma. Lo stesso che ha acquistato obbligazioni Visibilia per 3 milioni di euro, convertendole in azioni quando il titolo era basso e rivendendole a prezzo alto, con una guadagno di quasi 1,5 milioni. Intanto, Visibilia crollava in borsa. Negma ha sede a Dubai ed è registrato nelle Isole Vergini Britanniche: mistero sull’origine dei soldi.


SILVIO BERLSUCONI, LO SPECIALE NOI NON DIMENTICHIAMO

La versione digitale dello speciale da collezione di 12 pagine su Silvio Berlusconi è disponibile in versione pdf nella sezione sfoglia” di Fq Extra, sito e app. Con le firme di chi si oppose davvero al Caimano e le otto migliori copertine del Fatto su di lui, dal nostro archivio.

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MES, LA TECNICA DELLO STRUZZO DELLA DESTRA PER SCARICARLO SULL’OPPOSIZIONE. CONTE “NOI CI ASTERREMO”. Non si calmano le polemiche sul Meccanismo europeo di stabilità, mentre in Parlamento la destra prova la tecnica dello struzzo, facilitata da centristi e democratici. La posizione della premier è nota: l’Italia è l’unico Paese a non aver ratificato la norma Ue e non si può sfuggire, ma Meloni vorrebbe evitare di mettere la faccia sull’approvazione, nonostante sia capo del governo. La tattica per riuscirci è stata sperimentata ieri alla Camera, in commissione Esteri. Nessun deputato di FdI, Lega o Forza Italia si è presentato e Palazzo Chigi non ha espresso alcun parere sui disegni di legge firmati Pd e Italia Viva. Un Aventino di governo, che ha permesso a dem e renziani di approvare il testo base della ratifica del Mes. Il M5S si è astenuto. Questo stesso copione potrebbe essere ripetuto in aula a Montecitorio, il 30 giugno. Ma dipenderà anche dall’atteggiamento dell’opposizione. Giuseppe Conte ha ironizzato sull’assenza della maggioranza nel voto in commissione: “Il fronte più caldo in Europa è il Mes. I nostri patrioti che hanno fatto? Hanno disertato il fronte”. Il Movimento su questa battaglia non ha al suo fianco il Pd di Elly Schlein, che giudica il Mes “un tema di credibilità internazionale”. Per Calenda “quello sul Mes è un gigantesco teatrino: devono ratificarlo ma prima di farlo devono fare un po’ di casino”. E infatti oggi Salvini ribadisce che non ritiene ci sia bisogno di mettersi in mano a Fondi stranieri e a soggetti stranieri. Sul Fatto di domani faremo innanzitutto chiarezza su cos’è e come funziona il Meccanismo cosiddetto “salva Stati” (che nella Grecia del 2010 non ha dato una buona prova di sé) e approfondiremo le posizioni divergenti di 5 Stelle e Pd sul tema.


PONTE MORANDI, GLI AUDIO CHOC IN ESCLUSIVA. Sul Fatto di domani torneremo sulla tragedia del crollo del Ponte Morandi, di cui quest’anno ricorrono i 5 anni, con Marco Grasso, che segue il caso da anni e che per il nostro giornale sta seguendo il processo in corso a Genova. Intanto, sul fattoquotidiano.it abbiamo pubblicato in esclusiva alcune intercettazioni di dirigenti dell’azienda che gestiva le Autostrade per conto dei Benetton. In una telefonata del 2020, Gianni Mion, amministratore delegato di Edizione che controlla Atlantia, ammette che “il Morandi aveva un problema di progettazione”, società Autostrade lo sapeva e “bisognava dire come nostra responsabilità, dire: ‘Ragazzi, rifacciamo sto ponte’”. In un altro audio i manager di Atlantia scherzano sull’opportunità di passare sotto alle gallerie delle autostrade che gestiscono (il video esclusivo è sul fattoquotidiano.it).


GUERRA IN UCRAINA, IL PIANO DI PACE DEL VATICANO: IL CARDINALE ZUPPI CONFERMA LA MISSIONE A MOSCA. Il cardinale Matteo Zuppi ha ribadito che ci sarà la seconda tappa della missione di pace in Ucraina, a Mosca, dopo Kiev, e che vedrà il Papa prima di partire. Sul Fatto di domani leggeremo i particolari. “Speriamo di fare tutto il possibile per aiutare gli auspici di pace”, ha detto Zuppi. L’iniziativa è stata commentata in modo positivo dal ministro russo Lavrov e questa per Zuppi è una “indicazione che accogliamo con riconoscenza”. Sarà importante, durante la tappa russa, anche l’incontro con il Patriarca Kirill. Tra le due Chiese ci sono stati momenti di tensione e Kirill è stato fervente sostenitore di quella che il Cremlino definisce “operazione speciale”; adesso le cose sembrano cambiate e si apre uno spiraglio per il dialogo. Ancora, leggeremo un reportage di Francesco Curzi dalla regione di Zaporizhia, dove la popolazione vive ogni giorno con l’incubo di un “incidente” nella centrale nucleare più grande d’Europa, attualmente sotto controllo dei russi. Notizie dal fronte, alla CNN alcuni funzionari hanno confermato: la controffensiva ucraina al momento delude su tutte le direttive, ma il Pentagono resta fiducioso ed attende che passi più tempo per una valutazione definitiva. Sul lato russo, ancora un attacco verbale del capo di Wagner, Prigozhin, ai vertici della Difesa: in un video di 30 minuti Prigozhin accusa i capi militari di “ingannare” il popolo sui veri motivi dell’invasione sottolineando che sarebbe stato possibile negoziare con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed evitare il conflitto. In Europa gli ambasciatori hanno raggiunto l’intesa per aumentare la produzione di munizioni a un milione di pezzi all’anno; si tratta dell’Asap, Act in support of ammunition production. Ora il testo sarà discusso con il Parlamento europeo per arrivare all’intesa finale.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Incidente di Casal Palocco, lo youtuber Di Pietro ai domiciliari. È il ragazzo che presumibilmente era alla guida del suv che ha travolto l’auto con a bordo una donna e i due figli, uccidendo Manuel di 5 anni. I legali dello youtuber hanno precisato che le notizie sulla presunta fuga all’estero del ragazzo erano infondate: “Quando è stato chiamato dalla magistratura dopo 20 minuti era in caserma”. I prossimi passi della procura sono una maxi perizia sulle telecamere stradali ed esami tossicologici avanzati sul ragazzo.

Titan, fine della saga: “imploso poche ore dopo l’immersione”. Le dichiarazioni della Marina militare americana chiudono il caso dei cinque dispersi a bordo del sommergibile turistico della società Ocean Gate. I resti del batiscafo sono stati trovati vicino al relitto. Secondo il Wall street journal la Marina Usa aveva registrato i rumori dell’implosione già domenica, poche ore dopo l’immersione, grazie a un meccanismo top secret usato per sventare potenziali attacchi sottomarini ostili.

Emigrazioni oniriche. “Che bello non essere di professione critico d’arte, ma andar vagabondando ad adocchiare tele e disegni, e dir sciocchezze”. Domani un’anticipazione dell’ultima raccolta di scritti di Giorgio Manganelli, in libreria per Adelphi, sull’arte e non solo.


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Francia, aleggia l’ombra del rimpasto e la premier Borne prepara le valigie

di Luana De Micco

Allora, il rimpasto di governo si farà oppure no? Da giorni i giornali francesi si chiedono chi potrà prendere il posto della premier Elisabeth Borne, nominata dal presidente Emmanuel Macron il 16 maggio 2022, poco più di un anno fa, e che da allora ha incassato poco meno di una ventina di mozioni di censura contro il suo governo. La sua poltrona a Matignon potrebbe saltare da un momento all’altro. La popolarità della premier, un’ex socialista diventata macronista, prima donna da trent’anni a occupare l’incarico in Francia, è crollata con la crisi sociale scatenata dalla riforma delle pensioni e l’uso smodato dell’articolo 49.3 – il detestato strumento legislativo che permette al governo di far adottare le leggi sorvolando sul voto del Parlamento: solo il 24% dei francesi le dà fiducia, secondo un recente sondaggio Elabe.

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