Il Fatto di domani. Salario minimo, dividendi al massimo: la destra corteggia Confindustria e fa muro contro la proposta di Pd e 5S. Terremoto in Rai: Bianca Berlinguer va a Mediaset

Di FQ Extra
3 Luglio 2023

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LA FRONTIERA DEL SALARIO MINIMO CHE DIVIDE DESTRA E SINISTRA. CONFINDUSTRIA: “D’ACCORDO SUI 9 EURO”. Una fotografia dai contrasti netti. Da un lato, Giorgia Meloni a Milano sul palco della Confindustria Lombarda, che parla di sgravi alle imprese, transizione ecologica da rallentare e “capitale umano”. Dall’altro Giuseppe Conte ed Elly Schlein insieme a Maurizio Landini nella Capitale, per un convegno all’Università di Roma3, che parlano di salario minimo. In Parlamento Pd, M5S e Verdi-Sinistra hanno unificato le loro proposte di legge sull’introduzione di una paga oraria minima legale (erano 6), partendo dal minimo di 9 euro l’ora. Il testo unificato giace in commissione Lavoro. Il vero successo sarà approvarlo, come hanno riconosciuto Conte e Schlein, che in Parlamento non hanno i numeri per farlo, però. Soprattutto perché alla loro destra IV e il centrodestra sono contrari, come ha ribadito oggi anche Antonio Tajani da Forza Italia, mentre Calenda si è aggiunto chiedendo di interloquire anche con Meloni. Ospite del summit annuale di Assolombarda, la premier non ha parlato di questo tema, preferendo evocare la riforma fiscale e l’obiettivo di “riconoscere una tassazione di favore per le imprese che investono in innovazione e in capitale umano”, ma la ministra del Lavoro Marina Calderone si è già dichiarata contraria. “È comprensibile che la presidente Meloni non creda al salario minimo legale – ha attaccato Conte – perché guadagna delle indennità che sono fino a 30 volte il salario minimo legale”. Ad aprire alla riforma è stato paradossalmente il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che però è in procinto di lasciare l’incarico come abbiamo scritto sul Fatto di oggi. “Un minimo di 9 euro lordi non è un problema di Confindustria, che va sopra questa soglia”, ha dichiarato Bonomi oggi. Sul Fatto di domani approfondiremo il merito delle proposte e delle posizioni del governo e dei partiti di opposizione. Dal convegno romano di oggi, il presidente della Società Italiana di Economia (Sie), Mario Pianta, ha spiegato che i redditi reali degli italiani hanno perso il 15% del potere d’acquisto in due anni e che la stretta delle politiche monetarie e fiscali contro l’inflazione è “una risposta profondamente sbagliata”.


SANTANCHÈ E LA SUA RETE DI PROTEZIONE. MELONI: “RIFERIRE IN AULA INDICE DI BUONA FEDE”. All’assemblea di Assolombarda oggi c’era anche la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Che poi su Twitter ha affermato che la riunione degli industriali lombardi “è una realtà che ben rappresenta l’operosità e la forza dell’industria italiana”. La ministra ostenta sicurezza sull’inchiesta che l’ha travolta per la gestione ballerina delle società che ha presieduto, la Ki Group Srl, specializzata in biologico, e il gruppo editoriale Visibilia. Mercoledì riferirà in Senato con una informativa senza possibilità di domande. Del resto, Meloni al momento la difende e, in un’intervista sul Corriere pubblicata stamattina, si professa “assolutamente non preoccupata” dalla vicenda: “Daniela Santanchè sta lavorando molto bene e i risultati lo dimostrano. Ha deciso di riferire in Aula per spiegare al meglio la sua posizione. Una scelta di trasparenza e serietà che non era scontata e dimostra la sua buona fede”. Dopo aver raccontato della Maserati pagata in leasing proprio da Visibilia, ma in uso a Santanchè, oggi sul Fatto abbiamo rivelato che ci sono anche 43 multe per divieto di sosta non pagate. Sul Fatto di domani proseguiremo a indagare sulla rete di protezione che garantisce l’attuale ministra del Turismo, di cui le opposizioni hanno chiesto le dimissioni.


BIANCA BERLINGUER LASCIA LA RAI E APPRODA A MEDIASET. Niente più “Cartabianca” per l’ex direttrice del Tg3, che dopo 34 anni lascia la Rai. La notizia ufficiale è arrivata oggi dopo che se ne parlava ormai da giorni. Sul Fatto di domani leggeremo i particolari e le motivazioni che hanno spinto Berlinguer a scegliere Mediaset, portandosi dietro il suo format. La giornalista da tempo lamentava una mancanza di attenzione da parte dei vertici Rai, se non proprio di ostruzionismo verso la sua programmazione di contenuti e ospiti. Il divorzio almeno ha toni anglosassoni e avviene con auguri e belle frasi da entrambe le parti. La giornalista in una lettera ha ringraziato l’Azienda per 34 anni di lavoro, svolti sempre in piena autonomia sia in qualità di direttrice che di conduttrice di programmi di approfondimento; l’azienda dal canto suo le ha fatto gli auguri per il proseguimento della sua attività professionale. Berlinguer dovrebbe andare a Rete4 per un approfondimento politico in prima serata. Secondo alcune indiscrezioni che arrivano dagli ambienti di Viale Mazzini, a prendere il posto di Bianca Berlinguer il martedì potrebbe essere Monica Giandotti, con un nuovo programma d’approfondimento giornalistico. Giandotti su Rai3 ha condotto “Agorà”, e l’anno scorso era il volto di “UnoMattina” al fianco di Marco Frittella.


GUERRA IN UCRAINA, IL SONDAGGIO: MAGGIORANZA ITALIANI VUOLE UN DISIMPEGNO DAL CONFLITTO. FRANCIA, I SINDACI CONTRO LE VIOLENZE: “DEMOCRAZIA SOTTO ATTACCO”. Un sondaggio di Quorum-Youtrend indica che la maggioranza degli italiani vorrebbe un disimpegno da parte di Roma rispetto al conflitto tra Mosca e Kiev. Giudizi molto negativi per il presidente russo Putin, non meno critiche raccolgono l’omologo ucraino Zelensky e il capo della milizia Wagner, Prigozhin. Sul Fatto di domani leggeremo le ultime notizie dal fronte: la centrale nucleare di Zaporizhja è stata ricollegata alla sua unica linea elettrica di riserva, ma la situazione energetica del sito rimane “estremamente vulnerabile” secondo il direttore generale Rafael Mariano Grossi dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). C’è un nuovo audio di Prigozhin, il secondo dopo la fallita marcia su Mosca, che promette “nuove vittorie al fronte”, ma il destino della sua milizia privata è incerto e potrebbe ricadere sotto l’influenza diretta del Cremlino con l’ex “chef di Putin” ormai costretto in esilio in Bielorussia. La questione dei bambini ucraini deportati, da Mosca arriva una conferma: sono quasi 700.000. E poi il presidente Zelensky indispettito con il capo della Cia, Burns, per aver rivelato i loro colloqui. Ancora, leggeremo le ultime novità sulla Francia e le rivolte delle banlieue in seguito alla morte del diciassettenne Nahel, ucciso da un poliziotto dopo aver provato a sottrarsi a un controllo. Ieri la manifestazione dei sindaci contro le violenze che da giorni devastano il Paese: “Ora più che mai, la nostra Repubblica e i suoi servitori sono minacciati e attaccati” ha detto il primo cittadino di L’Haÿ-les-Roses, Vincent Jeanbrun, prendendo la parola alla manifestazione organizzata in suo sostegno dopo che un’auto è stata lanciata contro la sua abitazione. Intanto nelle strade arrivano ronde di estrema destra: sono state segnalate ad Angers, Chambéry e Lorient ed anche queste sono state disperse dalla polizia.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Davigo, le motivazioni della condanna di primo grado: “Smarrita postura istituzionale”. Il presidente della prima sezione penale di Brescia, Roberto Spanò, ha depositato 114 pagine di motivazioni relative alla condanna in primo grado inflitta a Piercamillo Davigo per rivelazione di segreto d’ufficio sulla Loggia Ungheria. Sul Fatto di domani torneremo sulle motivazioni della sentenza che ha visto coinvolto l’ex pm di Mani Pulite.

Attacco israeliano su Jenin, almeno 8 palestinesi uccisi. Israele ha condotto pesanti raid contro la città e il campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Gli attacchi sono stati definiti come “operazione contro il terrorismo” dallo stato israeliano, mentre le autorità palestinesi hanno condannato gli assalti, sostenendo che sono stati colpiti solo civili. Oltre a 8 vittime, sono almeno 50 le persone rimaste ferite, di cui 7 gravemente. Nelle stesse ore, migliaia di manifestanti si sono radunati all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv per protestare contro la riforma giudiziaria del governo israeliano di Netanyahu: 4 dimostranti sono stati fermati.

Zibaldone di Vittorio Sgarbi: non solo il Maxxi. La diffusione del video del 21 giugno scorso, avvenuta qualche giorno fa, della prima serata di inaugurazione dell’Estate al Maxxi ha aperto le polemiche sulle parole di Vittorio Sgarbi, accusato di sessismo durante il dialogo con il cantante Morgan. Il PD ha chiesto al ministro della cultura Sangiuliano di riferire in aula, Bonelli di Alleanza Verdi-Sinistra ha chiesto le dimissioni di Sgarbi dalla carica di sottosegretario alla cultura. Lo stesso ministro Sangiuliano ha riferito in una nota sulla vicenda di essere contro ogni forma di sessismo e turpiloquio. Sgarbi si è difeso asserendo di aver parlato come artista e non come sottosegretario.


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO ECONOMICO

FT: Perché l’UE è divisa sull’uso dei beni russi sanzionati per Kiev

di Sam Fleming, Martin Arnold e Philip Stafford

Gli asset monetari russi congelati nel sistema finanziario europeo nasconde un potenziale tesoro di interessi da svariati miliardi di euro all’anno, il problema è che nell’Ue c’è accordo su cosa farne. La Commissione europea ha promesso di presentare entro poche settimane alcune proposte dettagliate per dirottare questi soldi sulla ricostruzione dell’Ucraina, ma il cammino è irto di ostacoli legali e finanziari e i leader europei sono divisi su come procedere. Alcuni stanno addirittura frenando dietro le quinte, per le proposte.

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