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GUERRA ALLA GIUSTIZIA, LA STERZATA DI MELONI DA BORSELLINO A BERLUSCONI. NORDIO: “RIVEDERE IL CONCORSO ESTERNO”. Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per Giorgia Meloni, era chiaro: abbassare subito i toni contro la magistratura. Il governo, invece, sembra deciso a seguire le orme di Berlusconi: guerra alle toghe per favorire l’impunità dei colletti bianchi. Dopo aver picconato le intercettazioni, la custodia cautelare, il reato di abuso d’ufficio e di traffico d’influenze, il Guardasigilli Carlo Nordio mette nel mirino il concorso esterno nei reati associativi. È l’accusa che ha condotto Marcello Dell’Utri in carcere, nel 2014, quella di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo il ministro della Giustizia – intervistato da Libero – un reato “evanescente” che “va rimodulato”. Chissà cosa ne pensa Giorgia Meloni, approdata alla politica dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. Paolo Borsellino campeggia nel Pantheon della premier, fiera sostenitrice del principio di legge e ordine. Eppure, il ddl Nordio smonta i bastioni contro l’illegalità. Il testo ancora non ha ricevuto il via libera del Quirinale per l’approdo in Aula. Ma la maggioranza è già al lavoro per allentare ancora le maglie dell’impunità. Sul Fatto di domani vi racconteremo le manovre sulla giustizia della maggioranza, in perfetta continuità con l’era Berlusconi.
SANTANCHÈ, LA “PRECARIA” DI VISIBILIA CHE HA MENTITO AL SENATO. SCHLEIN E CONTE: “DIMISSIONI”. Sei giorni dopo l’informativa al Senato per fugare i dubbi sulla malagestione delle sue aziende, Daniela Santanchè è sempre nel mirino. La puntata di Report andata in onda ieri sera ha messo nero su bianco alcune delle menzogne pronunciate in Aula dalla ministra. Ad esempio, sui suoi guadagni. La Pitonessa avrebbe incassato almeno 2,5 milioni in 9 anni da Bioera e Ki Group. Da Visibilia spa – nel 2020 durante la pandemia, con i dipendenti in cassa integrazione – avrebbe ricevuto compensi da 5 mila euro lordi al mese con un contratto co.co.co. Dunque la prima azionista e amministratrice del gruppo era stipendiata come una precaria. Abbastanza per far montare dall’opposizione la richiesta delle dimissioni. Schlein e Conte sono concordi: la ministra lasci la poltrona. La mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 stelle, intanto, resta incagliata al Senato, in attesa della calendarizzazione. Dal governo, silenzio assoluto su tutti i fronti. Oltre a Santanchè restano sulla graticola Ignazio La Russa – con il figlio Leonardo indagato per stupro – e Andrea Delmastro – verso il rinvio a giudizio per rivelazione di segreto sul caso Cospito-Donzelli. Per dribblare i cronisti, ieri il presidente del Senato ha disertato i funerali di Arnaldo Forlani. Salterà anche la festa di Fratelli d’Italia, insieme a Delmastro e Santanchè. Da Vilnius in Lettonia, dove è in scena il vertice Nato, Meloni non ha proferito verbo. Sul Fatto di domani torneremo sul caso della Pitonessa. Sulla piattaforma Io Scelgo la petizione del Fatto Quotidiano che chiede le dimissioni di Santanchè è a oltre 22 mila firme.
ITALIA PEGGIORE TRA GLI STATI OCSE PER PERDITA DI POTERE D’ACQUISTO. IL GOVERNO TAGLIA I SUSSIDI E LANCIA UNA CARTA-ELEMOSINA. L’Italia è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie Ocse. Lo scrive l’organizzazione per lo sviluppo economico nel suo report sull’occupazione 2023, pubblicato oggi. Alla fine del 2022 i salari reali erano calati del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia. La discesa è continuata nel primo trimestre del 2023, con una diminuzione su base annua del 7,5%. Quasi il doppio della media europea, del 3,8%. Una ulteriore conferma della necessità di intervenire sulla questione salariale del nostro Paese per interrompere la tendenza all’impoverimento delle famiglie, in una situazione di alta inflazione. La perdita di potere d’acquisto ha chiaramente un impatto più forte sulle famiglie a basso reddito, che hanno una minore capacità di far fronte all’aumento dei prezzi attraverso il risparmio o l’indebitamento. Come risponde il governo Meloni a tutto questo? Zero assoluto sul salario minimo e una politica di taglio dei sussidi che ha aggravato la situazione delle famiglie povere. Al massimo, il governo ha rispolverato una vecchia idea dei governi Berlusconi e annunciato oggi una “social card” chiamata Dedicata a te e destinata ai nuclei con reddito fino a 15 mila euro e almeno 3 componenti (circa 1,3 milioni di famiglie). Sono 382 euro in totale da spendere per gli alimentari di prima necessità, non farmaci. Il costo totale della misura è 500 milioni. “Spero avrà successo e sicuramente potrà essere replicata”, ha detto il ministro dell’Economia Giorgetti che l’ha presentata insieme al titolare dell’agricoltura Lollobrigida. Sul Fatto di domani approfondiremo la situazione della povertà nel Paese anche con un intervento di Pasquale Tridico. Su FQ Extra, il longform “Abbasso la povertà, una racconto multimediale”.
ZELENSKY CONTRO LA NATO: “INACCETTABILE NON AVERE UNA DATA DI INGRESSO”. MA GLI ALLEATI SONO CAUTI SUL QUANDO. VIA LIBERA ALLA SVEZIA: ERDOGAN CI GUADAGNA UNA PARTITA DI F-16. Zelensky alza la posta. Non gli sono bastate le professioni di fede dei Paesi baltici e le rassicurazioni del segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg. Prima di atterrare a Vilnius, dove ha tenuto un discorso a un evento di piazza sotto lo slogan #UkraineNato33 e immagini di F-16 il presidente ucraino ha usato il suo canale Telegram per lanciare un attacco agli Alleati, lamentando la loro lentezza sull’ingresso di Kiev. “È inaudito e assurdo che non ci sia un calendario per l’invito né per l’adesione dell’Ucraina alla Nato e che si aggiungano strane formulazioni sulle condizioni anche solo per l’invito”, ha scritto. Poi ha aggiunto che l’incertezza è dimostrazione di debolezza e incoraggia la Russia a continuare la guerra. Al vertice di due giorni, che si è aperto oggi e dove partecipa anche la premier Meloni, i leader hanno concordato una dichiarazione sul percorso dell’Ucraina verso l’adesione alla Nato, che sarà fatto di un solo passaggio e non due come previsto dal modello standard. Ma, come ha chiarito in conferenza stampa Stoltenberg, una timeline non c’è. Il problema non è “se” l’Ucraina sarà accolta nella Nato, ma “quando” e a quali condizioni. La formula concordata dai membri oggi è che Kiev sarà invitata “quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”. Qualche indizio in più l’ha dato, dopo Biden due giorni fa, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, intervistato da varie tv americane. Non ci potrà essere adesione finché durerà la guerra, ha detto, alludendo poi anche alla necessità di riforme democratiche. Blinken ha anche ammesso che gli Usa invieranno le bombe a grappolo perché le altre munizioni stanno finendo. Intanto si è sciolto del tutto il nodo della Svezia, che diventerà presto ufficialmente il 32esimo membro dell’Alleanza. Negli incontri pre-vertice di ieri sera Erdogan ha rimosso il veto della Turchia (e anche l’Ungheria ha messo da parte la contrarietà). Chiara la contropartita: Joe Biden ha annunciato di essere pronto a finalizzare l’invio dei caccia F-16 per Ankara. Sul Fatto di domani daremo anche conto della denuncia della ong Weapon Watch su una nave carica di armi dirette verso l’Egitto ferma nel piccolo porto toscano di Talamone.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Pnrr, il governo modifica gli obiettivi della quarta rata. 10 SU 27 una Cabina di regia sul Pnrr che si è riunita “d’urgenza” è stata riunita a Palazzo Chigi con il ministro Raffaele Fitto per approvare le modifiche a 10 dei 27 obiettivi della quarta rata del Piano, concordate con la Commisisone Ue. Slittano le scadenze sugli asili nido. Ancora non definita la data di erogazione della terza tranche.
Fascina sotto sfratto. La “quasi” moglie di Silvio Berlusconi potrebbe dover lasciare Villa San Martino ad Arcore. Piersilvio le avrebbe dato 3 mesi di tempo, Marta Fascina dovrebbe lasciare la dimora a ottobre. Intanto, resta il dubbio sulla donazione da 100 milioni sancita in uno dei testamenti, che potrebbe essere impugnato dalla famiglia.
Caso La Russa. Ascoltata per circa tre ore, nella questura di Milano,la ragazza ventiduenne ha confermato le accuse di stupro verso Leonardo, terzogenito del presidente del Senato Ignazio La Russa. Gli inquirenti hanno raccolto anche la testimonianza delle due amiche della ragazza, con cui aveva trascorso la serata nella discoteca Apophis e scambiato messaggi la mattina successiva, dalla camera da letto di Leonardo La Russa.
Israele, migliaia in piazza contro la riforma della giustizia. I manifestanti hanno bloccato le principali autostrade del Paese e parte dell’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Almeno 66 persone sono state arrestate. Circa 300 riservisti dell’unità informatica militare di Israele hanno firmato una lettera dicendo che non si sarebbero offerti volontari per il servizio, spiegando che con la riforma il governo “è determinato a distruggere lo stato di Israele”. La coalizione di destra al governo guidata dal primo ministro Benjamin Netanyahu ha dato l’approvazione iniziale al testo ieri.
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Pniec, Livio de Santoli: “Su energia e clima, il governo va a tutto gas contro le rinnovabili”
di Elisabetta Ambrosi
“Le quattrocento pagine del Piano nazionale integrato energia e clima – Pniec, ndr – che ho potuto visionare, ma che ancora non sono state neanche mandate a Bruxelles, sono piuttosto approssimative ed evidenziano una linea politica che non condivido. D’altronde, il governo non ha voluto confronti in sede di redazione del Piano”. È un giudizio severo ma soprattutto molto preoccupato quello di Livio de Santoli, Prorettore per la Sostenibilità all’Università La Sapienza di Roma.
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