Il Fatto di domani. Giustizia da distruggere, Marina Berlusconi attacca toghe e stampa e avverte Meloni. Condono, l’Agenzia delle Entrate bastona Salvini

Di FQ Extra
18 Luglio 2023

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GIUSTIZIA, MARINA SCRIVE A MELONI, E ATTACCA MAGISTRATI E GIORNALISTI. Una giustizia uguale per tutti. Marina Berlusconi, erede primogenita dell’impero del defunto Cavaliere, ha scelto le colonne del Giornale, di proprietà della famiglia ancora per poco perché venduto al gruppo Angelucci (editore di Libero e La Verità), per intervenire nel dibattito sulla giustizia, aperto con i progetti di Carlo Nordio. Uguale per tutti, per Marina, significa “che non siano certe Procure a decidere chi sì e chi no”. La mia è una “denuncia, innanzitutto come figlia”, e se la prende pure con una presunta “stampa complice” dei pm: “La persecuzione di cui mio padre è stato vittima, e che non ha il pudore di fermarsi nemmeno davanti alla sua scomparsa credo contenga in sé molte delle patologie e delle aberrazioni da cui la nostra giustizia è afflitta”. Il berlusconismo è di famiglia e si vede. Oltre a magistrati e giornalisti, Marina guarda indirettamente anche a Giorgia Meloni. La premier infatti solo ieri aveva messo un freno alle speculazioni di Nordio, che vorrebbe addirittura cancellare il concorso esterno in associazione mafiosa. L’assenza di riferimenti diretti al Guardasigilli nella lettera dell’erede Berlusconi riesce però a mettere tutti d’accordo nella maggioranza. Approfondiremo il senso di questo messaggio sul Fatto di domani.


CONDONO, SBERLA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE A SALVINI. “Una pace fiscale per chi ha fatto le dichiarazioni ma non è riuscito a versarle tutte è un vantaggio per lo Stato che incassa una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni e significa una liberazione per 15 milioni di persone”, Matteo Salvini non molla, anche per non lasciare ad altre forze politiche lo scettro del difensore dei tartassati (secondo Matteo). Ma a parte la levata di scudi dell’opposizione, a pensarla in modo diverso è il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, secondo cui “il contrasto all’evasione non è volontà di perseguitare qualcuno”, ma combattere l’evasione “è un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che – e sono la stragrande maggioranza – le tasse, anno dopo anno, le pagano, e le hanno pagate, sempre fino all’ultimo centesimo”. Anche perché un nuovo condono rischia di compromettere il gettito previsto dalla rottamazione quater, come ricorda il sottosegretario all’Economia, Maurizio Leo. E da FdI mettono le mani avanti: “Parliamo di atti che esistono, di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno…”, ha detto il capogruppo alla Camera Tommaso Foti. Ruffini ha anche ricordato i numeri del contrasto all’evasione: 20 miliardi recuperati nel 2022. Inatteso difensore del condono è arrivato il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, che davanti a una platea di imprenditori del settore delle acque oggi ha scelto di intervenire su questo tema affermando che nel nostro Paese c’è urgente necessità di una riforma fiscale.


LA TUNISIA COME LA LIBIA, MELONI BRINDA PER L’ACCORDO CON L’AUTOCRATE SAIED. Per Meloni “un obiettivo molto importante che arriva dopo un grande lavoro diplomatico”. Il governo italiano ha suonato la grancassa per il memorandum sottoscritto con il presidente tunisino Kais Saied – sotto accusa in patria e all’estero per autoritarismo – e i rappresentanti dell’Ue. Al terzo viaggio a Tunisi nel giro di poco più di un mese c’erano Mark Rutte, leader dimissionario dei Paesi Bassi e la presidente, anche lei uscente, della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Addirittura l’intesa è stata presentata come “un modello” per le relazioni tra l’Ue e i Paesi del Nord Africa, ha detto sempre Meloni. Nel concreto, si tratta di un finanziamento di 105 milioni per bloccare le partenze di migranti dal Paese (che probabilmente saranno messi a profitto come già in Libia), e altri 150 milioni per rifinanziare le casse dello Stato, che sta attraversando una profonda crisi del debito. Per i restanti 900 milioni, la Commissione ha ribadito che aspetterà lo sblocco dello stallo tra Tunisi e il Fondo Monetario Internazionale, chiamato ad erogare prestiti per 1,9 miliardi in cambio di adeguate riforme. C’è poi la questione energetica, che interessa molto Palazzo Chigi per via del progetto di interconnessione elettrica Elmed ma soprattutto per la speranza di ricevere più gas attraverso il gasdotto che collega la Tunisia alla Sicilia. Sul Fatto di domani vedremo i punti critici dell’accordo.


KIEV COLPISCE IL PONTE DI CRIMEA. LA RUSSIA FERMA L’ACCORDO SUL GRANO. LA TELA DI PACE DEL VATICANO SI VOLGE VERSO WASHINGTON. È finito di nuovo nel mirino il ponte di Kerch, che collega la Crimea al resto del Paese, colpito nella notte da droni di superficie nell’ambito di un’operazione speciale delle forze navali ucraine. Lo hanno rivendicato i servizi di sicurezza di Kiev, che del resto avevano già sostenuto di considerare il ponte un obiettivo legittimo perché a loro modo di vedere “illegale”. Ma la Russia punta il dito anche contro Londra e Stati Uniti. Sono morte due persone. In risposta, i russi hanno intensificato i bombardamenti aerei, anche sulla capitale ucraina. Contemporaneamente Mosca ha deciso di non rinnovare l’accordo sul grano, che scadeva oggi e finora ha garantito corridoi navali sicuri per l’esportazione della materia prima di cui è ricco il Paese. La motivazione ufficiale è che non è stata applicata la parte del memorandum d’intesa che riguardava l’esportazione di fertilizzanti e beni alimentari russi. Turchia, Stati Uniti e Germania hanno cercato di ottenere un ripensamento, ma mentre la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ipotizzava che “non appena la parte che riguarda la Russia sarà completamente rispettata, torneremo immediatamente all’attuazione dell’accordo”, la missione russa alle Nazioni Unite dava la decisione della Russia come “definitiva”, chiudendo all’ipotesi di nuovi colloqui per discutere di una proroga. Sul fronte della pace si segnala, a sorpresa, l’annuncio del viaggio del cardinale Matteo Maria Zuppi a Washington. L’arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, inviato da Papa Francesco, ha il compito di proseguire la missione di “promozione della pace in Ucraina”, ha fatto sapere il Vaticano, e “si propone di scambiare idee e opinioni sulla tragica situazione attuale e di sostenere iniziative in ambito umanitario per alleviare le sofferenze delle persone più colpite e più fragili, in modo particolare i bambini”. Zuppi domani incontrerà anche il presidente Usa, Joe Biden.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Balneari, il tema che scotta in cdm. Con l’arrivo dell’afa un tema caldo come quello delle concessioni balneari (la Ue vuole da tempo la liberalizzazione, ma la maggioranza si oppone) arriva in consiglio dei ministri, anticipato alle 17 perché la premier deve partire per il vertice europeo: prevista la discussione del decreto legislativo di attuazione della delega per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici, tra i quali quelli dei balneari. Sul Fatto di domani i particolari.

Via D’Amelio, interviene Scarpinato. Sul Fatto di domani leggerete una riflessione del Senatore 5S già procuratore antimafia, mentre si avvicina l’anniversario dell’uccisione di Paolo Borsellino da parte di Cosa Nostra, il 19 luglio 1992.

Commenti sessisti e razzisti, sospesi telecronisti Rai. “Le olandesi sono grosse”. “Come la nostra Vittorioso”. “Ma tanto a letto sono tutte alte uguali”. A pronunciare questi commenti sessisti il telecronista Lorenzo Leonarduzzi e il commentatore tecnico Massimiliano Mazzucchi in diretta streaming su Rai Play durante la telecronaca dei Mondiali di tuffi, a Fukuoka in Giappone. I due si sono anche espressi in battute razziste: “Fuma bene, fuma sano, fuma pakistano”. E anche, commentando la performance dei tuffatori italiani Riccardo Giovannini e Eduard Cristian Timbretti: “I cinesi direbbero Liccardo”. Dopo le proteste montate in rete, la Rai ha prontamente sospeso e fatto rientrare i due con contestazione disciplinare per Leonarduzzi. Sul Fatto di domani commenterà la vicenda Selvaggia Lucarelli.

Catania, incendio all’aeroporto, sospesi i voli fino a mercoledì. Una grande paura, con qualche intossicato per via del fumo, ma nessun ferito all’aeroporto Fontanarossa di Catania, dove nella tarda serata di ieri è scoppiato un incendio. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme, ma per ripristinare completamente la struttura sono stati cancellati tutti i voli da e per Catania fino al 19 luglio.


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FT: a Hollywood, il più grande sciopero degli ultimi 60 anni è destinato a durare

di Cristopher Grimes

A Hollywood non si vedeva niente di simile da più di 60 anni. Attori e sceneggiatori uniti che si ritrovano a migliaia in picchetto sotto agli studios, dove nel frattempo la produzione di film e programmi tv si è dovuta fermare a causa dello sciopero. Tra le centinaia di manifestanti fuori dagli studi Walt Disney a Burbank c’era Demetri Belardinelli. Come gli altri 160.000 membri del sindacato SAG-AFTRA ha votato a favore dello sciopero, dopo il fallimento delle trattative con le grandi produzioni il giorno prima. Le auto di passaggio suonavano il clacson in segno di solidarietà. “Nessuno di noi vuole continuare questo sciopero. Ma gli studios devono ascoltare le nostre richieste”.

Belardinelli e gli altri attori scendono in strada insieme ai membri della Writers Guild of America, che scioperano dal 2 maggio, e la protesta comincia a preoccupare Hollywood.

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