Azione contro la Fame, organizzazione internazionale impegnata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile con i suoi progetti in Italia e nel mondo, annuncia i risultati della V edizione della Digital Challenge #ConnectedAgainstHunger: un’iniziativa innovativa che per 4 settimane vede ogni anno numerose aziende e i loro dipendenti sperimentare una sfida unica attraverso l’utilizzo di un’applicazione dedicata. La Digital Challenge #ConnectedAgainstHunger coniuga l’attività fisica con il team building, l’edutainment con la gamification, offrendo un’esperienza inclusiva, coinvolgente e divertente.
“Il focus narrativo è sui progetti dedicati ai rapporti tra fame e cambiamenti climatici – racconta Licia Casamassima, responsabile Corporate Partnerships di Azione contro la Fame – in questa edizione, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare virtualmente, nei panni di operatori umanitari, paesi come Ciad, Zimbabwe, Sud Sudan e Guatemala. Attraverso un’esperienza virtuale coinvolgente, hanno potuto comprendere meglio gli effetti dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare delle popolazioni più vulnerabili e il ruolo cruciale che noi di Azione contro la Fame svolgiamo in questi contesti”.
Grazie alle donazioni delle aziende partecipanti, che sponsorizzano la partecipazione delle proprie persone, l’impegno dei dipendenti si è trasformato in aiuti concreti per i bambini e le famiglie vulnerabili supportati da Azione contro la Fame in Italia e nel mondo.
Attraverso l’app, i dipendenti, suddivisi in squadre, si sono sfidati in diverse attività, tra cui camminata, corsa e bici, sessioni di yoga, attività su sedia a rotelle, quiz e contest fotografici. Indossando virtualmente i panni degli operatori umanitari, i partecipanti hanno vissuto un’esperienza avvincente, esplorando le realtà dei paesi in cui Azione contro la Fame combatte gli effetti dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare.
La Digital Challenge #ConnectedAgainstHunger dimostra il potere dell’innovazione e della digitalizzazione nell’affrontare le sfide sociali e globali. Oltre a finanziare progetti umanitari e a contribuire alla riduzione della CO2, incoraggiando spostamenti sostenibili, promuove il benessere fisico e mentale dei partecipanti, favorisce la coesione interna, migliora il clima aziendale, potenzia il lavoro di squadra e accresce il valore percepito delle aziende coinvolte.
A livello internazionale la sfida ha coinvolto 55 aziende, con 7.653 partecipanti suddivisi in 898 squadre per un totale di quasi 2 milioni di chilometri coperti, tra camminata, corsa e bicicletta e ben 38.000 tonnellate di CO2 risparmiata.
Le aziende italiane, tra cui figurano anche nomi noti come KPMG, Citi, Epson, Abstract, Planetek Italia, Gruppo Enercom e ILPA e altre ancora, hanno contribuito a raccogliere circa 130.000 euro.
I riscontri dei partecipanti hanno evidenziato l’entusiasmo e l’apprezzamento per l’iniziativa. Il 100% dei partecipanti ha fornito feedback positivi, definendo la sfida “entusiasmante, divertente, impegnativa e utile”. Inoltre, l’80% dei partecipanti ha dichiarato di sentirsi pieno di energie e di umore migliore del solito, mentre il 73% ha affermato che la coesione nel proprio team o azienda si è rafforzata. L’81% ha indicato la challenge come fonte di motivazione per muoversi con più frequenza, mentre il 96% dei partecipanti ha espresso il desiderio di partecipare alla prossima edizione.
Un’iniziativa di questo tipo ha un impatto significativo non solo nel breve periodo, promuovendo il benessere delle persone, ma anche nel lungo periodo, migliorando le relazioni e il lavoro di squadra, nonché aumentando la capacità delle aziende di farsi co-creatrici di valore sociale.
“Mobilitare le persone e spingerle ad agire, ciascuna per la propria piccola parte, è uno degli obiettivi della nostra organizzazione, perché solo in questo modo possiamo creare impatto e realizzare il cambiamento – sottolinea Simone Garroni, Direttore generale di Azione contro la Fame – la Digital Challenge rappresenta un modo innovativo di fare ciò affinché, una persona alla volta, ognuno veda realizzato il proprio diritto a una vita libera dalla fame”.