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CLIMA OSTILE: L’ITALIA SPEZZATA IN DUE TRA MALTEMPO RECORD E INCENDI. Una penisola stretta a tenaglia dagli estremi climatici. Al sud, un caldo con temperature record, arrivate a toccare i 46 gradi; al nord grandinate e temporali violentissimi. Nel Bresciano una scout di 16 anni è morta travolta da un albero caduto mentre dormiva in una tenda in un campo. Per la seconda notte un violento temporale si è abbattuto su Milano, con grandine venti anche a 100 km orari, tetti scoperchiati. Chiuse una decina di scuole e aperta la fascia C per emergenza. “Mai visto niente di simile in 65 anni”, per il sindaco Beppe Sala. Il maltempo ha interessato anche il Friuli, il Veneto (un ferito grave) e il Trentino. I climatologi spiegano che all’opera ci sono tre diversi eventi climatici, tutti dovuti allo scontro tra la massa d’aria molto calda spinta da sud a nord dall’anticiclone africano e la massa d’aria fresca che dall’Atlantico scende verso l’Italia. I nomi tecnici sono super celle temporalesche, downstream e tornado. All’opposto, mentre il centro ha vissuto un’altra giornata di caldo record, al sud la Sicilia è assediata dai roghi. A Palermo, dove ci sono stati 3 morti, l’aria è irrespirabile, il sindaco ha invitato i cittadini a non uscire di casa e l’aeroporto è stato chiuso e poi riaperto. Per qualche ora si è temuto di dover evacuare anche un padiglione dell’ospedale Cervello del capoluogo siciliano, l’allarme poi è rientrato. Fiamme anche nel Reggino (con una vittima, un 98enne), il Trapanese, il Messinese e nei pressi del parco archeologico di Segesta. E nella provincia di Catania, mentre in città interi quartieri continuano a subire blackout elettrici e carenze d’acqua. Domani è previsto un Consiglio dei ministri per proclamare lo stato d’emergenza nelle Regioni del nord e probabilmente anche in Sicilia. Il ministro della protezione civile Nello Musumeci, ha riconosciuto che questi eventi estremi sono la doppia faccia della stessa medaglia del cambiamento climatico. Musumeci dice che l’Unione europea dovrebbe investire di più in canadair per spegnere gli incendi e nella tutela del territorio. Sul Fatto di domani vedremo cosa ha fatto da presidente della Sicilia, carica che ha rivestito fino all’anno scorso. Si occupa del caso maltempo anche Matteo Salvini, in qualità di ministro dei Trasporti, che fa sapere di aver parlato con i governatori dei territori colpiti delle ripercussioni sulla viabilità. Colpisce però che nei suoi appuntamenti pubblici preferisca parlare di Ponte sullo stretto e di nucleare invece che di infrastrutture per combattere il cambiamento climatico. Sul Fatto di domani leggerete i nostri reportage dai luoghi del disastro. Intanto un dossier di Bankitalia valuta che un aumento della temperatura di +1,5°C farebbe crollare il nostro Pil tra il 2,8% e il 9,5% da qui al 2100. Sul FQ Extra il nostro inserto ambientale Fatto for future: qui il numero di oggi.
IL GOVERNO METTE IL GUINZAGLIO AL CINEMA E FA MELINA SUL SALARIO MINIMO. AUTOSTRADE, INDENNIZZO MILIARDARIO PER IL GRUPPO TOTO. Il governo Meloni non ha fretta di discutere sul salario minimo, ma vuole subito al guinzaglio il cinema italiano, anche a costo di smentirsi e contraddirsi. Ieri infatti la maggioranza aveva accantonato l’emendamento al decreto sulla Pubblica amministrazione che dava all’esecutivo il potere di nominare i vertici del Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Già da lunedì era montata la protesta di studenti e addetti ai lavori, contrari all’idea di lasciare l’istituto al giogo di Palazzo Chigi. Stanotte l’inversione a “U” nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Lavoro della Camera: l’emendamento – con il leghista Igor Iezzi primo firmatario – è stato ripresentato e approvato con poche modifiche. Il testo spartisce così i 6 posti del comitato scientifico: 3 espressi dal ministero della Cultura, uno dall’Istruzione, uno dal ministero dell’Università e uno dal Mef. Gli studenti sono tornati sulle barricate, sostenuti da attori e registi di rango come Luca Guadagnino, Matteo Garrone, Marco Bellocchio, Valerio Mastandrea, e hanno organizzato un sit-in sotto a Montecitorio. Anche l’opposizione è insorta, pronta a dare battaglia pure sul fronte del salario minimo. Giorgia Meloni ha aperto lo spiraglio del confronto, ma solo da settembre e con la tagliola di un emendamento per sopprimere la proposta firmata da Giuseppe Conte. Stasera si annuncia un’altra nottata critica. La Commissione lavoro si riunirà in tarda serata: gli ex giallorosa temono il bluff della premier per uccidere in culla il salario minimo. Giovedì il progetto di legge approderà in aula, ma il governo fa sapere che punta a sospendere la discussione fino a fine settembre. Mentre i lavoratori lottano con l’inflazione, però, il governo ha messo da parte 1,28 miliardi di euro per la società Strada dei Parchi (gruppo Toto), ex gestore delle autostrade A24 e A25. A luglio 2022 Mario Draghi revocò la concessione per via dei ritardi nella manutenzione. L’azienda si era rivolta al tribunale invocando un credito da 2,3 miliardi. Ora il ministero delle Infrastrutture guidato da Salvini gli concede un indennizzo che vale circa la metà. Ma non è detto che basti. Sul Fatto di domani i dettagli sul caso.
SANTANCHÈ SI PREPARA AL VOTO DI SFIDUCIA: TUTTI I GUAI DI UNA MINISTRA IMPRESENTABILE. Domani approda in Senato la mozione di sfiducia per la ministra del Turismo di Fratelli d’Italia. Non si attendono sorprese. Malgrado il tiepido sostegno ricevuto dalla Lega e dai suoi colleghi di partito, Daniela Santanchè dovrebbe restare in sella con il voto (più o meno) compatto della maggioranza. Almeno fino al contrordine di Palazzo Chigi, perché Giorgia Meloni non vuole impiccare il suo governo alle sorti della ministra. Sul capo di Dani pendono due indagini per bancarotta e falso in bilancio. Da una parte la gestione “opaca” del gruppo editoriale-pubblicitario Visibilia. Dall’altra le manovre in Borsa con il fondo Negma – registrato nel paradiso fiscale delle Isole Vergini britanniche – che ha mandato a picco il valore di borsa di Visibilia e delle società Ki Group e Bioera, con i piccoli azionisti sul piede di guerra. Non bastasse, un terzo filone d’indagine potrebbe condurre ad un avviso di garanzia nei confronti della ministra per truffa ai danni dello Stato. La procura di Milano ha acceso un faro sui dipendenti Visibilia in Cassa integrazione durante il lockdown per la pandemia. Secondo l’ex manager Federica Bottiglione, l’azienda avrebbe percepito soldi dallo Stato, mentre i dipendenti continuavano a lavorare. Sul Fatto di domani vi racconteremo la giornata di passione prima della resa dei conti e ricorderemo tutti i guai di Santanchè.
GUERRA IN UCRAINA, MINE RUSSE VICINO ALLA CENTRALE NUCLEARE. KIEV CONFERMA: USIAMO BOMBE A GRAPPOLO. Il WASHINGTON POST: PUTIN FU AVVISATO DELLA RIVOLTA DI WAGNER. L’agenzia internazionale per l’energia atomica ha rilevato la presenza di mine antiuomo nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi. Il 23 luglio, gli esperti “hanno visto alcune mine piazzate in una zona cuscinetto tra le barriere del perimetro esterno e quello interno del sito”, ha detto il direttore Rafael Grossi. Le mine si trovano “in aree ristrette” e in base alla valutazione degli esperti le esplosioni “non dovrebbero coinvolgere i sistemi di sicurezza nucleare del sito”. Ma Grossi ha ricordato che collocare esplosivi nei pressi della centrale “è incoerente con gli standard di sicurezza dell’Aiea e con la linee guida sulla sicurezza nucleare”. Il Washington Post torna sulla rivolta fallita del gruppo Wagner avvenuta il 24 giugno. Secondo il giornale americano, il presidente Putin fu avvertito dai servizi di sicurezza “almeno due o tre giorni prima” di una possibile mossa di Prigozhin, capo della milizia privata, ma non fece nulla per contrastarla, limitandosi “a rafforzare la sicurezza in diversi luoghi strategici, compreso il Cremlino”. “Putin ha avuto il tempo di prendere la decisione di liquidare (la ribellione) e arrestare gli organizzatori – ha detto una fonte europea al WP – ma quando è iniziata la rivolta, c’è stata una paralisi a tutti i livelli” tanto che alcuni ufficiali pensarono che l’azione di Prigozhin fosse avallata dal Cremlino. Questa mancanza di reazione, dicono le fonti al Washington Post, viene ora interpretata dentro la Russia come una debolezza da parte di Putin. Al fronte, Kiev afferma di aver fatto piccoli progressi a Bakhmut e conferma che in quella zona sta utilizzando le bombe a grappolo fornite dagli Stati Uniti, mentre Mosca rivendica di aver sventato un attacco contro le sue navi nel Mar Nero. Sul Fatto di domani leggeremo anche un approfondimento sulla controffensiva ucraina e della sostituzione, in Cina, del ministro degli Esteri Quin Gang, ormai scomparso da settimane; al suo posto Wang Yi, il capo della diplomazia del Dragone.
Spagna, un mese di trattative. I baschi stanno con il Psoe. Bildu ha aperto alla coalizione, il Partito nazionalista basco si è rifiutato di avviare colloqui con il leader del Partito popolare Alberto Núñez Feijóo, chiudendo di fatto la strada alla formazione di un governo di destra. Feijóo non demorde, ma aumentano le chances del premier socialista uscente Pédro Sanchez, a cui resta da sciogliere il nodo delle trattative con il partito indipendentista catalano Junts, e con il suo leader (in esilio) Carles Puigdemont. Il nuovo parlamento è convocato il 17 agosto, il 21 dovrebbe arrivare la prima investitura del re. Agosto sarà un mese di trattative, ma il Psoe resta fiduciosi nella possibilità di “articolare una maggioranza”. La mappa del voto per reddito.
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Il senso dei Conservatori per il clima: Sunak si rimangia gli impegni
di Sabrina Provenzani
Il Primo ministro britannico Rishi Sunak ha accennato di voler annacquare le politiche ambientali del governo” e perseguire l’obiettivo di zero emissioni nette del Regno Unito entro il 2050 in modo “proporzionato”. Mossa interamente guidata da considerazioni di politica interna: ieri Sunak ha ribadito l’importanza del net zero, ma vuole ingraziarsi gli elettori del partito conservatori sulle questioni ambientali in vista delle elezioni generali, previste per il 2024 e che si preannunciano un disfatta per partito di governo a favore i laburisti, che promettono un maggior impegno sul fronte ambientale.
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