Nell’immaginario comune, gli uomini che hanno compiuto cinquant’anni sono saggi, maturi e ricchi di esperienza e giudizio. Ma davvero a quell’età ci si arriva prudenti e assennati? Colmi di consapevolezza? Più volte ho sentito i cinquantenni (e le cinquantenni) vantare un approccio zen rispetto all’amore e alle questioni amorose, ormai disincantati e forti delle innumerevoli esperienze vissute. Invece, sinceramente, io nutro una grande perplessità a riguardo, e credo fortemente che quando si tratta di sentimenti, alla fine siamo tutti uguali: tremendamente vulnerabili.
Gli uomini cinquantenni provano a dimostrarsi affidabili e perfetti agli occhi delle donne, facendo leva su cose tipo dieci convivenze alle spalle, venticinque anni di matrimonio, uno, due, tre, quattro figli a carico… e così noi tutte cadiamo irrimediabilmente nel tranello costruito ad hoc: “Beh saranno senz’altro dei compagni affidabili, sono stati sposati, hanno dei figli, saranno emotivamente maturi”. Non ci vorrà molto perché ti arrivi un treno in faccia, e di quelli ad alta velocità, ma tu sei inconsapevole e ancora piena di buone speranze. E poi lui ti piace.
E continua a piacerti anche se parla sempre (e male) della sua ex moglie. Ah! Invece quanto sarebbe interessante confrontarsi con la sua ex… anche solo per conoscere la storia da un altro punto di vista, e poi delle donne mi fido di più, e degli uomini non c’è da fidarsi… diciamocelo chiaramente e affermiamolo a gran voce!
Quindi, il cinquantenne di cui sopra, del quale ci serviremo per rappresentare l’intera categoria, non solo non perde occasione di parlare male della sua ex moglie ma a un certo punto riesce persino ad azzardare e affermare una somiglianza tra te e lei. Che coraggio! Ci rendiamo conto del fatto che manco è partita la storia e già somigli alla moglie “defunta”?! Non so a voi ma a me pare inquietante come poche cose al mondo.
Dopo un’attenta riflessione ti convinci del fatto che non sia ancora il caso di parlare con la sua ex, è troppo presto… e decidi tragicamente di accollartelo così com’è, completo di “Pacchetto psichiatria e mitomania”. Sì, perché certi uomini dall’aspetto innocente spesso nascondono dei tratti psichiatrici, un po’ come uno spietato serial killler che agli occhi di tutti appare un uomo innocuo e gentile. Io ormai diffido di quelli che millantano amore, unione, quelli che dicono essersi prodigati tutta la vita in nome del sogno della coppia e della famiglia. Preferisco di gran lunga gli stronzi dichiarati, più sinceri e decisamente meno pericolosi di quelli che si presentano stile parrino* della parrocchia di paese. Diffidate da quelli che sembrano tanto dei bravi uomini, sono i peggiori: come il cinquantenne di cui sopra, un babbu maligno*, come direbbero dalle mie parti.
Sì, un babbu maligno perché, per conquistarti, racconterà tutta una serie di stronzate che nel tempo non riuscirà mai a legittimare. Intanto, andrà piano piano costruendosi un harem di povere piccole donne insicure pronte a farsi massacrare da uno che non sa manco dove ha la mano destra. Noi donne dovremmo ricordarci che all’inizio sembrano tutti uomini per bene, è quando sei già cotta a puntino che si trasformano in mostri!
Quindi, il cinquantenne d’hoc prima si applicherà nella messa in scena di un love bombing di tutto rispetto, rivendicando a gran voce il suo ruolo di uomo e padre nel mondo, poi, quando tu deciderai di dargli una chance, lui penserà bene di andare a letto con tutte le donne a lui (e a te) più vicine. E non appena avrà il minimo riscontro da qualche donzella, è in quel preciso istante che inizierà la fase della REGRESSIONE ADOLESCENZIALE. Non dimentichiamo che certi padri di famiglia sono capaci di fare cose che voi umani… un quindicenne a confronto è nulla, i cinquantenni si sentono forti e invincibili: immaginate uno che se ne sta cadendo a pezzi, emaciato pure, ma con la verve di un sopravvissuto a una guerra nucleare.
Quindi il babbu maligno procederà così: tutto ciò che inizialmente ha usato e sfruttato per un love bombing efficace, diventerà il suo grido di protesta di fronte a qualunque minima idea di impegno in una relazione. “Io ne ho viste così tante, che ormai sono scottato. È difficile per me fidarmi di qualcuno e credere in una relazione. L’ho già fatto per venticinque anni, e vedi com’è finita?”. Tutto questo sarà capace di affermarlo mentre sta andando a letto con altre tre/quattro donne dell’entourage. Tu lo scoprirai dopo e ti verrà un colpo di sdegno. Poi ti chiederai: “Ma come ha potuto tenere in piedi più relazioni se ha seri problemi di impotenza?”. E non credo sia dovuto all’età (così, grazie a dio, mi hanno riferito le mie amiche cinquantenni). Certo che anche noi donne dovremmo farci qualche domandina in più… siamo capaci di innamorarci del più coglione tra i coglioni, per giunta impotente! Non riuscendo minimamente a essere razionali, anche solo per pochi momenti, giusto il tempo di capire, ad esempio, che uno che soffre di impotenza non potrà mai essere l’uomo della nostra vita (almeno della mia), e invece no, noi ci accaniamo perché “un giorno anche il sesso migliorerà, ne sono certa”.
Questa è l’anticamera della morte amiche mie! Quindi piuttosto affrontiamo la singletitudine con orgoglio ma non accolliamoci sti soggetti!
Ma come finisce la storia? Per fortuna questa volta capirò presto con chi ho davvero a che fare, quindi deciderò di liquefarmi nello spazio e donerò al babbu maligno tanti visualizzati quanto l’intera toponomastica di Roma e infine comincerò una nuova vita, lontana dai cinquantenni.
Una riflessione sorge spontanea però…
Quindi… i miei coetanei per carità di dio, un po’ più grandi – tipo quattro cinque in più – vuol dire che avrebbero quarantacinque anni, e un uomo di quaranta e passa anni è ancora un pargoletto in piena crescita. Poi se mi concentro a pensare alla miriade di casi umani incontrati nella vita, è finita: mi rendo drammaticamente conto, che a questo punto arrivati, non mi resta che la geriatria (unica via). Geriatria unica via… sembra uno slogan! Di una tristezza CHE VELODICOAFA’.
Parrino* Prete
Babbu maligno* Persona che all’apparenza sembra gentile e innocua, e invece si rivela maligna e cattiva.