“Ricostruendo come reato la pubblicazione di un libro, prendendo spunto dalla querela di un boss della mafia, sono stato spiato nella mia attività professionale, nel rapporto con le mie fonti e nella vita privata, perfino quando ero a colloquio con il mio difensore. Quanto ai complici con cui avrei agito per architettare le false accuse […]
![](https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2023/08/03/med-1200x630-16-1200x630.jpg)
Caso Avola, Santoro scrive a Mattarella: “Io spiato e accusato nel silenzio di tutti”