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EXTRAPROFITTI, PERCHÉ LE (RICCHE) BANCHE DOVREBBERO TACERE. “La misura proposta dal ministro dell’Economia e delle finanze, condivisa e approvata dal Consiglio dei ministri, nasce sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra-margini bancari. Al tempo stesso la misura, ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1% del totale dell’attivo”. Sono passate solo poche ore dall’annuncio della misura sui profitti (stellari) delle banche, ma già il ministro dell’Economia Giorgetti fa una mezza retromarcia, addolcendo la pillola per gli istituti, dopo il crollo in Borsa di ieri che ha macinato miliardi di capitalizzazione (oggi le cose vanno meglio), il piagnisteo pro-banche che trasuda dalle pagine dei giornaloni e le sortite critiche di alcuni esponenti di Forza Italia, tipo il capogruppo alla Camera Paolo Barelli: “Non vorrei che il crollo dei titoli sia dipeso da un provvedimento che probabilmente il governo avrebbe dovuto valutare meglio”. Per non parlare dell’allarme dei consumatori, secondo i quali la legge “potrebbe spingere le banche a reagire attraverso un aumento dei costi di conti correnti e carte”. La premier Meloni è intervenuta, in un videomessaggio sui social, invitando le banche a “comportarsi in modo corretto”. Ma propaganda a parte, hanno veramente motivo gli istituti di credito di lamentarsi? A giudicare dai risultati delle semestrali no, visto che di soldi ne hanno fatti e tanti. Inoltre dopo l’aumento dei tassi nulla è stato concesso ai correntisti, visto che gli interessi sono fermi a zero a differenza di molte altre realtà europee. Sul Fatto di domani metteremo in fila tutti i motivi per cui il mondo del credito dovrebbe almeno tacere. E vedremo anche la sequela di lamentazioni dei liberali nostrani, che rimpiangono Draghi e se la prendono ancora una volta col “populismo” che avrebbe contagiato il governo.
ALTRO CHE ROBIN HOOD: VOLI, TAXI, ALIMENTI E CARBURATI, I 4 FLOP DEL GOVERNO. “Ridicolo, illegale, interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue. Deve essere cancellato. Ricorreremo alla Commissione Europea per farlo cancellare”, la critica arriva da Ryanair e piomba sul provvedimento varato dal governo nel Consiglio dei ministri di martedì, che nelle intenzioni avrebbe dovuto calmierare i prezzi dei voli. Commissione Ue che, a dire il vero, ha chiesto lumi all’Italia. La norma sponsorizzata dal ministro Urso è solo “fumo negli occhi dei cittadini” secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. Per prima cosa è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole. Seconda questione: l’aumento “deve avvenire durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale”. Terzo: il prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori deve aumentare del 200% rispetto alla media. Un terno al Lotto, quindi. Ma non è il solo provvedimento bluff a prendere in giro i cittadini consumatori: anche sul fronte carburanti si è registrato un flop, visto che i prezzi alla pompa continuano a salire nonostante i cartelli imposti ai gestori. La norma sui taxi ha ricevuto più di una critica. Lo stesso sul fronte alimentare, nonostante secondo Urso “l’inflazione si sta riducendo più velocemente della media dell’Ocse”, l’iniziativa dei prezzi calmierati al supermercato tra ottobre e dicembre è stata rifiutata dalle industrie della filiera agroalimentare . Sul Fatto di domani entreremo nel merito dei vari provvedimenti e vedremo cosa non sta funzionando.
MESSINA DENARO OPERATO E ANCORA RICOVERATO “SOLO PER PRECAUZIONE”. I VERBALI DEGLI INTERROGATORI. Ricoverato ieri all’ospedale dell’Aquila d’urgenza dopo un aggravamento delle sue condizioni di salute denunciata dal suo avvocato, Matteo Messina Denaro si è risvegliato dall’operazione. “È andata bene, è in terapia intensiva solo per prassi”, ha spiegato il garante dei detenuti in Abruzzo. Ma la notizia sono i verbali degli interrogatori del boss, diffusi oggi, in cui (tra gli omissis della trascrizione), l’ex super latitante non si smentisce davanti ai pm. Mai stato mafioso, sostiene Messina Denaro, “Cosa nostra la conoscevo solo dai giornali”. Poi però ripete più volte che non si pentirà mai, che non rivelerà dove sono i suoi altri covi. Agli investigatori che lo incalzano dice che aveva un dispositivo per individuare le telecamere di Campobello di Mazara (dove viveva prima dell’arresto) e che aveva individuato il maresciallo dei Carabinieri che le faceva installare. Ai magistrati che gli hanno chiesto di chiarire i tanti misteri di 30 anni di latitanza, Messina Denaro non sembra aver fornito grandi elementi. Se non la conferma dello scambio di pizzini con Provenzano “da latitante a latitante”. E lo scatto di orgoglio: “Mi avete preso solo perché sono malato”. Sul Fatto di domani leggeremo più nel dettaglio i verbali dell’interrogatorio e faremo la tara delle dichiarazioni.
UCRAINA, KIEV FA IL PUNTO SULLA CONTROFFENSIVA. IL PAPA PROPONE INCONTRO PUTIN-ZELENSKY. Mentre il fronte è praticamente statico, la guerra continua per bombardamenti a distanza. I russi denunciano il tentativo ucraino di colpire un deposito di scorie nucleari vicino Zaporizhzhia, mentre le forze di Kiev hanno rivendicato di aver colpito una postazione russa di controllo nell’insediamento occupato di Nova Kakhovka, sulla riva sinistra del fiume Dnipro dove si stanno intensificando le incursioni. Ci sono dubbi sull’origine di un’esplosione in un impianto industriale a 16 km da Mosca, che ha provocato 55 feriti e un morto, oltre a una densa colonna di fumo. Secondo le autorità moscovite la causa sarebbe “l’errore umano” in una fabbrica di fuochi artificiali. Kiev è intervenuta per dire che invece l’impianto produceva materiale bellico per il conflitto, in particolare visori ottici per i tank. È invece sicuramente ucraino il bombardamento di un villaggio nella regione russa di Bryansk della scorsa notte. Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto il punto sullo stato della controffensiva con i comandanti. Il suo consigliere Mykhaylo Podolyak ha sostenuto che Kiev raggiungerà “una conclusione obbligatoria e giusta” e dopo la guerra “la Russia cesserà di esistere come minaccia militare”. Ma gli analisti escludono svolte prima dell’autunno, quando arriverà un nuovo pacchetto di armi dagli Usa e i primi tank Abrams. La Germania donerà altri 25 Leopard. Il presidente Usa Joe Biden ha dato via libera all’addestramento dei piloti ucraini sui jet F16, in Europa (Olanda e Danimarca in prima fila). Sul Fatto di domani approfondiremo la nuova mossa di Papa Francesco, che proseguendo sullo stretto cammino della pace ha proposto al presidente degli Emirati Arabi Uniti di organizzare un incontro tra Putin e Zelensky durante la Cop28 che si terrà nel Paese del Golfo il 30 novembre. Oggi Bergoglio nell’udienza del mercoledì ha esortato i potenti ad “ascoltare i giovani che vogliono la pace”.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Giorgia chiude sul salario minimo. Meloni chiude a qualsiasi intervento per ripristinare il reddito di cittadinanza e parla di come intende affrontare la questione salario minimo con le opposizioni. Proprio su quest’ultimo punto, ribadisce però di essere contraria a “una paga fissa per legge”, ma al tempo stesso si augura di poter trovare un punto di condivisione con le altre forze politiche. Una dichiarazione che ha spinto l’opposizione a chiedersi “che senso ha incontrare la premier venerdì”.
Spagna, negoziati in alto mare, la giustizia di Madrid non cede su Puidgemont. La Corte Costituzionale spagnola ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’ex presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, contro il mandato di arresto internazionale nei suoi confronti emesso il 13 giugno per i fatti del 1 ottobre 2018 (reati di disobbedienza e malversazione). Questo complica ulteriormente il cammino di Sanchez per trovare i numeri per un governo di coalizione. Dopo le elezioni generali del 23 luglio in Spagna, i sette seggi ottenuti dal partito di Puigdemont, Junts, sono diventati determinanti per formare un nuovo governo. Anche Sumar oggi si è lamentata per la scarsa ambizione del Psoe.
Vertice sull’Amazzonia, “risultati deludenti”. I Paesi sudamericani presenti al summit di Belém hanno annunciato un’alleanza contro la deforestazione, ma secondo gli esperti la dichiarazione finale delude le aspettative riguardo alle misure per preservare il bioma: manca un obiettivo comune per la deforestazione zero entro il 2030, punto sostenuto dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Che a sua volta è accusato dal governo della Colombia di voler portare avanti un progetto petrolifero al confine tra i due Paesi, alla foce del Rio delle Amazzoni.
Naufragio al largo di Lampedusa, 41 morti. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. I quattro superstiti messi in salvo, prima dalla motonave Rimona poi presi in carico davanti a Lampedusa dalla Guardia Costiera, hanno raccontato che altri 41, tra i quali tre bambini, sarebbero annegati davanti alla Libia. Erano partiti dalla Tunisia, la barca si è rovesciata a causa di un’onda dopo 7 ore di navigazione.
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L’economista Azzurra Rinaldi: “Care donne, per essere felici imparate a gestire il denaro”
di Elisabetta Ambrosi
Dagli anni Settanta ad oggi, il livello di felicità media del genere femminile è in costante declino. I motivi? Il divario salariale, la violenza economica, le pensioni più basse. In altre parole, la maggiore povertà femminile. Lo sostiene da sempre e con passione l’economista Azzurra Rinaldi, docente di Economia Politica presso l’Università degli studi di Roma Unitelma Sapienza. “La verità è semplice: i soldi fanno la felicità. E le donne non devono avere paura di parlarne e di gestirli”, afferma.
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