Il Fatto di domani. Salario minimo, derby di Ferragosto tra governo e opposizione. Ecco la prescrizione ammazza-processi che vuole la destra, sul Fatto le critiche di Davigo

Di FQ Extra
11 Agosto 2023

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MAGGIORANZA-OPPOSIZIONE, SFIDA DI FERRAGOSTO SUL SALARIO MINIMO. Da una parte le opposizioni, forti della proposta di legge sui 9 euro l’ora. Dall’altra il governo e Giorgia Meloni con la proposta di “estendere la contrattazione collettiva”, ribadita anche oggi con un’intervista dal sottosegretario Durigon. In mezzo il tanto agognato salario minimo e i milioni di lavoratori sotto la soglia di povertà che attendono una risposta. Questo è il clima in cui si è svolto l’incontro a Palazzo Chigi di oggi, con da una parte Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni, Carlo Calenda e + Europa e dall’altra la premier Giorgia Meloni (che oggi a sorpresa con Fratoianni si sono incontrati in aereo tornando entrambi da Brindisi), affiancata dai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, dalla ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone e dai sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Un vertice che partiva già in salita, vista la chiusura sulla norma che la stessa premier ha bollato come “controproducente”. Ma la questione è il braccio di ferro, anche in vista delle prossime elezioni: Meloni non vuole lasciare l’iniziativa all’opposizione (che ha promesso una raccolta di firme per tenere vivo l’argomento fino al ritorno dalle ferie, quando si tornerà a discutere in Aula, dopo lo stop di 60 giorni. Sinistre e 5 Stelle rinfacceranno alla premier la proposta di legge presentata da un deputato di Fratelli d’Italia nel 2019, Walter Rizzetto. Per sottolineare la contraddizione: quando era all’opposizione Giorgia era d’accordo, ora ha fatto retromarcia. Sul Fatto di domani vedremo nel dettaglio le proposte dell’opposizione e gli esiti dell’incontro. Ne parleremo anche con il sociologo esperto di destra Marco Tarchi.


LA DESTRA PIANIFICA LA PRESCRIZIONE “LIBERA TUTTI”: I PROCESSI A RISCHIO. L’ANALISI DI DAVIGO. A fugare ogni dubbio sul perché Renzi non abbia partecipato al tavolo delle opposizioni sul salario minimo, c’è la notizia scovata oggi dal Fatto Quotidiano in anteprima. Una proposta di legge della maggioranza di destra unificata, con il supporto di Italia Viva, per far tornare la prescrizione a prima della “Spazzacorrotti” di Bonafede. Come abbiamo raccontato oggi, l’idea è ritornare alla legge Orlando del 2017, per cui il calcolo per l’estinzione del reato non si fermava durante il processo, ma solo per un massimo di 18 mesi dopo la sentenza di primo grado e 18 dopo quella di secondo (attualmente, dopo la Bonafede, la prescrizione si blocca del tutto dopo il primo grado). Con un tratto di penna, dunque, la maggioranza intende cancellate le riforme degli ultimi governi: non solo quella dell’ex Guardasigilli 5S ma anche quella voluta da Marta Cartabia durante il governo Draghi (perché si cancella pure l’improcedibilità). E in questo modo scavalca perfino l’iper-garantista ministro della Giustizia Carlo Nordio. Sul Fatto di domani leggerete l’analisi (come sempre caustica) del progetto di Piercamillo Davigo. Vedremo anche quanti processi rischiano di finire nel nulla a causa di questa modifica. Sentiremo anche il parere giuridico del prof. Gian Luigi Gatta, ordinario di Diritto Penale a Milano.


TURISMO, NIENTE BOOM: IL FLOP AUTO-INFLITTO DAI PREZZI STELLARI. La stagione non sta andando a gonfie vele come ci si aspettava. Nonostante sia la prima in totale assenza da restrizioni Covid, in Italia e all’estero. Non si può dire che vadano male, ma i numeri di questa estate non sono in linea con la forte crescita della richiesta registrata in primavera. Lo dicono gli studi delle associazioni di settore e le associazioni di categoria. Federalberghi, con il presidente Bernabò Bocca, registra per esempio “un calo generalizzato del 15%, ma in certi luoghi purtroppo molto di più, si arriva anche a meno 30%”. La spiegazione è attesa: “Il carovita e il carovacanze mordono, ma i soldi nelle tasche degli italiani sono rimasti gli stessi”. Tra i Paesi Ocse l’Italia è quello dove i salari hanno perso più potere (-15%). Infatti, dei 20 milioni di italiani in vacanza ad agosto 14 hanno scelto di restare in Italia (o mete economiche come l’Albania, vedi il post di Edi Rama), molti hanno accorciato la durata dei soggiorni. A Ferragosto, secondo le stime di Assoturismo, il settore si riprenderà un po’, ma siamo lontani dal sold-out: il tasso medio di occupazione dell’offerta sarà del 90%, oltre un punto in meno rispetto al 2022 anche il ponte di Ferragosto 2023 durerà un giorno in più. Indubbiamente i prezzi delle strutture sono aumentate in modo significativo, e con il ritorno dei voucher e la fine del Rdc le già misere condizioni di lavoro degli stagionali non sono migliorate. Sul Fatto di domani la nostra analisi. Si fanno notare le dichiarazioni dei ministri Santanchè e Lollobrigida, come da un altro pianeta. La prima esulta per l’aumento di un punto percentuale dell’occupazione al Sud dovuta alla stagione turistica, il secondo giustifica i prezzi alle stelle con il refrain “la qualità si paga”. Appunto.


UCRAINA, LA METÀ DEGLI AMERICANI È STANCO DELLA GUERRA (E DI MANDARE ARMI). CORRUZIONE, NUOVO REPULISTI DI ZELENSKY. Per la serie, notizie sulla guerra di cui non si sente molto parlare. La scorsa settimana la Cnn ha pubblicato un sondaggio in cui il 55% degli americani ritiene che gli Stati Uniti dovrebbero smettere di inviare aiuti all’Ucraina (contro il 45% ancora a favore). Inoltre, il 51% ritiene che gli Stati Uniti abbiano già fatto abbastanza per il conflitto. Il network ricorda che a fine febbraio 2022, all’inizio dell’invasione russa, la percentuale di chi riteneva che Washington avrebbe dovuto fare di più era del 62%. La Casa Bianca ha minimizzato i risultati e invitato gli americani a ricordare che difendere Kiev non è importante solo per il popolo ucraino, ma anche per i partner Nato e per la sicurezza nazionale. Joe Biden ha chiesto al Congresso di autorizzare altri 24 miliardi di dollari di aiuti per l’Ucraina: gli States hanno già inviato più di 113 miliardi di dollari finora. Il presidente Usa ha anche dichiarato che sapeva che Putin avrebbe lanciato l’invasione, perché riteneva che la Nato fosse debole. Sul campo di battaglia, intanto, sono continuati gli attacchi con droni e missili, mentre Zelensky ha licenziato tutti i funzionari regionali ucraini incaricati del reclutamento militare, in una maxi operazione anti-corruzione per sradicare un sistema che permetteva ai coscritti di sfuggire all’esercito pagando mazzette. Sul Fatto di domani torneremo a seguire l’evoluzione del conflitto sul fronte, dove nelle ultime ore è stata notata una nuova avanzata russa a Kharkiv: le autorità ucraine hanno evacuato 12 mila persone da 37 villaggi, il ministero della Difesa russo ha affermato le sue forze hanno “migliorato la loro situazione tattica” soprattutto “in direzione di Kupiansk”.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Legambiente: un terzo delle nostre acque costiere è inquinato. Su 387 campioni prelevati nelle acque marine e lacustri d’Italia, il 32% (124) è risultato inquinato oltre i limiti di legge. Significa un punto fuorilegge ogni 78 km di costa. I dati sono raccolti dalla Goletta Verde e della Goletta dei Laghi 2023, iniziative che tutte le estati monitorano lo stato delle acque in Italia.

Sangiuliano nel metaverso. Sembrava la solita sparata di Elon Musk sul suo social X (ex Twitter), invece il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha parzialmente confermato. Il ceo di Tesla ha parlato con il governo italiano per organizzare “in un luogo epico dell’antica Roma” lo scontro con Mark Zuckerberg, che i due si erano ripromessi nell’ultimo battibecco sui social. Sangiuliano non parla di lotta, ma di un “evento di evocazione storica” che non si svolgerà a Roma e sarà a scopo di beneficenza.

Niger, golpisti addestrati dagli Usa. Sarebbero 5 i membri della giunta nigerina addestrati dagli Usa. Il generale Tchiani, leader auto-proclamato, è stato selezionato per il programma antiterrorismo dell’università della Difesa di Washington nel 2009. Sempre negli Stati Uniti è stato addestrato anche il generale Salaou Barmou, forze speciali del Niger, prima di diventare golpista. Sul Fatto di domani tutti i particolari. Oggi migliaia di sostenitori del colpo di Stato si sono radunati vicino a una base francese a Niamey.

Addio a Michela Murgia, domani Lerner e Lucarelli. “Ma l’amor mio non muore”, è la frase scelta da Roberto Saviano per commentare la morte della scrittrice sarda, malata da tempo di un carcinoma al quarto stadio, morta ieri all’età di 51 anni. La cerimonia funebre si terrà domani nella Chiesa degli Artisti a Roma alle 15.30. I messaggi di ricordo e affetto sono trasversali nel mondo della cultura e della politica. Giorgia Meloni ha scritto: “Combatteva per difendere le sue idee erano diverse dalle mie e di questo ho grande rispetto”. Un messaggio di condoglianze anche dal presidente del Senato La Russa, Matteo Salvini le dedica “una preghiera”. La ministra del Turismo Daniela Santanchè le ha augurato “buon viaggio, la pensavamo in modo diverso, ma spero tu possa ora trovare la pace”. A sinistra: “Lotteremo insieme sempre, perché ci sarai sempre e vinceremo noi”, scrive il deputato Pd Alessandro Zan, ed Elly Schlein: “Continueranno le tue parole a cambiare vite. La tua voce a essere cura. Avere cura. E graffio irriverente, contro ogni ipocrisia e discriminazione”. Per Giuseppe Conte: “Michela Murgia è stata una voce libera fino alla fine, un esempio di coraggio anche nella malattia”. Sul Fatto di domani il ricordo di Gad Lerner e di Selvaggia Lucarelli.


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