Che il camerata Marcello De Angelis tenesse famiglia, si era intuito dalla rapida successione fra il virile “sono pronto a pagare come Giordano Bruno” (per aver assolto i Nar sulla strage di Bologna) e le flaccide “scuse” che tramutavano quell’“assoluta certezza” in un’“unica certezza: il dubbio” per tenersi la poltrona in Regione. Ora scopriamo che ha pure assunto il cognato Edoardo Di Rocco, fratello della compagna, ingegnere esperto in vendite di servizi finanziari, per seguire imprecisate “questioni istituzionali”. Del resto, a segnalare De Angelis a Rocca, sarebbe stato un altro cognato: il ministro Lollobrigida e la moglie Arianna Meloni, sorella di Giorgia. Giorgia peraltro rischiò di avere De Angelis come cognato, quand’era fidanzata col fratello Renato. I due De Angelis hanno anche una sorella, Germana, che ha sposato Luigi Ciavardini, condannato per la strage di Bologna e difeso dal cognato Marcello. In pratica l’ex quasi cognato della Meloni, amico del vero cognato della Meloni, ha difeso il cognato stragista prima di assumere il cognato ingegnere. Bizzarro che il partito della dinastia cognatesca si chiami Fratelli d’Italia.
Diceva Flaiano: “Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti e di cognati”. E Sciascia: “Tre c sono pericolose: cugini, cognati e compari”. Infatti non c’è scandalo senza cognati. Quello di Craxi, Pillitteri, era sindaco di Milano e prendeva tangenti, come da tradizione famigliare. Quello di Fini, Giancarlo Tulliani, gli rovinò la carriera con la casetta di Montecarlo. Quello di Fontana, Andrea Dini, vinse l’appalto per fornire camici anti-Covid alla Regione guidata dal marito della sorella, ovviamente a sua insaputa. Quello di Renzi, Andrea Conticini, è imputato coi due fratelli per una brutta storia di milioni destinati ai bambini africani e distratti all’Unicef. Quello di Galliani, magazziniere al Milan, fu arrestato per aver rubato magliette e poi assolto. Quello di Lotito, Marco Mezzaroma, è il nuovo presidente di Sport e Salute con cui il presidente della Lazio è indebitato. L’inchiesta sulla Protezione civile di Bertolaso svelò che suo cognato Francesco Piermarini faceva incetta di appalti; immortalò l’imprenditore Gagliardi e il cognato De Vito Piscicelli a ridere sul terremoto dell’Aquila; beccò il dg Rai Mauro Masi mentre chiedeva al provveditore Angelo Balducci un lavoro per Antony Smit, fratello della sua compagna e sommozzatore ad Anacapri, prontamente sistemato al Salaria Sport Village; e intercettò l’imprenditore Anemone mentre parlava con Balducci dei cognati di Bertolaso (Piermarini) e di Rutelli (Paolo Palombelli) e domandava: “Oddio, quanti ce ne sono di cognati?”. Dilettante. Poi dice che uno abolisce l’abuso d’ufficio.