UNA MANOVRA SULLA BENZINA: COSÌ MELONI S’È ASSICURATA GLI EXTRAPROFITTI. Non si ferma: per il diciassettesimo giorno consecutivo, il prezzo dei carburanti è salito ancora. Secondo i dati forniti dal ministero, in autostrada oggi la verde (ai distributori self-service) ha segnato un prezzo medio di 2,019 euro al litro, contro i 2,015 euro del 14 agosto. In modalità servito, fa sapere Assoutenti, ha sfiorato addirittura i 2,5 euro. Il gasolio è salito a 1,928 (era 1,921 alla vigilia di Ferragosto). E dire che solo ieri il ministro Urso aveva parlato di prezzi inferiori a quelli di molti Paesi europei: la colpa è delle accise, aveva sostenuto. Sulle quali, bisogna ricordare, fino allo scorso gennaio era in vigore lo sconto di 30 centesimi al litro, misura voluta da Draghi che proprio l’attuale governo non ha prorogato. Evidentemente Urso ha fatto finta di dimenticarlo. E il perché si trova nelle cifre che sempre Assoutenti ha fornito: nell’ultima settimana, lo Stato ha incassato, attraverso i carburanti, 2,2 miliardi di euro di accise. Sul Fatto di domani capiremo quanto la mancata proroga della misura draghiana farà bene a Meloni e ai suoi, in vista di una Finanziaria che non sarà semplice. È bene, poi, precisare una cosa: è vero che il prezzo della benzina è salito in tutta Europa, ma peggio di noi hanno fatto solo Islanda, Paesi Bassi e Norvegia, dove magari si hanno meno problemi di povertà.
SALARIO MINIMO, LA PETIZIONE SUPERA LE 240MILA FIRME. VIAGGIO TRA I LAVORATORI IN FILA PER IL PANE. “Questo governo continua a raccontare balle agli italiani. È un governo della conservazione, come sul salario minimo, siamo tra i pochi Paesi in Europa che non lo applicano. Per questo continua la nostra mobilitazione con più di 240.000 firme raccolte dalle opposizioni sulla piattaforma salariominimosubito.it”: ha parlato così oggi Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che insieme con le altre opposizioni (tutte, tranne Iv) ha proposto al governo una legge sul salario minimo a 9 euro lordi l’ora e, di fronte al rifiuto della premier, ha promosso la petizione online. In un’intervista, l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, ha parlato di una battaglia che interessa tre milioni di persone. Interessa già adesso, aggiungiamo noi: per capirlo, basta andare a vedere costa sta accadendo nelle mense dei poveri, o dove le organizzazioni non governative distribuiscono cibo e beni primari. Sul giornale di domani il nostro reportage, che diventerà anche una video-inchiesta sul fattoquotidiano.it. In questo scenario preoccupante, vanno segnalate le cifre del caro-affitti per gli studenti: secondo il rapporto di Immobiliare.it Insights, complice l’aumento delle richieste, una stanza arriva a costare 626 euro a Milano, 463 a Roma. Ma ci sono città, come Bari, in cui il canone d’affitto è salito del 27% in un anno.
IL GOVERNO E LE COMMISSIONI PARLAMENTARI: COME RISCRIVERE LA STORIA. Dal suo insediamento, il governo Meloni ha mostrato particolare empatia per le commissioni parlamentari d’inchiesta. Non tutte appaiono necessarie; si ha spesso la sensazione che più di un accertamento della verità, queste indagini servano a riscrivere parti della storia d’Italia. Un esempio eclatante è la proposta che ha riguardato la strage di Bologna (2 agosto 1980, 85 morti e 200 feriti) nella ricorrenza del 43° anniversario dell’eccidio, la cui responsabilità, come ha sancito la Cassazione con la sentenza del 23 novembre 1995, va attribuita ai Nar di Francesca Mambro e Valerio Giusva Fioravanti, condannati all’ergastolo, e Luigi Ciavardini (30 anni); dunque, allo stragismo di estrema destra. Eppure, alcuni esponenti della maggioranza hanno lanciato l’idea di una commissione per verificare “connessioni del terrorismo interno e internazionale con gli attentati, le stragi e i tentativi di destabilizzazione delle istituzioni democratiche avvenuti in Italia dal 1953 al 1992 e sulle attività svolte dai servizi segreti nazionali e stranieri, anche relativamente alla scomparsa di Graziella De Palo e Italo Toni e all’attentato del 1982 alla Sinagoga di Roma”. Il riferimento alla fantomatica “pista palestinese” non è casuale. Del resto, a Fratelli d’ Italia il tema preme, tanto che alcuni mesi fa Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera del partito al governo, aveva sondato il terreno per una inchiesta che facesse un punto sull’estremismo e la violenza politica negli anni 1970-1980. Sul Fatto di domani leggeremo un approfondimento su tutte le commissioni proposte dalla maggioranza e sull’uso distorto degli organismi di inchiesta parlamentari.
GUERRA IN UCRAINA, KIEV NON AVRÀ A BREVE GLI F-16. MOSCA SANZIONA GOOGLE PER VIDEO SUL CONFLITTO. I jet da combattimento F-16 non arriveranno neppure entro la fine dell’anno. Lo conferma il portavoce dell’aviazione ucraina, Yuri Ihnat, la cui dichiarazione è stata rilanciata dal Guardian. “È ormai ovvio che non potremo difendere l’Ucraina con caccia F-16 durante questo autunno e inverno”, ha affermato Ihnat. La questione resta ambigua: il presidente americano Joe Biden ha approvato in maggio un programma di addestramento dei piloti ucraini sugli F-16, ma non ha ancora stabilito i tempi della fornitura dei mezzi. Non è poi chiaro se gli F-16 saranno dati a Kiev direttamente dagli Stati Uniti, oppure se gli Usa chiederanno agli alleati della Nato che li utilizzano ancora di passarli ai piloti ucraini. A proposito di forniture, la Germania ha confermato che invierà a Kiev altri due sistemi di difesa aerea Iris-T e la Svezia ha stanziato 314 milioni di dollari per consegnare all’esercito ucraino munizioni e pezzi di ricambio per veicoli da combattimento CV90 e carri armati Stridsvagn 122. Stoccolma trasferirà anche attrezzature per lo sminamento: dall’inizio della guerra la Svezia ha già previsto 1,57 miliardi di dollari. La cronaca dello scontro ieri ha registrato bombardamenti russi, con l’allarme aereo esteso in tutta l’Ucraina, e l’abbattimento rivendicato da Kiev di due elicotteri di Mosca. Secondo la Cnn, la controffensiva ucraina avanza a sud grazie all’utilizzo delle bombe a grappolo. La crisi si riflette anche su altri settori. La Russia ha multato Google per 3 milioni di rubli (circa 30 mila euro) per non aver eliminato dalla piattaforma YouTube alcuni video che secondo il tribunale di Mosca conterrebbero “false informazioni sull’operazione militare speciale”, mentre altri filmati mostrerebbero “modi per entrare illegalmente in strutture sorvegliate”. Il governo russo ha varato una legge che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull’esercito che dovessero essere giudicate “false”, e fino a cinque anni per chi è accusato di “screditare” le forze armate. Sul Fatto di domani leggeremo altri particolari sul conflitto, sulle dichiarazioni del presidente bielorusso Lukashenko – “Non entreremo in guerra” – e sul ritorno al fronte del Battaglione Azov, composto dall’ala estrema dei nazionalisti ucraini.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Thyssenkrupp: il manager Espenhahn in carcere, in Germania, dopo quasi 16 anni dal rogo di Torino. Il manager del gruppo tedesco Thyssen, Harald Espenhahn, varca le porte del carcere dopo quasi 16 anni dal tragico incendio della notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 in corso Regina Margherita, a Torino, dove persero la vita sette operai dell’acciaieria. Il suo ingresso in carcere, in Germania, risale al 10 agosto ma soltanto oggi la notizia è stata diffusa. Espenhahn era stato condannato in via definitiva a cinque anni di reclusione, ma è riuscito a restare in libertà presentando numerosi ricorsi giudiziari. Ora si ritrova a scontare la sua pena, anche se in semilibertà, rientrando in carcere la sera per dormire. L’operaio scampato alla strage, Antonio Boccuzzi, ha affermato che “non è un risarcimento, non è una vendetta. È solamente l’unico epilogo che si sarebbe già dovuto compiere da tempo e che è stato solo rimandato”. Dopo la notizia, si è espressa anche Rosaria Platì, la madre di una delle vittime, Giuseppe Demasi, che definisce l’evento “una magra vittoria, amara” e aggiunge: “La parola fine è stata scritta per loro, per noi non lo sarà mai per il dolore che proviamo sempre, ogni giorno”.
Spagna, la socialista Francina Armengol nuova presidente del Congresso. Con 178 voti su 350 la socialista Francina Armengol, presidente della regione autonoma delle isole Baleari fino allo scorso giugno, ha ottenuto la maggioranza assoluta, divenendo così la nuova presidente del Congresso dei Deputati, la Camera bassa del Parlamento Spagnolo. Decisivi per la sua elezione i sette voti dei deputati di Junts per Catalunya, la coalizione per l’indipendenza della Catalogna guidata dall’ex presidente catalano Puigdemont. La nomina di Armengol potrebbe aprire la strada anche per la formazione di un governo a guida Sánchez, se venisse replicato lo schema. Tuttavia, i catalani hanno riferito in una nota che “l’accordo è circoscritto all’ufficio di presidenza del Congresso e non ha nulla a che fare con la trattativa sull’investitura”.
Arabia Saudita, confermati in appello i 6 mesi per la hostess Ilaria De Rosa. È stata confermata in appello, dopo il primo grado dello scorso giugno, la condanna a 6 mesi di carcere per Ilaria De Rosa, 23 anni, la hostess veneta accusata di possesso e spaccio di stupefacenti. A inizio maggio, la madre della giovane hostess si era rivolta ai carabinieri preoccupata per l’assenza di comunicazioni dalla figlia. Era quindi giunta la notizia del suo arresto, avvenuto, come ha dichiarato De Rosa ai legali inviati dalla Farnesina, durante una cena in casa di un amico. De Rosa si trova in un carcere di massima sicurezza a circa 45 km dalla capitale Riad, e ci resterà fino a novembre.
“Omosessuali, non siete normali”: imbarazzo per il libro del generale Vannacci. Una lunga serie di asserzioni riguardanti omosessuali, femminismo, ambientalismo e migranti contenute in un libro auto-prodotto, Il mondo al contrario, fa scoppiare la polemica sul suo autore, il generale di divisione Roberto Vannacci. Il generale, originario di La Spezia, cinquantacinquenne, è stato comandante della Task Force 45 durante la guerra in Afghanistan, oltre che della Folgore e del contingente italiano in Iraq, e attualmente è alla guida dell’Istituto geografico militare. Tra le moltissime opinioni espresse troviamo quella su Paola Egonu: “Italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità” oltre che una lapidaria invettiva contro gli omosessuali: “Normali non lo siete, fatevene una ragione”. L’Esercito ha preso le distanze, mentre il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parla di “farneticazioni” e avvia un procedimento di esame disciplinare.
Piana di Sorrento, donna uccisa e chiusa in un bagagliaio: fermato l’ex fidanzato. È stato ritrovato nel bagagliaio di un’auto in un parcheggio condominiale a Piana di Sorrento, nella provincia di Napoli, il corpo senza vita di Anna Scala, 56 anni. La vittima, che due mesi fa aveva denunciato il suo ex per stalking, è stata accoltellata da un uomo, poi fuggito con uno scooter. I carabinieri hanno fermato un sospetto: si tratta proprio dell’ex fidanzato.