Il Fatto di domani. Manovra e riforma delle pensioni, il governo annaspa e Giorgetti mette le mani avanti: “Non potremo fare tutto”. Ucraina, il Papa: “Una guerra insensata”

21 Agosto 2023

MANOVRA E PENSIONI, IL GOVERNO HA IL FIATO CORTO E IL MINISTRO GIORGETTI METTE LE MANI AVANTI: “NON POTREMO FARE TUTTO”. La tregua estiva sta per scadere, e con la ripresa autunnale i nodi per il governo su diversi temi economici e sociali verranno al pettine. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in videocollegamento con il Meeting di Rimini, stamattina ha messo le mani avanti, quasi a cercare fin da ora una via di fuga. Sulle pensioni ha tirato in ballo la denatalità: “Un tema che ho posto qualche mese fa e che intendo riproporre, è fondamentale: non c’è nessuna riforma o misura previdenziale che tiene nel medio e lungo periodo con i numeri della natalità che vediamo oggi in questo Paese”. Eppure, la riforma delle pensioni è uno degli impegni presi dal governo Meloni. Giorgetti ha anche toccato la questione della legge di bilancio: “Noi come governo ci approcciamo alla prossima legge di bilancio, che sarà una legge chiaramente complicata, tutte lo sono, siamo chiamati poiché facciamo politica e decidere delle priorità. Non si potrà fare tutto”. Sul Fatto di domani leggeremo altri particolari sulle dichiarazioni del ministro dell’Economia e sulle possibili ricadute dentro la maggioranza.


UCRAINA, IL PAPA: “GUERRA INSENSATA”. KIEV, 61 JET F-16 NON BASTANO: “CI SERVONO 128 CACCIA”. LA MILIZIA RUSSA WAGNER: “PAESI AFRICANI, SE AVETE BISOGNO DI STABILITÀ, CHIAMATECI”. Papa Francesco torna a ribadire che quella in Ucraina è una “guerra insensata”. Lo ha fatto stamattina, ricevendo una delegazione di avvocati di Paesi membri del Consiglio d’Europa firmatari dell’appello di Vienna. “Sono lieto di accogliere voi, avvocati di diversi Paesi membri del Consiglio d’Europa. L’11 giugno 2022 avete firmato l’appello di Vienna, che invita gli Stati membri del Consiglio a impegnarsi in favore dello Stato di diritto e dell’indipendenza della giustizia. Tale appello si colloca nel contesto europeo attuale, difficile sotto molti aspetti, a motivo, tra l’altro, della guerra insensata in Ucraina”. Che non vi siano segnali di pace lo si percepisce anche dalle dichiarazioni di Kiev dopo aver ricevuto la conferma da Danimarca e Olanda della cessione di alcuni caccia F-16. Secondo il portavoce dell’Aeronautica militare ucraina, Yuri Ignat, si tratta di jet che “possono cambiare il corso degli eventi in prima linea, poiché la copertura aerea è fondamentale per il successo delle operazioni di terra”. Eppure Ignat rilancia: per la supremazia sulla Russia servono “128 caccia multiruolo”. Ha rincarato la dose il presidente Zelensky – oggi in Grecia per incontrare i leader dei Balcani – al parlamento danese: “Tutti i vicini della Russia sono minacciati se l’Ucraina non prevale. Il diritto internazionale non sarà resuscitato, le democrazie del mondo, ognuna di esse può diventare un bersaglio – sia per i missili, sia per i mercenari, sia per la destabilizzazione… Ma l’Ucraina prevarrà. Grazie per tutto l’aiuto fornito”. Sul fronte, i russi avanzano su Kupyansk e proseguono i bombardamenti: tre civili ucraini sono morti nelle regioni di Kherson e Zaporizhia. Non arrivano novità dal fronte sud, dove gli ucraini provano a sfondare le fortificazioni di Mosca. Torna a far sentire la propria voce la milizia privata Wagner fondata da Yevgeny Prigozhin che – dopo la rivolta e la marcia su Mosca poi interrotta – ha spostato parte delle attività in Bielorussia. “Se avete bisogno di stabilità e sicurezza, contattateci”. L’annuncio è apparso su Telegram. L’esercito privato sul suo profilo pubblica una cartina del continente africano con le bandiere di tutte le nazioni. “La metà dei paesi africani ha rifiutato il patrocinio francese”. La Wagner è accusata dall’Occidente di aver avuto un ruolo nei golpe che si sono succeduti in vari stati africani, ultimo il Niger, ma la compagnia ha sempre negato. Sul Fatto di domani leggeremo maggiori particolari sulle cronache del conflitto e sulle attività del Vaticano che continua a tessere una tela che conduca ad un dialogo tra Kiev e Mosca.


GIUSTIZIA, L’AGENDA AL VETRIOLO DI GOVERNO E OPPOSIZIONI. PD ALLA PROVA DELL’ABUSO D’UFFICIO. “Il pubblico ministero deve scoprire la verità, il giudice deve accertarla. La difesa delle parti private non è tenuta a ricercare e sostenere la verità. Se si esce da questa architettura costituzionale, e si mette il pubblico ministero sullo stesso piano della difesa delle parti, il pubblico ministero diventa una sorta di ‘difensore’ o ‘avvocato’ dell’accusa, come pretendeva Silvio Berlusconi”. Dopo Alessandra Galli, oggi sul giornale abbiamo intervistato l’ex pg di Torino, Marcello Maddalena. Fanno entrambi parte dei 300 magistrati in pensione che hanno firmato una missiva al Guardasigilli Nordio, nella quale chiedono di non proseguire nel progetto di separazione delle carriere. Che, ha ricordato Maddalena, è fuori dal tracciato costituzionale. Ma, come abbiamo visto in più occasioni, il ministro della Giustizia è al centro di aspre critiche da parte delle opposizioni anche sulla riforma delle intercettazioni e dell’abuso d’ufficio. Opposizioni che, però, non viaggiano compatte neanche all’interno delle singoli formazioni. È il caso del Pd sull’abolizione o rimodulazione del reato di abuso d’ufficio. Come ha ricordato lo stesso Nordio ospite ieri dell’evento “Una montagna di libri” a Cortina D’Ampezzo: “L’abolizione – ha detto – è richiesta da tantissimi amministratori, a cominciare dai sindaci anche delle opposizioni e del Pd, che sono venuti in processione da me dicendo: ‘Non possiamo dirlo apertamente, ma vada avanti’”. Una linea opposta a quella della segretaria dem, Elly Schlein. Sul giornale di domani torneremo sulla spaccatura all’interno del Nazareno e vedremo come i prossimi mesi saranno, da un punto di vista giudiziario, un banco di prova per governo e opposizioni.


MELONI, ABBIAMO UN PROBLEMA (CON GLI IMMIGRATI): LA RIVOLTA DI TUTTI GLI AMMINISTRATORI CONTRO IL GOVERNO. Lo stiamo vedendo: la coalizione che ha fatto dell’immigrazione irregolare una bandierina elettorale, proprio sui numeri da record di quest’anno sta facendo il pesce in barile. Oggi nuovi sbarchi in Sicilia e in Sardegna (qui in 17 sono stati soccorsi dai bagnanti sulla spiaggia), e sono molti gli hotspot vicini al collasso: in quello di Lampedusa stamattina erano presenti 1.490 migranti, fra cui 270 minori non accompagnati, e per 770 di loro si sta procedendo al trasferimento. “Il ministero dell’Interno – ha annunciato dalle colonne del Corriere della Sera Antonio Tajani, che però è ministro degli Esteri – sta provvedendo a una più equa redistribuzione dei migranti, ma abbiamo anche intenzione di inserire meccanismi più stringenti ed efficaci per i rimpatri di chi non ha diritto di essere accolto. Lo faremo prestissimo”. Nel frattempo, però, assistiamo alla rivolta degli amministratori locali. E non soltanto di quelli del Pd, che sono stati accusati di strumentalizzazione da parte della maggioranza. Il sindaco forzista di Ancona, Daniele Silvetti, per il secondo giorno consecutivo lo ha espresso in maniera chiara: “Siamo ai limiti delle nostre possibilità”. Il collega di partito e presidente della Basilicata, Vito Bardi, ha confermato di non poter reggere “numeri importanti”. Comuni e Regioni, oltre tutto, non hanno soldi. E se da un lato ogni giorno si spostano poche decine di persone da un città all’altra in una sorta di Tetris in cui nessuno vince, dall’altro c’è chi ne approfitta per chiedere la costruzione di nuovi hotspot. Insomma, il governo che doveva bandire i clandestini ha un serio problema, come approfondiremo sul Fatto di domani.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Caso Vannacci, altro strappo nella maggioranza: Salvini sta con il generale, non con Crosetto. La Lega ha fatto sapere che ieri c’è stata una “telefonata molto cordiale” tra il vice premier Salvini e il generale Vannacci. L’alto ufficiale, dopo l’uscita del suo libro autoprodotto “Il mondo al contrario”, che ha generato polemiche per contenuti giudicati omofobi e razzisti, era stato rimosso dal suo incarico, ricevendo le critiche del ministro della Difesa, Crosetto. Ma la linea di Crosetto ha trovato dissenso in diversi esponenti di Fratelli d’Italia, e ora anche della Lega, alleata di governo.

Palermo, scarcerato l’unico minorenne che partecipò allo stupro della 19enne. La Procura fa ricorso. La notte del 7 luglio, in un cantiere del Foro Italico, a violentare la giovane vittima c’era pure lui. Il ragazzo ha confessato al gip del tribunale per i minorenni di aver commesso la violenza sessuale e il magistrato ne ha disposto la scarcerazione e l’affidamento in comunità. La Procura non si è mostrata concorde ed ha presentato appello al Riesame, per gli inquirenti il giovane deve rimanere in carcere: un video mostrerebbe come è stato tra i più violenti durante le sevizie. Oggi gli ultimi tre interrogatori di garanzia per gli arrestati. In tutto sono sette gli accusati di aver abusato della ragazza che non era in grado di difendersi e più volte aveva chiesto ai suoi aguzzini di fermarsi.

Usa, nomination repubblicana, Trump in vantaggio su DeSantis. Donald Trump è avanti del 23% sul suo principale rivale, Ron DeSantis, in un sondaggio in Iowa, lo Stato dove inizieranno le primarie repubblicane per la Casa Bianca. Nella rilevazione del quotidiano Des Moines Register, l’ex presidente guida col 42% delle preferenze tra i 14 candidati del Grand Old Party, mentre il governatore della Florida è fermo al 19%.

Regno Unito, infermiera serial killer di neonati condannata all’ergastolo non si presenta alla lettura della sentenza. Lucy Letby, 33 anni, giudicata colpevole di aver ucciso sette neonati e tentato di assassinarne altri sei mentre lavorava nel reparto di maternità del Countess of Chester Hospital tra il 2015 e il 2016, si è rifiutata di presentarsi in aula alla Manchester Crown Court, preferendo restare in cella. La notizia ha sollevato molte polemiche nel Regno Unito per il fatto che Letby avrebbe dovuto ascoltare quanto veniva dichiarato sui reati commessi quando lavorava nell’ospedale pubblico a sud di Liverpool, e affrontare le famiglie dei neonati uccisi. Il giudice Goss ha parlato di “premeditazione, calcolo e malizia” e “profonda malvagità al limite del sadismo” da parte di Letby. La condanna all’ergastolo è senza possibilità di libertà condizionale.

OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO ECONOMICO

La rete Tim al fondo Usa KKR: i rischi per i nostri dati sensibili

di Stefania Maurizi

In che modo il governo proteggerà i dati più sensibili degli italiani, quelli telefonici e internet, se la rete fissa di Tim e la Sparkle – la società di Tim che gestisce una grande rete di cavi sottomarini a fibra ottica – verranno acquisite (al 65%) dal fondo di investimento americano KKR? Da mesi nei media nazionali e internazionali si parla della vendita della rete Tim, eppure è buio assoluto su come verranno protetti alcuni tra i dati più strettamente personali dei cittadini italiani: le nostre conversazioni telefoniche, le nostre chat, i messaggi, e i nostri dati di navigazione internet.

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