Le ragazze col passamontagna colorato

Pussy Riot, quei 40 secondi e il sogno di una rivoluzione: il diario di Masha

Russia, 2012 - Dopo la musica, la fuga e i travestimenti, ci sono le colonie penali e la sorellanza scoperta dietro la sbarre. E una promessa: “La libertà non esiste se non si combatte ogni giorno in suo nome”

6 Settembre 2023

C’è un detto popolare russo in epigrafe: “Né per la figa, né per l’Armata rossa”. Poi molte pagine dopo, c’è l’eco di una canzone di Patty Smith che spiega tutto in una frase sola: “Il loro crimine è essere belle, giovani, arroganti”. Loro, le Pussy Riot, sono state tutto questo. Riot Days, una prigionia politica […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.