L’inchiesta

Non solo imprenditori e politici: anche il sottosegretario Freni tra gli incontri di Verdini ai domiciliari

Denis “l’evaso” - L’ex senatore, ora indagato per aver violato le prescrizioni dei giudici, incontrò il leghista il 30 novembre ’21 e il 17 maggio ’22

8 Settembre 2023

Non c’erano solo imprenditori e referenti politici. Denis Verdini, che stava scontando una condanna ai domiciliari, avrebbe incontrato anche Federico Freni, attuale sottosegretario al Ministero dell’Economia, stessa carica che aveva nel 2021-22 (governo Draghi) quando avrebbe visto l’ex senatore di Ala. E non ci sarebbe nulla di male in questi incontri, se non fosse che secondo la procura di Roma in quel momento Verdini stava violando le prescrizioni imposte dal Tribunale di Sorveglianza di Firenze. Freni, eletto con la Lega, al Fatto ha spiegato che nulla sapeva dei domiciliari e delle regole che il Mr. Wolf della politica italiana doveva rispettare. E così potrebbe essere anche per tutti gli altri interlocutori di Verdini. Gli incontri romani però sono costati all’ex senatore un’indagine con l’accusa di aver aver violato le prescrizioni dei domiciliari che stava scontando dopo la condanna definitiva a sei anni e mezzo nell’ambito dell’indagine sull’ex Credito Cooperativo Fiorentino. Anche se, per i giudici di Sorveglianza, non ci deve essere nulla di male visto che non c’è stata alcuna conseguenza sul suo regime detentivo. L’esistenza di questo nuovo fascicolo è stata rivelata ieri dal Fatto. Ma adesso c’è un dettaglio in più, ossia gli incontri con il sottosegretario Freni in due occasioni: il 30 novembre 2021 al “Pastation”, ristorante di cui è socio il figlio di Denis Verdini e poi il 17 maggio 2022 stavolta “presso l’abitazione dei Verdini, sita in Roma…” come scrive la Guardia di Finanza nella sua informativa.

Per capire se Denis Verdini stesse davvero violando i suoi domiciliari, gli investigatori hanno studiato le prescrizioni e i permessi concessi dai giudici fiorentini. A luglio 2021 Verdini ha ottenuto i domiciliari per motivi di salute e poi ha ottenuto anche qualche permesso legato alle visite mediche, come quelle da un dentista a Roma. I giudici gli accordano anche di pernottare a Roma a casa del figlio Tommaso dove doveva tornare dopo le visite. Secondo gli investigatori romani però non avrebbe potuto incontrare persone estranee al nucleo familiare.

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Gli incontri sono agli atti di un’altra indagine, quella che riguarda non Denis, ma il figlio Tommaso Verdini. Questi è stato iscritto per corruzione insieme a Massimo Simonini, ex Ad di Anas e Vito Bonsignore, politico di lungo corso e oggi imprenditore. Secondo le accuse dei pm, – si legge nel decreto di perquisizione di luglio 2022 a carico di Simonini – Verdini jr. e altri promettevano a pubblici ufficiali di Anas, come Simonini, “il peso politico-istituzionale delle loro conoscenze per favorirne la riconferma in Anas” o la nomina in altre società private e in cambio ottenevano la “messa a disposizione delle funzioni pubbliche rivestite all’interno di Anas da Simonini e altri (…) per favorire la definizione di progetti e transazioni a cui erano interessati imprenditori a loro vicini (tra i quali Bonsignore)”.

Ieri Il Fatto ha rivelato che Bonsignore e Simonini erano stati visti al “Pastation” il 26 ottobre 2021 quando nel locale c’era anche Denis Verdini e poi l’11 gennaio 2022 sono stati visti entrare nel portone del palazzo dove viveva Tommaso Verdini.

Agli atti risulta che al “Pastation” arrivava in altre date Freni. Il sottosegretario è stato visto entrare il 30 novembre 2021 alle 20.40, quando c’era anche l’ex senatore. Nello stesso locale Freni torna il 22 febbraio 2022: stavolta non c’è l’ex senatore ma il sottosegretario si intrattiene ad un tavolo all’esterno con Tommaso Verdini, il socio di quest’ultimo nella società di consulenza Inver Srl, Paolo Pileri, e poi Lorenzo Fossi, socio nel “Pastation”. Passano i mesi e si arriva al 17 maggio 2022 quando da alcune conversazioni gli investigatori captano la possibilità di un incontro tra Fabio Pileri, Denis e Tommaso Verdini che si sarebbero dovuto vedere con Freni. Che infatti viene visto entrare nel pomeriggio nel palazzo dove abita il figlio di Verdini e uscire dopo circa 40 minuti.

Abbiamo chiesto chiarimenti ad Alessandro De Federicis, legale di Denis Verdini, il quale prima ha detto di “non poter parlare di cose che leggo sui giornali” e poi ha spiegato che si tratta di “questioni di due anni fa già risolte dal Tribunale di Sorveglianza di Firenze quando Denis Verdini si è scusato e i giudici l’hanno risolta dicendo che non giustificavano la revoca dei domiciliari. Questa ordinanza riguardava la lettera ma c’era anche ad esempio il fatto che aveva incontrato Cesa al ‘Pastation’. Il Tribunale ha già deciso che non ci sono state violazioni”. Il riferimento del legale è a un’ordinanza di febbraio 2022 che ha disposto di non dover procedere alla revoca dei domiciliari. Quell’ordinanza aveva fatto seguito a una lettera che Verdini scrisse a Confalonieri e Dell’Utri per spiegare la miglior strategia per eleggere Berlusconi al Quirinale e che venne pubblicata il 16 gennaio 2022 da Il Tirreno. Per il legale l’ordinanza si occupa anche di un incontro romano, quello con Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, incontro immortalato dal Fatto il 12 gennaio 2022. “L’incontro? Un caso” assicurava Cesa ai cronisti.

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