Il Fatto di domani. Lampedusa esplode, la maggioranza si spacca, ma Meloni cerca conforto dall’alleato ungherese. Nuova stangata sulle famiglie: i falchi della Bce alzano ancora i tassi

Di Il Fatto Quotidiano
14 Settembre 2023

MIGRANTI, LA MAGGIORANZA ESPLODE MA MELONI VOLA DA ORBÁN. La maggioranza che della lotta all’immigrazione clandestina ha fatto un cavallo di battaglia si sta schiantando sugli scogli di Lampedusa. L’isola è al collasso: ieri sono arrivate oltre seimila persone, un numero incontenibile per un hotspot da 600 posti. E infatti i migranti vagano per le strade del paese. I lampedusani, esasperati, si sono ritrovati nel pomeriggio davanti alla sede del Comune, per chiedere che l’isola venga svuotata, ma anche che “la politica nazionale e internazionale consideri canali di ingresso regolari e voli umanitari per eliminare, alla radice, il problema”. Solo che, mentre tutto fa presagire che gli sbarchi non si fermeranno e che l’Europa non farà nulla nell’immediato (dopo che Francia e Germania ci hanno voltato le spalle), il governo si spacca. Ieri il vicepremier Salvini ha addirittura ipotizzato una “regia dietro questo esodo”, subito smentito dal ministro degli Esteri Tajani, che prima ha twittato “Salvini avrà notizie che non ho”, poi oggi in un’intervista al Corriere della Sera ha annunciato che la situazione potrebbe persino peggiorare. Ma poi sono arrivate, durissime, le parole del vicesegretario leghista, Andrea Crippa, al quale è stato chiesto se la strategia adottata da Giorgia Meloni abbia funzionato: “A occhio no – ha risposto –. Bisogna tornare a fare ciò che faceva Salvini quando era ministro dell’Interno”. E in questo caos la premier che fa? Vola al summit per la natalità organizzato da Orbán, s’intesta una battaglia “in difesa della famiglia e di Dio” e sostiene di voler importare il modello ungherese. Nel frattempo il governo tunisino vieta l’ingresso nel Paese a una delegazione del Parlamento europeo, senza fornire spiegazioni: questo a due mesi dalla firma del memorandum d’intesa con l’Unione, salutato dalla nostra premier come una vittoria. Sul Fatto di domani analizzeremo la spaccatura nella maggioranza, anche in vista delle prossime Europee, e prenderemo in esame tutti i provvedimenti sbandierati dal governo che hanno comportato solo fallimenti.


LA BCE TIRA IL FRENO ALL’ECONOMIA E STANGA LE FAMIGLIE: 10° RIALZO DEI TASSI PER CONTENERE L’INFLAZIONE. Prosegue la stangata sulle famiglie che hanno acceso un mutuo, con l’ennesimo rialzo dei tassi d’interesse firmato dalla Banca centrale europea. Quello di oggi è il decimo ritocco all’insù: il costo del denaro ora ha raggiunto il 4,5%. Lo scopo della presidente Christine Lagarde è frenare l’impennata dei prezzi innescata anche dai rincari energetici che hanno travolto l’economia europea dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. L’inflazione segna ancora un +5.6% su base annua. Pur di arginare i rincari, l’istituto di Francoforte mette il freno all’economia tagliando la domanda di beni consumo. La Bce ha ridotto le stime sulla crescita in zona euro fino “allo 0,7% nel 2023, all’1,0% nel 2024 e all’1,5% nel 2025”. Non tutti i componenti del consiglio direttivo erano d’accordo sul rialzo, ma alla fine ha prevalso la linea dei falchi. A nulla è valso l’allarme del Commissario Ue Paolo Gentiloni sul rischio di “emergenza sociale” delle famiglie con un mutuo a tasso variabile. Secondo le simulazioni del sito Facile.it (su un mutuo da 126 mila euro in 25 anni) la rata mensile sarebbe schizzata da 456 euro di luglio 2022 a 759 euro, in crescita del 66%. Mutui, generi alimentari, ma i rincari travolgono anche la benzina verde, che ha superato i 2 euro al litro in autostrada al self service. Non solo: si annuncia battaglia sulla liberalizzazione del mercato dell’energia, con forti rischi di rincari in bolletta. Sul giornale di domani vi racconteremo la corsa dei prezzi e i problemi delle famiglie, mentre il governo prepara la Legge di Bilancio con ben pochi soldi in cassa. Un favore insperato potrebbe arrivare dal vituperato (a giorni alterni) Superbonus: se Eurostat classificasse come “pagabili” i crediti fiscali maturati nel 2023, si libererebbero risorse per la Manovra di Meloni. La misura, stroncata da Meloni e Giorgetti, trova un nuovo sponsor in Forza Italia: gli azzurri hanno presentato un emendamento al decreto asset per prorogare a giugno 2024 il 110%, solo per i condomini con i lavori già al 30%.


MINISTRO SCHILLACI, PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE CON FOTO “TRUCCATE”. “Sono tranquillo, non ho manipolato nulla. Le immagini non sono del mio laboratorio, ma di altri colleghi che non hanno fatto nulla di male”. Il ministro della Salute Orazio Schillaci risponde così alle domande dopo lo scoop del Manifesto.Il quotidiano ha posto dubbi sull’autenticità delle immagini nelle pubblicazione scientifiche del suo gruppo di lavoro. Ad esempio: in una ricerca del 2021 – sul Journal of Clinical Medicine – appare un’immagine delle cellule di un tumore già usata in un articolo del 2019, sull’International Journal of Molecular Sciences sempre con la firma del ministro. Le immagini truccate sarebbero almeno una decina, apparse nelle pubblicazioni tra il 2018-2022. Il quel periodo, il ministro meloniano era preside della facoltà di Medicina e rettore dell’università di Tor Vergata. Scambiare le immagini può essere un refuso e non la prova di una frode. Tuttavia, secondo Il Manifesto, il trucco sarebbe tra i metodi più in voga per falsificare una ricerca. Quando l’esperimento non convalida l’ipotesi scientifica, manipolare un’immagine al microscopio può nascondere il fallimento accreditando la ricerca. Sul Fatto di domani approfondiremo il caso Schillaci e faremo luce sulle pubblicazioni scientifiche.


GUERRA, KIEV ANNUNCIA LA CONQUISTA DI UN VILLAGGIO A SUD DI BAKHMUT MA IL SUO STESSO ESERCITO LA SMENTISCE. MOSCA ESPELLE DUE DIPLOMATICI AMERICANI. In attesa che l’attivismo del Vaticano porti qualche risultato in termini di dialogo tra Ucraina e Russia, con la visita di Zuppi in Cina – il cardinale ha incontrato il ministro per gli affari euroasiatici Li Hui auspicando un percorso unitario verso la pace – sul terreno gli scontri proseguono. Da Kiev è stata annunciata la riconquista di Andriivka, a sud di Bakhmut. Ma dopo qualche ora è arrivata la smentita da parte della Terza Brigata d’Assalto rispetto alle dichiarazioni del vice ministro della Difesa, Ganna Maliar. Le notizie sulla riconquista di Andriivka sono “false e premature, in quell’area continuano i combattimenti seri e pesanti. Tali dichiarazioni sono dannose, rappresentano una minaccia per la vita del personale e danneggiano la missione”. I civili intanto continuano a morire: un bambino di sei anni è stato ucciso la notte scorsa in un attacco russo nella regione di Kherson, feriti i genitori e il fratello di 13 anni. Sull’altro fronte un civile ha perso la vita in un bombardamento ucraino su una distilleria nella regione di Kursk. Oltre alla guerra degli eserciti c’è anche la sfida tra intelligence: Mosca ha espulso due diplomatici americani, accusati di avere mantenuto contatti con un informatore. Jeffrey Sillin e David Bernstein sono stati dichiarati persone non grate e dovranno lasciare la Russia entro sette giorni; avrebbero raccolto dati da Robert Shonov, cittadino russo ed ex impiegato del consolato degli Stati Uniti di Vladivostok. Shonov è stato arrestato con l’accusa di “cooperazione su base confidenziale con uno Stato straniero”. Sul Fatto di domani leggeremo altri particolari sul conflitto in corso e un ritratto di Podolyak, il consigliere del presidente ucraino Zelensky, che ne ha per tutti, Papa Francesco compreso.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Morti sul lavoro, in meno di 24 ore cinque decessi a Treviso, Bologna, Napoli e Salerno. Non si placa la strage di morti sul lavoro. Nella notte è morto un operaio a Frattinamore nel napoletano, caduto da un capannone sul quale stava lavorando; più tardi durante la stessa notte è morto a Bologna un lavoratore impegnato nel rifacimento dell’asfalto presso l’aeroporto Marconi, schiacciato da un mezzo della ditta; un’altra tragedia è poi avvenuta a Napoli, dove un operaio è stato investito da un veicolo della società di raccolta rifiuti; nel porto di Salerno, è invece deceduto un operatore marittimo investito dal traino ralla di un camion su una nave attraccata al molo; ancora, nel primo pomeriggio è morto uno dei due operai caduti in un silos nel trevigiano; il secondo operaio è stato invece portato in ospedale.

Ryanair chiede le dimissioni del presidente dell’Enac. Continua la campagna della compagnia contro il decreto sul caro-voli, definito dall’ad “stupido e folle”, e che ha portato anche all’annuncio di taglio del 10% per le rotte domestiche in Sardegna e Sicilia. Ora, Ryanar in una nota ha chiesto le dimissioni di Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac che avrebbe compilato un rapporto con “false affermazioni” sui biglietti aerei da 1.000 euro, algoritmi inesistenti e su un regime di oligopolio in Italia. Il presidente dell’Enac ha commentato affermando che il suo mandato “è sempre a disposizione del governo del nostro Paese”.

Roma, smottamento in Piazza Venezia: traffico impazzito. Già alle prese con la riaperture delle scuole, il traffico romano è andato in tilt, soprattutto nelle zone centrali ma con conseguenze a catena per tutte le arterie, dopo che questa mattina una lastra di metallo che copriva uno scavo in piazza Venezia si è spostata. Chiuso il transito, la circolazione dei veicoli è stata deviata verso il Lungotevere.

Libia, sale il bilancio di vittime e dispersi per il tifone Daniel. Continua ad aumentare il numero dei morti in Libia dopo la tempesta “Daniel”. Sono 5.500 morti e 7mila feriti, mentre sono ancora 10mila i dispersi e oltre 30mila gli sfollati. Inoltre, l’Onu ha espresso preoccupazione per via delle acque contaminate.

Calcio, Pogba chiede controanalisi dopo sospensione per doping. Dopo la squalifica che lo ha raggiuntoa per via della positività al testosterone dopo Udinese-Juventus, il calciatore chiede delle controanalisi, che verranno effettuate il prossimo 20 settembre. Sul Fatto di domani leggerete un’intervista a Sandro Donati, l’allenatore che ha guidato Alex Schwazer.


OGGI LA NEWSLETTER GIUSTIZIA DI FATTO

Reati a Caivano, il Tribunale affoga: troppi processi, pochi magistrati

di Vincenzo Iurillo

Sette processi al mese. Come svuotare con un cucchiaino il mare dei reati che si consumano a Caivano e dintorni. Blitz, decreti legge, appelli a ripristinare la legalità in territori abbandonati come il Parco Verde, la capitale della droga. Poi però ti rechi nell’elegante Castello Aragonese di Aversa che ospita il Palazzo di Giustizia di Napoli Nord – l’ufficio che ha competenza su Caivano, sul circondario dell’area nord della città metropolitana e persino su una fetta della provincia di Caserta – e ti accorgi che non è possibile esercitare l’azione penale.

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