Il Fatto di domani. La Germania va allo scontro sui migranti. Meloni teme il complotto e non si fida di Mattarella. E Piantedosi inventa la cauzione da 5000 euro per i rifugiati

Di FQ Extra
22 Settembre 2023

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MIGRANTI, LA “CARTA VIP” PER RICHIEDENTI ASILO: 5000 EURO PER EVITARE IL CPR. Ogni giorno ha la sua polemica con i nostri vicini europei. Oggi nel mirino del governo è finita di nuovo Berlino, chissà se hanno avuto un peso le parole sulle migrazioni pronunciate ieri da Mattarella nell’incontro con il presidente della Repubblica federale Tedesca Steinmeier. Palazzo Chigi e il Viminale (ossia Meloni e Piantedosi) hanno fatto trapelare il loro stupore nell’apprendere che il Bundestag (il parlamento tedesco) finanzierà un progetto di accoglienza in Italia della Comunità di Sant’Egidio e uno di una ong che effettua salvataggi in mare, la Sos Humanity. Il costo totale tra 400 e 800 mila euro. Piantedosi ha detto che chiederà spiegazioni perché si tratta di un’anomalia. E Salvini subito twitta: “La Lega aveva ragione, c’è una regia contro l’Italia”. Prima era successo che Berlino bacchettasse ancora Roma per le violazioni delle norme europee sui rifugiati, il regolamento Dublino Ter: “L’Italia non sta rispettando le riammissioni del sistema di Dublino. E finché non lo farà, nemmeno noi accoglieremo altri rifugiati”, aveva detto la ministra tedesca dell’Interno, Nancy Faeser. Oggi il titolare del Viminale ha incontrato il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini per parlare di dove insediare un Cpr. Ma gli amministratori locali del nord continuano a frenare: Zaia oggi ha ripetuto che i Centri “non risolvono il problema degli arrivi”. Intanto fa discutere un decreto proprio del ministero dell’Interno, pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale, che prevede la possibilità per i richiedenti asilo di versare una garanzia finanziaria di quasi 4.938 euro per non essere trattenuti in un Centro di permanenza temporanea fino all’esito dell’esame del ricorso contro il rigetto della domanda. Il testo prevede che i 5000 euro serviranno a pagare al migrante un massimo di 4 settimane di vitto e alloggio e la somma occorrente al rimpatrio. “Un governo che si comporta da scafista”, ha commentato Pierfrancesco Majorino del Pd. Sul Fatto di domani oltre alla cronaca approfondiremo la notizia.


IL CONTROCANTO DI MATTARELLA E L’INCONTRO AL QUIRINALE CON “IL NEMICO DELLA PATRIA” PAOLO GENTILONI: MELONI TEME IL RIBALTONE. Sergio Mattarella ha ricordato la vocazione dei Paesi del Mediterraneo “al dialogo e alla solidarietà”. Giorgia Meloni non l’ha neppure nominata, il presidente. Ma rispetto al “blocco navale” rispolverato dalla Lega e Fratelli d’Italia, la distanza è siderale. Ieri il Colle aveva invocato il superamento del Trattato di Dublino sulla redistribuzione dei migranti. Per la premier, tuttavia, la priorità è fermare le partenze e dare la caccia agli scafisti. Tra Quirinale e Palazzo Chigi, il fossato si fa sempre più profondo: soprattutto dopo l’incontro di ieri tra Sergio Mattarella e Paolo Gentiloni. Il commissario Ue è fumo negli occhi dalla maggioranza, dopo le polemiche su Ita e l’accusa del centrodestra di non tutelare abbastanza gli interessi italiani. Dal Colle, nel corso dei mesi, i moniti rivolti al governo si sono moltiplicati. Nel fortino del centrodestra serpeggia la paura di un “ribaltone” analogo a quello del 2011, che detronizzò Berlusconi sull’onda dello spread alle stelle. Ecco perché da Palazzo Chigi ascoltano con crescente preoccupazione il “controcanto” di Sergio Mattarella alle scelte dell’esecutivo. Il Colle aveva alzato la voce (inascoltato dalla premier) contro i cosiddetti decreti omnibus che mescolano norme su temi diversi. L’appello del Presidente a considerare l’individuo prima dell’etnia, il 23 maggio per la celebrazione di Alessandro Manzoni, è apparso a molti un strigliata verso il ministro Lollobrigida che aveva citato la “sostituzione etnica”. Infine i dubbi sulla riforma costituzionale per eleggere direttamente il premier, intaccando i poteri e le funzioni del Quirinale. Sul Fatto di domani vi racconteremo le mosse di Mattarella e i timori della maggioranza.


CHIACCHIERE, DISTINTIVO E CONDONI: LA RASSEGNA DI UN ANNO DI GOVERNO. Le risorse per la manovra saranno anche poche, ma questo non frena la destra dall’idea di varare un’altra sanatoria. Con la scusa di recuperare risorse (svendendo però la giustizia fiscale), il governo ha previsto una nuova sanatoria last minute, uno sconto sulle sanzioni per commercianti e autonomi che regolarizzano le violazioni relative a scontrini, ricevute fiscali o fatture commesse tra il primo gennaio 2022 e il 30 giugno 2023. Lo sconto si aggira, a seconda della gravità dell’omissione, tra la metà e 18 volte il dovuto, se si paga entro il 15 dicembre. Il progetto è contenuto nel decreto Energia che sarà discusso nel Consiglio dei ministri di lunedì prossimo. Giorno in cui Meloni e i suoi festeggeranno anche il loro primo anno di governo. Finora, all’attivo possono vantare una serie di decreti che inaspriscono pene sulla carta con dubbi risultati reali, e soprattutto 12 condoni (nella scorsa legge di bilancio) e uno scudo penale per gli evasori condannati in primo grado. Sul Fatto di domani leggerete una rassegna ragionata di un anno di governo Meloni.


GUERRA IN UCRAINA, KIEV RIVENDICA ATTACCO ALLA BASE NAVALE RUSSA IN CRIMEA. MOSCA PREVEDE IL 6% DEL PIL PER GLI ARMAMENTI. L’esercito ucraino ha rivendicato un “attacco riuscito” al quartier generale della flotta russa a Sebastopoli in Crimea. Per centrare l’obiettivo sarebbe stato utilizzato un missile Storm Shadow. In parallelo, sulla penisola è stato registrata una azione di disturbo su reti informatiche “senza precedenti” come conferma Oleg Kryuchkov, consigliere per le politiche informatiche del capo della Repubblica annessa dalla Russia. Sulla linea del fronte, il quotidiano inglese Telegraph ritiene in base al materiale analizzato che gli ucraini abbiano sfondato per la prima volta una sezione della principale linea difensiva russa sul fronte meridionale del Paese, la “linea Surovikin”. Capitolo armi. Il presidente Zelensky oggi è in Canada, dove spera di ottenere altri rinforzi per il suo arsenale da utilizzare in prima linea. Nella tappa americana, il leader ucraino ha avuto rassicurazioni dal presidente Biden; ci sarà un ulteriore stanziamento di 325 milioni di dollari – che comprende la fornitura anche di bombe a grappolo – e stanno arrivando i tank Abrams, ma non sarebbero disponibili i missili a lungo raggio Atacms. Su questo tema le notizie sono contrastanti: alcuni funzionari all’emittente Nbc hanno dichiarato che gli Atacms potrebbero essere forniti a Kiev ma “in numero limitato”. Dato che sugli Usa pesa l’ipotesi dello shutdown, il Pentagono ha deciso di esentare le operazioni per l’Ucraina da un eventuale blocco dei fondi federali. Il training dei soldati di Kiev e l’invio di armi andranno avanti senza interruzioni anche se il Congresso americano non troverà un accordo sul budget entro il 30 settembre. In tema di armamenti, si muove anche il Cremlino che prevede un massiccio aumento della spesa per il prossimo anno: secondo la bozza dei piani di bilancio visionati da Bloomberg News, la spesa costituirà il 6% del prodotto interno lordo del Paese nel 2024, rispetto al 3,9% nel 2023 e al 2,7% nel 2021. Sul Fatto di domani leggeremo le ultime novità sulla visita di Zelensky in Canada e una intervista alla ricercatrice ucraina Iulia Lashchuk.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ucraina, gli orfani rimpatriati e le indagini della procura. Sul Fatto di oggi Antonio Massari ha raccontato come il governo Meloni fosse al corrente della volontà di Kiev di far tornare in patria gli orfani minorenni affidati alle famiglie italiane. Domani sveleremo nuovi retroscena.

Papa Francesco a Marsiglia: “Sui migranti mancanza di umanità”. Bergoglio è arrivato oggi pomeriggio nella città del sud della Francia, dove si fermerà fino a domani per partecipare agli Incontri del Mediterraneo e celebrare una messa nello stadio Velodrome. L’emergenza migranti è al centro della visita del pontefice che sull’aereo ha detto ai cronisti : “Si tratta di una terribile mancanza di umanità. Li tengono nei lager libici e poi li buttano a mare”. A Marsiglia, ha concluso Francesco “spero di avere il coraggio di dire tutto quello che voglio dire”.

Processo Grillo Junior, la presunta vittima della violenza sessuale in lacrime: “La mia vita è sconvolta”. Drammatica udienza nel tribunale di Tempio Pausania. La presunta vittima milanese degli abusi sessuali scoppia in lacrime e l’udienza viene sospesa per 10 minuti. “La mia vita è sconvolta”. La ragazza era in compagnia della studentessa italo-norvegese che, secondo l’accusa, subì la violenza sessuale nel luglio del 2019 in Costa Smeralda. Imputati Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle e tre amici: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, che devono rispondere di violenza sessuale di gruppo.

“Me ne vado”, “No ti caccio io”. Matto Renzi ha cacciato da Italia Viva Ettore Rosato, che però (come Elena Bonetti) aveva già annunciato a mezzo stampa di voler lasciare il partito.

Il podcast 11.36 sul Ponte Morandi al festival del giornalismo investigativo. Marco Grasso, giornalista del Fatto e autore del podcast di inchiesta sul crollo del viadotto Polcevera il 14 agosto 2018 è ospite dei Dig Awards a Modena fino a domenica. Domani intervista al direttore del festival Alberto Nerazzini.


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Export di petrolio, Putin sfida i ghiacci per aggirare le sanzioni

di Michela A. G. Iaccarino

Nuove rotte, nuovi clienti, nuovi guadagni. Per aggirare le sanzioni energetiche imposte dal G7, Mosca ha scoperto metodi mai sperimentati prima per far arrivare il suo greggio a destinazione. Un’indagine della Reuters ha svelato due giorni fa che carichi di petrolio – in parte kazako, in parte russo- hanno raggiunto gli Emirati Arabi Uniti (che non hanno mai imposto sanzioni alla Russia). La petroliera Polo salpata da Yuzhnaya Ozereyevka il 14 agosto è giunta al terminale Ruwais esattamente un mese dopo nello Stato già ricco di greggio – ma non del particolare tipo fornito dalla Federazione – “aprendo una nuova rotta di esportazione, mentre Mosca cerca di trovare nuovi clienti per evitare le sanzioni occidentali”.

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