UN BLITZ DI HAMAS FA 70 MORTI E 50 PRIGIONIERI. TEL AVIV COLTA DI SORPRESA: “SIAMO IN GUERRA”. Stamattina è scoppiata un’altra guerra nel cuore del mediterraneo, tra Israele e Palestina. I militanti di Hamas e di altre formazioni paramilitari della striscia di Gaza hanno lanciato un assalto da Gaza verso i varchi a sud di Israele, penetrando in diversi insediamenti limitrofi e prendendo decine di ostaggi (almeno 50), mentre migliaia di razzi venivano scagliati contro diverse città israeliane, tra cui Gerusalemme. È un’offensiva che per complessità e portata ha pochi precedenti (a 50 anni dalla guerra dello Yom Kippur) e che ha preso di sorpresa l’esercito e i servizi israeliani, nel giorno di shabbat. Diversi video mostrano combattimenti casa per casa e sequestri di soldati e di veicoli da parte dei miliziani di Hamas. Israele, dove già ci si interroga sul fallimento della prevenzione di intelligence, ha risposto con bombardamenti aerei massicci sulla Striscia che hanno ucciso centinaia di palestinesi. “Siamo in guerra”, ha dichiarato alla televisione il primo ministro di Tel Aviv Benjamin Netanyahu e ha istituito lo stato d’assedio. I morti israeliani, secondo fonti mediche, sarebbero 70, e 740 i feriti. Il numero due di Hamas, Saleh Al-Arouri ha detto ad al-Jazeera che tra gli ostaggi, molti portati dentro il territorio della Striscia, ci sarebbero “anche alti ufficiali” dell’esercito. Notizia confermata più tardi anche dall’Idf. La formazione islamista sostiene di essere “pronta per un’invasione di terra israeliana”, sostenendo che Israele aveva già pianificato di lanciare un attacco alla Striscia e alla Cisgiordania. L’escalation coincide con l’intensificarsi degli sforzi diplomatici di Israele di consolidare i rapporti con l’Arabia Saudita, lo Stato più influente del mondo arabo, che non ha mai riconosciuto Israele per solidarietà con i palestinesi. E arriva in una fase di grande conflittualità politica in Israele, spaccato dall’opposizione alla riforma della giustizia voluto dell’estrema destra al governo con Netanyahu. Oltre alla cronaca, sul Fatto di domani leggerete un reportage da Tel Aviv di Manuela Dviri, un’analisi di Gad Lerner e un ritratto di Fabio Scuto di Mohammed Deif, il “fantasma” di Hamas mente del raid.
100 MILA IN PIAZZA CON LA CGIL E CONTRO IL GOVERNO. ANCHE PD E M5S “INSIEME PER LA COSTITUZIONE”. In Italia, oggi è stato il giorno della manifestazione a Roma organizzata dalla Cgil e da oltre cento associazioni laiche e cattoliche con lo slogan “La via maestra, insieme per la Costituzione”. Un successo per gli organizzatori, che l’hanno definita la più grande dagli ultimi 10 anni. In piazza la segretaria del Pd Schlein, una delegazione del M5s (ma non il presidente Conte, impegnato a Foggia), i leader di Sinistra-Verdi Bonelli e Fratoianni. 100 mila persone, secondo gli organizzatori, sono partite da due punti della città e si sono ritrovate in una Piazza San Giovanni gremita per ascoltare gli interventi dal palco: primo fra tutti quello del segretario Maurizio Landini, che ha rilanciato la battaglia per il salario minimo. I cortei hanno intonato Bella Ciao e slogan contro il governo e per la Costituzione, si è visto un fantoccio di gommapiuma di Meloni con sguardo torvo e una lunga lingua biforcuta. Uno striscione della Cgil Emilia Romagna recitava: “Promesse nel fango”, con riferimento ai ritardi degli aiuti post-alluvione. Ma in piazza c’era anche il popolo pacifista, che porta un punto di vista spesso censurato sulla guerra in Ucraina. Sul Fatto di domani la cronaca del corteo e l’analisi del senso politico dell’iniziativa, sul futuro dell’opposizione al governo Meloni.
IL CASO DEL VIDEO DI APOSTOLICO POSTATO DA SALVINI: LA QUESTURA DI CATANIA “NON È IN ARCHIVIO”. La Questura di Catania ha comunicato ieri sera, dopo che la domanda era rimbalzata su tutti i media, che il video dello scandalo postato da Matteo Salvini, che ritrae la giudice Iolanda Apostolico in un corteo del 2018, non è agli atti. Dichiarazione che non esclude, però, che sia archiviato da qualche parte. E ancora non è chiaro chi l’abbia girato al leader leghista, oggi vicepremier e all’epoca della manifestazione ministro dell’Interno. Di sicuro, come appurato dall’inchiesta del Fatto, il video non circolava online e non è stato girato da un videomaker professionista. Un cronista presente sul posto quella notte ha confermato sul giornale di oggi che la zona da cui sono state riprese le immagini era off-limits per i giornalisti. Sul Fatto di domani continueremo a scavare nella vicenda, a proposito dell’identità sia dell’autore materiale del filmato, sia della mano che lo ha fatto avere a Salvini.
BUFERA IN RAI PER IL CONFLITTO DI INTERESSI DI DE GIROLAMO. Come ha scritto Gianluca Roselli sul Fatto di oggi, in Rai non si parla d’altro. La conduttrice, ex ministra e parlamentare di Forza Italia, Nunzia De Girolamo, pensa di ospitare nella prima puntata del suo nuovo talk Avanti popolo su Rai3 suo marito. Si tratta di Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato ed ex ministro, ma in ogni caso legato sentimentalmente all’intervistatrice, il che lascia supporre un conflitto di interessi. Il politico dem, interpellato con una domanda specifica, non ha risposto al nostro giornale. Sul Fatto di domani vedremo anche altre bufere che si agitano sopra il tetto di Viale Mazzini.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Sondaggi, Fratelli d’Italia torna sotto il 30%. Balzo della Lega. Sprofondo Pd, M5s in salita. Elly Schlein non riesce a smuovere il Pd oltre il 20%, soglia considerata minima per mantenere salda la leadership dem. Fratelli d’Italia scende sotto il 30%, la Lega inizia a vedere i frutti dei distinguo di Matteo Salvini. Il M5S guadagna mezzo punto.
Mestre, gli allarmi sul viadotto già in procura da un anno. Gran parte della documentazione sul pessimo stato del cavalcavia di Mestre, in cui è avvenuto l’incidente del pullman costato la vita a 21 persone, si trovava già in Procura a Venezia da più di un anno. Il materiale era stato acquisito dagli uffici giudiziari in base ad articoli di stampa che riportavano il grave stato del manufatto, e le dichiarazioni dell’assessore ai lavori pubblici, Renato Boraso, che richiedeva un intervento urgente sulla struttura stradale.
La “mancetta” di Valditara. Con una mail, il ministro dell’Istruzione ha annunciato convenzioni per prendere bus, treni, voli aerei o per comprare frutta e verdura, ma i soldi sono pochi e i sindacati del mondo della scuola denunciano l’iniziativa come una “mancetta”, “un piatto di lenticchie”.
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