L'appuntamento

Icone di empowerment o schiave di un modello? Una riflessione su Barbie

Potenza o sottomissione - Sabato alla Casa Internazionale delle Donne di Roma un incontro pubblico per ragionare, a partire dalla pellicola hollywoodiana, sul femminismo di oggi e sull'importanza di ritrovare paradigmi collettivi su cui costruire il futuro

Di Associazione Vita di Donna
18 Ottobre 2023

Non si può negare che il film su Barbie abbia scatenato dibattiti anche molto seri.

I russi, i russi, gli americani, cantava Lucio Dalla. Questi sono appunto gli americani. La plastica, la merce, l’immagine della donna oggetto. Eppure questa bambola così diversa dalle pupe da cullare entra nell’immaginario femminile come uno tsunami. L’inizio del film lo racconta benissimo. Per le bambine di allora, ancora coartate a nascondere la propria femminilità, calzettoni fino a 13 anni, cerchietto, capelli della giusta lunghezza, gonna scozzese, e per le bambine di adesso, invitate a truccarsi e a mettere lo smalto a quattro/ cinque anni. Noi cosa pensiamo? Questa femminilità un po’ stereotipata che qui viene raccontata come potenza e non come sottomissione a un canone dettato da altri ci intriga? Ci ricorda Segolene Royale che correva per la presidenza della Repubblica francese con la minigonna e quattro figli o le nostre ministre digiune di politica messe lì per meriti diciamo non tanto intellettuali. E negli occhi smarriti di Mara Carfagna che tenta di fare qualcosa noi cosa vediamo? E perché ci piace tanto Pretty woman?

Mia madre si faceva un’onda di capelli alla Greta Garbo come andava di moda cento anni fa e le ragazze che lo facevano venivano chiamate “le gretine”.

Com’è la strada che parte dal rogo dei reggiseni e arriva alla rivendicazione di una sessualità libera anche di mettere un reggiseno bondage. Di praticare il sex work. Di vivere qualunque aspetto della sessualità, purché liberamente scelto. Possiamo liberamente scegliere qualcosa che per altre donne è una costrizione? Possiamo fantasticare e/o praticare qualcosa che per altre è invece un cedimento all’immagine che altri hanno di noi, quindi del tutto eterodiretta? Per fare una scelta abbiamo bisogno di sapere che è la scelta giusta per tutte o possiamo disinteressarci del parere di chi ci osserva e ci giudica, donne, uomini, e altri generi tutti?

E pensiamo che quello che fanno “le altre” riguardi tutte noi? Desideriamo sottrarci alla collettività delle donne per rivendicare una dimensione individuale e ci sentiamo condannate a essere un genere/massa, declinabile solo al plurale o invece questa collettività ci piace, è qualcosa che pensiamo possa essere un “luogo” per le donne. L’incontro si svolge proprio alla “Casa internazionale delle donne” di Roma. Una Casa per tutte. Sabato 21 ottobre aspettiamo le ragazze che hanno detto che è un film scontato, banale, inutile. Aspettiamo quelle, un po’ più grandi, spesso, che invece l’hanno trovato imperdibile e fondamentale. Quelle che hanno voglia di parlarne, di ragionarci sopra con spirito critico. Quelle scandalizzate che l’hanno visto per sbaglio e l’hanno detestato subito e perché no, anche quelle che non l’hanno visto, non hanno alcuna intenzione di vederlo ma hanno interesse a quello che dicono le altre.

E da ultimo, ma non per questo meno importante, il femminismo che si occupa di questo è il femminismo bianco borghese che si occupa di temi che galleggiano sulla superficie di un oceano di dolori e oppressioni o, fra i tanti temi, questo trova un suo posto non trascurabile?

Non solo Barbie, quindi, ma la possibilità di confrontarci con il tema del “modello”, rifiutato o amato, liberamente scelto o imposto dai media o dalla nostra storia personale. Un dibattito alla ricerca di una maggiore libertà, per noi e per le donne di domani. Per le donne bianche, borghesi o no, per le donne di tutto il mondo, ognuna con i suoi temi sull’immagine di sé per sé o per il mondo.

Aprirà il dibattito Maura Cossutta, presidentessa della Casa internazionale delle donne, seguirà Trhix Macrinnalch, attivista di Genova, Alessandra Quattrocchi, giornalista e scrittrice caporedattrice di Aska news, Carla Corsetti, avvocata, segretaria nazionale di Democrazia atea.

Gli interventi occuperanno un’ora circa della mattinata o poco più e il resto sarà dedicato al dibattito fra le donne convenute, con la moderazione di Elisabetta Canitano, presidentessa dell’Associazione Vitadidonna, del Consorzio della Casa.

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