IL REPORTAGE DI MEDIAPART – Libano, la paura nei kibbutz: “Hezbollah è peggio di Hamas”
Stilare liste di proscrizione di coloro che non condividono la vulgata generale non è solo una pratica italiana. Come sempre in America sono davanti a noi, nei tempi e nei modi. Succede che all’Università di Harvard – la più prestigiosa del mondo – una coalizione di oltre 30 gruppi studenteschi ha pubblicato una lettera aperta dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. L’attacco ai civili israeliani nelle loro case non era giustificabile, ma andava contestualizzato con la drammatica situazione umanitaria dentro la Striscia degli ultimi 15 anni. La lettera, pubblicata sui social prima che si conoscesse l’entità degli omicidi, non includeva i nomi. Ma in pochi giorni, gli studenti affiliati a questi gruppi sono stati sottoposti a doxxing e le loro informazioni personali sono finite tutte online. I dirigenti di Wall Street hanno chiesto un elenco di nomi per vietarne l’assunzione. Un camion, poi, con un cartellone pubblicitario digitale è stato parcheggiato nella piazza dell’ingresso principale dell’Ateneo con foto e nomi degli studenti firmatari, sotto il titolo “I principali antisemiti di Harvard”.
I campus lottano da tempo con la libertà di parola. Cosa è accettabile dire e cosa è incitamento all’odio? La guerra tra Israele e Hamas ha intensificato le emozioni, minacciando di fare a pezzi le già fragili culture universitarie. A complicare il tutto gruppi esterni, ex-alunni influenti e grandi donatori. All’Università della Pennsylvania, i donatori vogliono le dimissioni del presidente del consiglio docente, dopo una conferenza di scrittori palestinesi. Ad Harvard, una coppia di miliardari ebrei ha lasciato il consiglio d’amministrazione. Non è la prima volta che gli studenti di Harvard adottano una visione impopolare. Ma coloro che sono coinvolti nella lettera non avevano previsto che avrebbe scatenato tali ripercussioni, con le loro future carriere rovinate e le loro borse di studio tagliate. Il camion con le foto e i nomi dei firmatari è gestito da Accuracy in Media, un gruppo conservatore che ha utilizzato questi camion anche in altri campus, come Stanford, l’Università della California e Berkeley. I nomi degli studenti sono su un sito web dal titolo: “Elenco dei terroristi universitari, guida utile per i datori di lavoro”, di Maxwell Meyer, laureato di Stanford nel 2022.