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BUFERA SU SGARBI, IL GOVERNO VERSO LA REVOCA DELLE DELEGHE DA SOTTOSEGRETARIO. Sono “consulenze saltuarie”, quelle che Vittorio Sgarbi avrebbe fatto da febbraio a oggi mentre era regolarmente in carica come sottosegretario, come dice il suo avvocato? Sul Fatto di oggi abbiamo pubblicato la lista di servizi e compensi relativi. A Thomas Mackinson risulta che “in funzione della posizione e delle deleghe Sgarbi sia oggetto di continue sollecitazioni di soggetti pubblici e privati che chiedono il suo diretto intervento per iniziative d’ogni tipo”. E a quanto risulta dall’intervista al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il governo e Giorgia Meloni sono al corrente della vicenda. Valeria Pacelli ha raccontato invece che Sgarbi risulta indagato dalla Procura di Roma per l’acquisto di un’opera d’arte: deve 715 mila euro al fisco. Dopo la diffida a mezzo stampa inviata ieri dal suo avvocato, oggi il diretto interessato ha smentito, e addirittura ha dichiarato che l’intervista a Sangiuliano è falsa (ovviamente non è così). Da Palazzo Chigi però tira un’aria di tempesta: il governo ha fatto sapere che sul caso sono in corso “approfondimenti” e come ha scritto Giacomo Salvini sul Fatto.it è molto vicina la revoca delle deleghe a Sgarbi. Revoca che in Parlamento ha già chiesto il Movimento 5 Stelle, con una mozione depositata alla Camera. Sgarbi ha smentito che si dimetterà, ma come vedremo sul Fatto di domani il caso è tutt’altro che chiuso.
CASO GIAMBRUNO: MARINA B. PROVA A STEMPERARE, MA È GUERRA APERTA TRA MELONI E MEDIASET. “In questi giorni ho letto e sentito di tutto: retroscena inventati di sana pianta, ricostruzioni totalmente prive di senso logico e spesso anche contraddittorie. La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente, concreta. La apprezzo sul piano politico e come donna, ancor più in questi giorni”: con queste parole Marina Berlusconi ha provato oggi a placare il vento gelido che si respira nel governo dopo i fuorionda dell’ex compagno della premier, Andrea Giambruno, mandati in onda da Striscia la Notizia. Non è un’uscita a caso: Meloni è convinta che dietro l’operazione di Antonio Ricci ci sia una sorta di “complotto” di Mediaset e di Forza Italia contro la sua leadership. Le parole di Marina, però, potrebbero non rivelarsi abbastanza efficaci: domani sarà in edicola un nuovo numero del settimanale “Chi” che, in copertina, riporta una foto della ex coppia presidenziale con il titolo “Perché ha detto addio a Giambruno”. Già in passato Alfonso Signorini, che dirige la rivista, aveva avuto modo di scherzare sul “blu estoril” del giornalista. Il quale ieri ha accettato di lasciare la conduzione del programma “Diario del giorno” su Rete4 (quello da cui sono stati presi i fuorionda) e oggi s’è fatto ritrarre dal barbiere che gli aveva appena tagliato il ciuffo della discordia. Sul giornale di domani vedremo come sta proseguendo la lotta intestina nella maggioranza: a differenza di quanto affermato dalla premier ieri in Parlamento (“Fatevene una ragione, la maggioranza è compatta”), il clima è talmente teso che la stessa Meloni, infuriata, avrebbe impedito ai suoi ministri di andare ospiti nelle trasmissioni del Biscione.
AUMENTANO GLI ITALIANI POVERI (E IL GOVERNO HA TAGLIATO IL REDDITO). ISTAT, IL PEGGIORAMENTO DOVUTO A GUERRA E INFLAZIONE. Gli effetti di un anno sulle montagne russe in conseguenza (principalmente) della guerra in Ucraina si vedono nell’ultimo rapporto Istat. Nel 2022 i poveri assoluti in Italia sono aumentati vertiginosamente rispetto all’anno prima, dove pure c’era stato il Covid (ma anche i sussidi per proteggere gli individui). L’anno scorso erano in povertà assoluta 2,18 milioni di famiglie, l’8,3% del totale, in deciso aumento rispetto al 7,7% del 2021. Nella stessa condizione si trovano oltre 5,6 milioni di individui, in crescita di 357 mila unità, passando così dal 9,1% del 2021 al 9,7%. Come sempre, le famiglie in povertà assoluta sono di più nel Mezzogiorno. Secondo l’Istat il peggioramento “è imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione”. E va considerato che fino all’anno scorso era ancora disponibile il Reddito di cittadinanza. Visto che la fiammata dei prezzi non si è ancora placata, e che nel frattempo il governo ha tagliato il Rdc e introdotto misure spot come il “carrello tricolore”, c’è da chiedersi se il 2023 non sarà ancora peggio. Sul Fatto di domani ne parleremo con la sociologa esperta di povertà Chiara Saraceno, e leggerete una nostra analisi dei numeri dell’istituto nazionale di statistica.
ISRAELE-GAZA, IL PRESIDENTE TURCO ERDOGAN: “MILIZIANI DI HAMAS LIBERATORI, NON TERRORISTI”. GUTERRES (ONU): “NON HO GIUSTIFICATO LE VIOLENZE”. LAPID, LEADER CENTRISTA: “QUANTI EBREI DEVONO MORIRE ANCORA?”. Al 19° giorno di guerra, dopo il raid di Hamas del 7 ottobre, che ha provocato 1.400 morti nello Stato ebraico, si alzano i toni del confronto politico. Il presidente turco Erdogan, sostenitore dell’islamismo, ha definito i militanti di Hamas “liberatori” e “non terroristi”. Lo Stato ebraico replica: “Sono parole crudeli, Hamas è come l’Isis”. Yair Lapid, leader dell’opposizione israeliana, sul social X-Twitter rivolge tre domande “all’estrema sinistra globale”, accusata di antisemitismo: “Quanti ebrei devono morire prima che la smettiate di darci la colpa per tutto quello che succede?”. Prosegue la polemica tra Israele e i vertici dell’Onu; il segretario delle Nazioni Unite, Guterres, è tornato sul caso provocato dalle sue dichiarazioni: “Sono scioccato da come le mie affermazioni di ieri sono state interpretate da alcuni, come se io stessi giustificando il terrore di Hamas. Questo è falso. Era l’opposto”. Sul fatto.it abbiamo pubblicato il suo discorso integrale. Sul campo si continua a morire: il ministero della Sanità palestinese aggiorna le cifre, 6.546 morti e oltre 17.439 feriti. Israele colpisce anche in Cisgiordania, a Jenin, mentre in Libano si ritrovano i capi di Hamas, di Hezbollah e della Jihad islamica per una comune strategia contro lo Stato ebraico. Di tregua non si parla e anche l’Unione europea ritiene che un ‘cessate il fuoco’ non sia proficuo dato che gli estremisti islamici continuano a bersagliare Israele con i razzi. Resta poco chiara la tattica che vuol usare l’esercito di Tel Aviv; aveva annunciato l’offensiva di terra ma entrare a Gaza non è la migliore opzione per l’alleato americano. La Cnn riporta che i vertici militari degli Stati Uniti vogliono evitare che si ripetano i loro errori commessi in Iraq, con scontri in aree urbane all’ultimo sangue. Inoltre, l’invasione metterebbe a rischio gli ostaggi in mano ad Hamas, provocherebbe altre morti tra i civili palestinesi e potrebbe essere sfruttata dall’Iran e da Hezbollah in Libano per aprire un nuovo fronte. A questo, si aggiunge il disaccordo tra il premier Netanyahu da un lato, e dall’altro diversi suoi ministri e i vertici militari. Sul Fatto di domani leggeremo altri particolari sulla giornata, la storia delle tensioni tra Onu e Israele, e i diari da Tel Aviv e Gaza.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Ascolti ai minimi e monologo pro-Meloni, il caso De Girolamo. Non si assesta la caduta televisiva di Nunzia De Girolamo: il suo “Avanti popolo” su Rai3 ha raccolto solo 432.000 spettatori con il 2.6% di share. L’ex parlamentare è stata doppiata da “E’ sempre CartaBianca” (5%) e “Belve” (5,8%), triplicata da “Le Iene” (8,8%) e “DiMartedì” (8,1%). Battuta anche da Tv8, Iris e canale 20. E va segnalato il suo monologo d’apertura, di tre minuti, a favore della premier che “avrebbe potuto stare zitta, e invece ci ha messo la faccia con coraggio”.
Scossa di terremoto nel rodigino, nessun danno. Una scossa di magnitudo 4.3 si è verificata nei pressi di Calto (Rovigo), a una profondità di 20 chilometri alle 15.45. Il sisma, registrato dal Centro di Ricerche Sismologiche di Trieste, è stato avvertito anche a Bologna e Modena. Non sono stati segnalati danni in Veneto o in Emilia Romagna.
Report Rai 3, la destra vota per portare Ranucci in vigilanza per la puntata su Berlusconi. Dopo le polemiche sulle ultime puntate di Report, la maggioranza fa mettere ai voti e ottiene la convocazione in commissione di Vigilanza del direttore Approfondimento della Rai, Paolo Corsini e del conduttore della trasmissione di inchiesta in onda domenica sera Sigfrido Ranucci. Si è opposta la presidente Barbara Floridia. La data dell’audizione dev’essere stabilita.
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Judith Butler: “La destra crea fantasmi per fame di potere. La democrazia non può che essere femminista e antirazzista”
di Maria Cristina Fraddosio
“Non ha senso considerare l’identità di genere come un’assegnazione naturale e necessaria per tutti. Accettare la complessità umana ci renderebbe più umani”. Lo afferma la filosofa americana Judith Butler, fondatrice degli studi di genere e docente dell’Università di Berkeley, insignita per la prima volta nel nostro Paese del dottorato honoris causa in “Gender studies” dall’Università di Bari Aldo Moro.
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