Il Fatto di domani. Sgarbi non si smuove ma intanto è fuori da Miss Italia. Tra Israele e Hamas vanno avanti i negoziati sugli ostaggi, domani in Italia la marcia pacifista

Di FQ Extra
27 Ottobre 2023

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LA LINEA DI SGARBI: NEGARE TUTTO. MA IL FILO CON IL GOVERNO SI STA SPEZZANDO. Dopo le minacce, Vittorio Sgarbi passa alle interviste. Oggi ne dà diverse, ai giornali italiani, per dire che le cifre e le attività documentate dal Fatto in questi giorni sarebbero frutto di manipolazione. Oggi abbiamo elencato tutte le bugie dette dal sottosegretario alla Cultura a questo proposito. Un esempio: c’era un rimborso che in un primo momento lui aveva dichiarato come “regolare”, ma che dopo gli articoli di Thomas Mackinson è stato fatto annullare. Sgarbi usa la solita scuse pure a proposito delle indagini sui presunti debiti con l’Agenzia delle Entrate non pagati per un totale di circa 715 mila euro (una storia diversa da quella delle consulenze a pagamento staccate durante il mandato governativo): “Chiarirò anche questo. È tutto in regola” assicura. Nella sua versione, come sappiamo da ieri, diventa falsa anche l’intervista di Gennaro Sangiuliano al nostro giornale. Ministro che ieri aveva significativamente fatto sapere che non sentiva il sottosegretario da giorni, e al Fatto aveva ammesso di non aver voluto lui la nomina e di aver inviato la documentazione all’Antitrust. “I rapporti tra me e il ministro ai Beni culturali sono buoni”, ha detto oggi Sgarbi, ribadendo che non si dimetterà. E quelli con Giorgia Meloni come sono? Oggi Verdi e Sinistra hanno lanciato una petizione per chiedere le sue dimissioni. Con la premier in missione a Bruxelles per la due giorni del Consiglio europeo, le decisioni politiche saranno probabilmente congelate fino alla prossima settimana, restano però le indagini, su cui leggerete altri sviluppi sul Fatto di domani. Nel frattempo per Sgarbi è saltato, salvo ripensamenti dell’ultima ora, l’ingaggio come presidente della giuria di Miss Italia. La conferma è arrivata dalla patron dell’evento Patrizia Mirigliani, che oggi ha dichiarato che non era stato preso nessun accordo formale ancora. Deciso il commento del deputato di Fratelli d’Italia Fabio Pietrella: “Per lui Miss Italia finisce qui, come si diceva un tempo”.


INFLAZIONE, SALARI AL PALO E LO SPETTRO DELLA POVERTÀ: GLI ITALIANI SEMPRE PIÙ PREOCCUPATI. Per più di un quinto dei lavoratori italiani la busta paga è diventata più leggera dall’inizio della pandemia a oggi, per poco meno della metà la retribuzione è insoddisfacente e per due terzi la priorità del sindacato dovrebbe essere quella di alzare i salari. Sono alcuni dei dati contenuti in un’indagine della Fondazione Di Vittorio della Cgil sulla percezione dei lavoratori italiani. Sondaggio allarmante, che si incrocia con i dati pubblicati ieri dall’Istat sulla povertà nel nostro Paese, che ha visto per il 2022 un aumento del 9,7% dei poveri assoluti causa inflazione. Sullo sfondo, la ben nota anomalia italiana, unico Paese europeo dove gli stipendi in 30 anni sono diminuiti invece di salire. Il rapporto Fdv Cgil dice anche un’altra cosa: che le retribuzioni sono più alte dove si fa contrattazione aziendale, cioè dove il ruolo dei sindacati è forte. Sul Fatto di domani faremo una fotografia approfondita dello stato di salute del lavoro in Italia e vedremo anche che ruolo hanno avuto le imprese in queste statistiche.


ISRAELE-GAZA, RAID DELL’ESERCITO. GLI OSTAGGI IN MANO AD HAMAS SONO 228. IL GIORNALE HAARETZ: “A BREVE IN MOLTI SARANNO LIBERATI”. I MILIZIANI: “50 SONO STATI UCCISI DAI BOMBARDAMENTI”. L’esercito israeliano è entrato nella Striscia, ma non si tratta dell’operazione in grande stile, piuttosto di raid con fanteria e corazzati che dopo l’azione si ritirano. I gruppi d’assalto non hanno colpito solo a nord, ma anche a sud, eliminando a Khan Younis uno dei capi militari del movimento islamico, Yunis Al Astal, e il vice capo dell’intelligence, Shadi Barud. Resta il tema dei bombardamenti a tappeto sulla Striscia: il ministero della Sanità palestinese ormai parla di più di 7.000 vittime. I militari israeliani ammettono di aver centrato 250 obiettivi nelle ultime 24 ore ma parlano di infrastrutture, centri operativi di comando, imbocchi di tunnel “nel cuore di aree civili”. Inoltre, la Marina israeliana ha preso di mira una postazione di lancio di missili nel sud della Striscia che “era adiacente a una moschea e un asilo nido”. Anche lo Stato Ebraico rivede le sue cifre: è di 1.117 il numero dei morti identificati, 808 civili e 309 i soldati. Il totale dei caduti nel raid dei miliziani islamici del 7 ottobre è di 1.400. Sulle trattative in corso tra Hamas ed emissari di Qatar ed Egitto per rilasciare gli ostaggi catturati 20 giorni fa – il numero aggiornato è di 228 perone – il quotidiano israeliano Haaretz anticipa che “un significativo numero di ostaggi che si trova a Gaza potrebbe essere rilasciato in due giorni, forse anche meno in base all’andamento dei negoziati”. Ma gli estremisti islamici fanno sapere che “50 ostaggi” sarebbero stati uccisi durante i bombardamenti israeliani. All’Assemblea generale dell’Onu, il rappresentante palestinese denuncia il massacro dei bambini: “Ne sono morti 3.000”, e l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ribatte: “La nostra guerra è contro Hamas, non contro i palestinesi”. Poi Erdan si scaglia contro la risoluzione che dovrebbe essere votata domani: “È ridicola, è una follia che un testo che neppure menziona Hamas venga anche solo preso in considerazione”. Sul tema degli aiuti diretti alla popolazione, ormai stremata da 20 giorni di bombe, la Mezzaluna rossa palestinese ha fatto sapere di aver ricevuto oggi al valico di Rafah 12 camion di aiuti umanitari, tra cui cibo, medicine e forniture mediche, provenienti dall’Egitto. Sul Fatto di domani leggeremo altri particolari sulla giornata e sul Consiglio europeo a Bruxelles che ha affrontato la crisi in Medio Oriente e al quale ha preso parte anche l’Italia, mentre Hamas e Iran annunciano un incontro in Russia con il governo. Il Cremlino però nega che Putin riceverà i miliziani islamici. Torneremo sulla posizione del presidente turco Erdogan, che da un lato si pone come protettore dei deboli difendendo Hamas, ma dall’altro bombarda i curdi del Pkk, e ci saranno anche i diari da Tel Aviv e Gaza.


DOMANI IN PIAZZA IL POPOLO DELLA PACE, CI SARÀ CONTE MA NON SCHLEIN. In molte città d’Italia si sono già tenute le iniziative organizzate dalla Coalizione “Assisi Pace Giusta” e dalla Rete italiana pace disarmo per chiedere un cessate il fuoco a Gaza. Domani, venerdì, il popolo della pace tornerà a scendere nelle strade, con una manifestazione “non violenta e silenziosa” con lo slogan: “Israele-Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la Pace”. L’obiettivo di questo movimento della società civile è fare pressione sul Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché voti un cessate il fuoco, per fermare le violenze e garantire i corridoi umanitari e per convocare una nuova Conferenza di pace per risolvere la questione palestinese verso la direzione dei “due Stati per due popoli”. Ieri l’iniziativa è stata presentata a Roma dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI) e da Amnesty International Italia (il Fatto c’era). Contemporaneamente domani ci sarà la giornata di digiuno e preghiera indetta da Papa Francesco. Con la società civile ci sarà domani ufficialmente, ma senza bandiere, anche il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, ma non il Pd di Elly Schlein. Sul Fatto di domani faremo un giro tra le associazioni pacifiste per sentire punti di vista e richieste, poi vedremo come se la passano i sostenitori della de-esclation in occidente, dagli Stati Uniti alla Francia, che ieri ha vietato per l’ennesima volta una manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese prevista sabato.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Regeni, le motivazioni della Corte costituzionale: “Il rinvio causa Egitto inaccettabile”. Non è accettabile, per diritto costituzionale interno, europeo e internazionale, la paralisi indefinita del processo per i delitti di tortura commessi da agenti pubblici per via dell’impossibilità di notificare all’imputato gli atti di avvio del processo a causa della mancata cooperazione dello Stato di appartenenza. Lo ha scritto nero su bianco la Consulta, nelle motivazioni della sentenza sul processo Regeni, spiegando che questa impossibilità si risolve in “un’immunità de facto” per gli agenti e sfida il principio di ragionevolezza.

Calcioscommesse, patteggia anche Tonali: 10 mesi di squalifica, 8 di prescrizioni alternative. C’è l’accordo con la procura federale della Figc. Per il caso scommesse, il calciatore del Newcastle ha patteggiato una pena di 18 mesi in totale: dieci mesi di squalifica dal campo che partiranno subito, più 8 mesi commutati in prescrizioni alternative.

Sparatoria nel Maine, 18 morti e 13 feriti. Un uomo di 40 anni, ex militare istruttore d’armi, ha aperto il fuoco e ha iniziato a sparare all’impazzata in tre diverse aree di Lewiston, la seconda maggiore città dello Stato americano. L’aggressore, riservista e affetto da problemi psichici, s’è poi dato alla fuga.

Biennale di Venezia, Buttafuoco è il nuovo presidente. Nominato dal ministro Sangiuliano, il giornalista e scrittore siciliano – in passato anche “penna” di questo giornale – succede a Roberto Ciccuto, a suo tempo scelto dall’ex ministro Franceschini. La destra esulta: “Infranto un altro tetto di cristallo”.

Rapper Shiva arrestato per tentato omicidio. Il ragazzo, 24 anni, è gravemente indiziato del reato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose. L’episodio oggetto dell’indagine è avvenuto lo scorso 11 luglio a Milano: secondo gli inquirenti, sarebbe da addebitare a una faida tra rapper.


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