Gli ecosistemi forestali sono fondamentali per contrastare la crisi climatica, ma l’Italia è in forte ritardo nella pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, nella valorizzazione delle filiere forestali e delle produzioni made in Italy. Preoccupano anche i ritardi sul fronte prevenzione incendi, contrasto alla deforestazione e illegalità del settore, nello sviluppo degli spazi verdi e nella realizzazione degli interventi indicati dalla legge n. 10/2013 che prevede che tutti i comuni sopra i 15mila abitanti si dotino di un catasto degli alberi, piantino un nuovo albero per ogni bambino nato/adottato e che producano un bilancio del verde a fine mandato. Ancora lontano, da parte dell’Italia, anche il raggiungimento dell’obiettivo 11 dell’agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile che chiede ai 193 Paesi delle Nazioni unite che l’anno sottoscritta, tra cui l’Italia, “città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.
A scattare la fotografia è il nuovo report Foreste 2023 di Legambiente, presentato in occasione del VI Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste. Conservare, ricostruire, rigenerare”, per fare il punto sul grande tema delle strategie della Ue e nazionali per tutelare la biodiversità e le foreste e contrastare la crisi climatica, e sulle politiche urbane da mettere in campo per recuperare i tanti ritardi e avere città più sostenibili, più verdi e vivibili.
Cinque gli interventi prioritari che Legambiente ha indicato al Governo Meloni per accelerare il passo e recuperare i tanti ritardi. Occorre:
1) implementare gli impegni per la Strategia Forestale Nazionale per raggiungere i target al 2030 di aumento della capacità di assorbimento della CO2 di superfici e suoli forestali e di rafforzamento della bioeconomia circolare, rendendo trasparenti il settore e le filiere produttive;
2) La piena applicazione, con controlli e verifiche, della Legge 10/2013 “Nuove norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”;
3) Incentivare sulla base del “Cluster nazionale Italia Foresta Legno”, la nascita di cluster regionali, per rafforzare il made in Italy, aumentare la produzione interna di prodotti forestali e accelerare la transizione ecologica utilizzando più i prodotti forestali per sostituire l’uso della plastica e il cemento in edilizia;
4) completare con successo i progetti del Pnrr dedicati al verde urbano scongiurandone i tagli previsti, fondamentale per combattere le ondate di calore in ambito urbano e quindi la crisi climatica;
5) Promuovere un piano nazionale di messa a dimora di alberi e il verde pubblico urbano, puntando sulla crescita sostenibile del vivaismo e la ripresa dei vivai pubblici.
Se in Italia il patrimonio forestale e boschivo negli ultimi anni è cresciuto, arrivando a coprire il 36,7% del territorio nazionale estendendosi per più di 11 milioni di ettari, il verde nelle aree urbane non decolla. Nel 2022 nella Penisola, su 105 capoluoghi monitorati da Legambiente, nell’ambito di Ecosistema Urbano, la media è di soli 24 alberi/100 abitanti. Numeri insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell’Ue sulla biodiversità di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030.
“Ripensare e rigenerare le aree urbane rendendole più verdi, sostenibili e accessibili – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente – significa prendersi cura della salute di cittadine e cittadini e rendere le città più resilienti alla crisi climatica. Oltre che tutelare gli ecosistemi forestali e promuovere una bioeconomia circolare che valorizzi il ruolo multifunzionale delle foreste è l’unico modo per raggiungere gli obiettivi Ue su clima e biodiversità. Noi continueremo a piantare alberi attraverso le nostre campagne e celebrando la Festa dell’Albero, ma il Governo e le istituzioni agiscano con interventi e azioni ad hoc”.
Per Legambiente è fondamentale prevedere anche un pacchetto di interventi che vadano di pari passo con le cinque priorità indicate al Governo. In particolare occorre mantenere gli ecosistemi forestali sani e resilienti, con politiche di gestione sostenibile e valorizzazione del patrimonio verde; proteggere almeno il 30% del territorio forestale italiano e destinarne il 10% a riserva integrale; realizzare un sistema omogeneo di monitoraggio, ricerca e conoscenza delle foreste; implementare il sistema e il registro dei crediti di carbonio, regolandone il mercato volontario; prevenire i rischi naturali e ridurre le minacce, anche applicando la pianificazione e certificazione forestale su larga scala; sostenere la bioeconomia circolare e le infrastrutture verdi; utilizzo a cascata del legno a fini energetici e aumentarne l’impiego come materiale di sostituzione in edilizia, negli imballaggi e nelle filiere agro-alimentari; promuovere l’utilizzo del materiale legnoso recuperato e rigenerato; riconoscere i servizi ecosistemici generati dalla gestione forestale sostenibile attraverso sistemi di valutazione univoci, integrati e con azioni economiche e fiscali a supporto del settore; rispettare la Deforestation Law e ridurre le importazioni, migliorare le utilizzazioni delle filiere forestali nazionali.
Scopri le nostre newsletter. Clicca qui