Il Fatto di domani. Gaza, l’Idf cerca Hamas dentro l’ospedale al-Shifa, tra prove e dubbi. “Israele e i palestinesi in poche parole”: il nuovo libro di Travaglio. Salario minimo, così la destra ammazza la legge

Di FQ Extra
17 Novembre 2023

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GUERRA IN MEDIO ORIENTE, ISRAELE: “PROVE SIGNIFICATIVE DELL’ATTIVITÀ DI HAMAS SOTTO L’OSPEDALE AL SHIFA”. LAPID: “L’ANELLO DEBOLE DELLO STATO EBRAICO È NETANYAHU”. Sono trascorsi 41 giorni dal raid di Hamas del 7 ottobre che ha provocato 1.200 morti e la cattura di 240 ostaggi; la battaglia, dentro la Striscia di Gaza, si concentra ancora attorno all’ospedale al-Shifa. Il ministro della Difesa, Gallant, annuncia che il controllo di Gaza Ovest è preso e ora si passa “a una nuova fase dell’operazione”. Inoltre, Gallant afferma che sono state trovate “prove significative” rispetto all’attività di Hamas sotto l’ospedale al Shifa anche nella prospettiva della ricerca degli ostaggi, ma non fornisce dettagli. Gli estremisti islamici negano questa ricostruzione. I numeri della tragedia: per l’Anp sono 11.470 i palestinesi uccisi nella Striscia, e 29 mila i feriti. L’Idf conta 51 perdite. Secondo la Mezzaluna Rossa, anche l’ospedale al-Ahil è sotto assedio e le unità di soccorso non possono raggiungerlo. La Croce Rossa conferma il quadro drammatico: restano solo cinque ambulanze operative nel nord di Gaza. Scontri anche sugli altri fronti, come Cisgiordania e Libano. A Gerusalemme la polizia ha intercettato tre miliziani che volevano raggiungere Gerusalemme per un attacco; il commando è stato eliminato, ci sono anche sei feriti. Al confine con il Paese dei cedri l’esercito israeliano ha colpito diverse postazioni di Hezbollah in risposta ad attacchi che avevano costretto all’evacuazione gli abitanti di alcune comunità agricole. In Israele continuano le proteste dei familiari degli ostaggi che, in marcia da Tel Aviv a Gerusalemme, chiedono la loro liberazione, e il capo dell’opposizione, Yair Lapid attacca il governo: “L’anello debole è soprattutto il premier Netanyahu; ha perso la fiducia dei suoi cittadini, la fiducia della comunità internazionale e, cosa più grave, la fiducia del sistema di sicurezza”. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari su quanto sta accadendo dentro l’ospedale al-Shifa e una intervista a Gershon Baskin, che lega il suo nome alla trattativa con Hamas per il rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit; fu preso in ostaggio nel 2006 e rilasciato dopo cinque anni, in cambio di 1.027 palestinesi. Su Fq Extra il racconto della marcia verso Gerusalemme dei parenti degli ostaggi.


ISRAELE-PALESTINA, IL CONFLITTO DEI CENT’ANNI. IL NUOVO LIBRO DI TRAVAGLIO. Esce domani in libreria e in edicola per le edizioni Paper First del Fatto Quotidiano il nuovo libro di Marco Travaglio dedicato alla crisi mediorientale, riaccesa dopo il 7 ottobre. Una storia alla portata di tutti, senza l’ambizione di fornire una cronologia completa degli eventi accaduti in Palestina dalla fondazione dello Stato di Israele nel 1948 in poi, ma piuttosto di fornire al lettore una guida essenziale per rispondere alle domande e ai dubbi che il conflitto attuale solleva, nel dibattito pubblico italiano e internazionale e per capire il contesto di questo conflitto. A partire da una domanda semplice ma sfidante: perché dopo il via libera dell’Onu del 1946 lo Stato di Israele è nato e quello di Palestina no? Sul Fatto di domani leggerete un estratto dal volume. Leggi di più sul sito dell’editore.


ANCORA 6 MESI E POI UN MINI-DECRETO: COSÌ IL GOVERNO HA UCCISO IL SALARIO MINIMO. Contro i pronostici, ma non contro la logica, il governo si è mosso sul salario minimo. Non per andare incontro alla proposta avanzata dalle opposizioni di fissarlo legalmente a 9 euro lordi l’ora, ma per scippare alle stesse opposizioni la bandiera, e disinnescare così una potenziale bomba politica prima delle elezioni Europee di giugno 2024, visto che è noto da tanti sondaggi che gli italiani sono favorevoli alla misura. Ieri la maggioranza ha infilato un emendamento nella proposta di legge sul salario minimo in discussione alla Camera che impegna il governo di Giorgia Meloni ad adottare “entro sei mesi” (su proposta del ministro del Lavoro) una serie di decreti legislativi “in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva” al fine di “garantire l’attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dall’articolo 36 della Costituzione”. Si garantisce anche che il nuovo decreto darà al ministero del Lavoro il potere di intervenire sulle situazioni irregolari di alcune categorie, che di fatto contribuiscono al dumping delle retribuzioni. Il contenuto dell’emendamento svela poi che anche tra sei mesi il risultato sarà molto diverso da un salario minimo. Nel testo si parla di “prevedere strumenti di incentivazione atti a favorire lo sviluppo progressivo della contrattazione di secondo livello” per adattare i salari su base territoriale. Un aspetto molto contestato dall’opposizione che parla di un pericoloso ritorno alle “gabbie salariali”. Insomma, la realtà è che si parla di equità ma si tratta solo dell’ennesimo rinvio. La destra ritarda ancora una volta la decisione di altri sei mesi, e così arriva serena alla scadenza elettorale europea senza colpo ferire. Dai 5 Stelle, la reazione di Giuseppe Conte è dura: “Il governo, dopo aver buttato la palla in tribuna, preannuncia che la sgonfierà. Umilieranno il Parlamento, hanno detto che passeranno al decreto legislativo”. Anche il democratico Arturo Scotto ha parlato di “un colpo di mano. Ancora una volta il Parlamento verrà mortificato e ridotto a un soprammobile”. Tutto ciò mentre, proprio ieri, la Germania ha aumentato il salario minimo a 12,41 euro per il 2024. Sul Fatto di domani la nostra analisi.


MELONI&C. VANNO AVANTI CON LE SANATORIE PER GLI EVASORI. Se sul salario minimo ritarda, sui condoni per le imprese che evadono le tasse invece il governo procede spedito e senza esitazioni. Nel Consiglio dei ministri che si è tenuto oggi pomeriggio sono arrivati due decreti attuativi della riforma fiscale, che contengono anche due sanatorie. La prima riguarda i contenziosi tributari: e permetterà ai contribuenti con carichi pendenti di pagare meno per chiudere il contenzioso. La seconda estende il regime dell’adempimento collaborativo per le imprese. La soglia per ottenere lo sconto, ora fissata ad un miliardo, scenderà progressivamente a 750 milioni nel 2024, 500 milioni nel 2026 e 100 milioni dal 2028 in poi. Sul Fatto di domani leggerete i dettagli su queste misure. Domani sarà anche il giorno dello sciopero indetto da Cgil e Uil, ridotto a 4 ore per il settore trasporti dopo il braccio di ferro con Matteo Salvini (e perso dai sindacati, che si sono dovuti piegare di fronte alla precettazione). Dalla Commissione Ue arriva l’ennesima (ma non risolutiva ancora) bacchettata al governo sulla questione della messa a gara delle concessioni balneari: è stata inviata la lettera con cui si avvia la procedura di infrazione, se l’Italia non si adeguerà alla Bolkestein entro sei mesi. Il parere è motivato ma non è stato ancora pubblicato da Bruxelles. La mossa non pregiudica la trattativa in corso, si specifica.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Spagna, la terza volta di Pedro Sanchez. Con 179 voti a favore, il Parlamento ha concesso la fiducia al leader socialista: un voto che conferma l’intesa sull’amnistia tra il Psoe, Sumar e gli indipendentisti catalani. I voti contrari sono stati 171: quelli del Partito popolare, di Vox e di Union del Pueblo Navarro che ha un deputato.

Anche no, Schlein risponde picche all’invito di Meloni ad Atreju. La proposta era arrivata ieri sera: la premier ha invitato la segretaria del Pd alla festa di Fratelli d’Italia, in programma dal 14 al 17 dicembre. Ma Elly Schlein stamattina, mentre salutava l’insediamento del socialista Sanchez, ha fatto sapere, tramite fonti del Nazareno, che non andrà: “Con Fdi ci confrontiamo e discutiamo in Parlamento, a partire dalla manovra”.

Carne coltivata, sfiorata la rissa davanti a Montecitorio. La Camera ha approvato in via definitiva la legge che vieta di produrre e vendere in Italia carne coltivata. Siamo il primo Paese in Europa a introdurre questo divieto. Plaude Coldiretti, che però è stata tra i protagonisti di una quasi rissa davanti a Montecitorio: il presidente, Ettore Prandini, ha dato del “delinquente” e si è scagliato contro Benedetto Della Vedova, di +Europa, partito che ha osteggiato il provvedimento bollandolo come anti-scientifico.

Continuano le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due giovani scomparsi lo scorso fine settimana in provincia di Venezia. I vigili del fuoco hanno setacciato invano la zona delle Dolomiti tra i Comuni di Sesto e San Candido. La giovane oggi si sarebbe dovuta laureare, appuntamento al quale l’ex fidanzato (descritto come “morboso” e “ossessivo”) si sarebbe opposto. “Viene trattenuta contro la sua volontà” ha dichiarato stamane la sua famiglia. Sull’argine del fiume Muson, nel Comune di Santa Maria di Sala, nel veneziano, sono stati trovati brandelli di abiti, ma per adesso gli inquirenti non li hanno messi in relazione con la scomparsa dei due ragazzi.


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