È stato approvato il provvedimento che vieta la produzione, il possesso e la vendita di carne coltivata, finalizzando la battaglia ideologica del ministro Lollobrigida. Un atto normativo profondamente antiscientifico che, con estrema ipocrisia nega, da una parte, gli oggettivi danni dell’industria zootecnica sull’ambiente e, dall’altra, pone l’Italia in una posizione di impossibilità di sviluppo, danneggiando per primi gli animali, sfruttati e uccisi a milioni ogni anno negli allevamenti italiani, ma anche tutti i cittadini e le cittadine, la cui salute non sarà minimamente tutelata.
La Legge al suo interno contiene anche il divieto di utilizzare denominazioni legate alla carne per prodotti a base vegetale – cosiddetto “meat sounding” – divieto che si pone in ottica ostruzionistica nei confronti dei produttori alimentari, che vanno incontro a pesanti costi per adeguarsi al provvedimento, ed è parte di una manovra che vuole impedire l’inevitabile e quanto mai necessaria diffusione di cibi vegetali già in corso.
L’approvazione del Disegno di Legge, inoltre, pone l’Italia nella condizione di infrazione del Regolamento europeo sull’immissione sul mercato di novel foods che garantisce la libera circolazione di beni tra Stati, ora impedita dal provvedimento.
A questo proposito, il ministro Lollobrigida ha annunciato che “possiamo chiedere alla comunità scientifica europea di far passare la decisione (sui prodotti da agricoltura cellullare) della valutazione al tema della ricerca medica”, pur essendo presente a livello comunitario un organo, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), con sede a Parma, creata e incaricata formalmente di valutare scientificamente i nuovi cibi che potrebbero essere immessi sul mercato.
LAV, che a più riprese ha fatto luce sull’insensatezza del Ddl, ricorda che quella appena approvata è una legge non valida, che inevitabilmente sarà bocciata dall’Europa, in virtù del fatto che, quasi vent’anni fa e anche grazie al voto del centrodestra, l’Italia ha affidato all’UE le decisioni in materia di novel foods. Emendamenti e ordini del giorno, che avrebbero potuto mitigare l’insensatezza del disegno di Legge o proteggere per quanto possibile l’Italia dalla proceduta di infrazione, sono stati sistematicamente respinti, impedendo ogni minima modifica.
Durante la votazione il ministro Lollobrigida, rafforzando le sue posizioni demagogiche favoreggianti Coldiretti, ha tentato di “fare chiarezza”, a sua detta, sul concetto di sicurezza alimentare, dichiarando di promuovere il “buon cibo per tutti”. Il cosiddetto buon cibo del ministro è prodotto per oltre il 90% in allevamenti intensivi, che nulla hanno di naturale e sono responsabili di pesantissimi danni all’ambiente e alla salute umana.
Ha ricordato inoltre che molte sono le persone che hanno firmato la petizione di Coldiretti, sostenuta dal governo, basata integralmente su un singolo volantino, che con disegni cartoonistici rappresenta in modo scientificamente errato le produzioni da agricoltura cellulare, su cui gli interessi della ricerca si stanno concentrando a livello globale e in tantissimi Paesi europei, Italia inclusa.
Dunque, il suo “normiamo per il nostro popolo, l’unico a cui dare risposte” implica che legiferare per il proprio popolo preveda anche l’inganno del medesimo, al fine di poter ottenere consensi, e nega tout court l’importanza del Regolamento Europeo.
Abbiamo, dunque, assistito ad una votazione cieca, pro-inquinamento, pro-sofferenza animale e schiava degli interessi personali a discapito di quelli nazionali, osteggiata, fino alla fine, dai primi firmatari degli emendamenti di +Europa, M5S, SVP e AVS. In particolare, durante le votazioni, l’onorevole Quartini (M5S) ha dichiarato “Io capisco che chi vota a favore o si astiene risente delle pressioni lobbistiche, ma allora significa che non ha interesse per l’Italia”. Anche l’onorevole Evi si è espressa sul provvedimento, evidenziando che “se il governo fosse sincero nei suoi obiettivi allora dovrebbe promuovere la riduzione del consumo di carne, si avvierebbe verso l’eliminazione dei fitofarmaci e si interrogherebbe sulla resistenza agli antibiotici. Proprio in Italia l’abuso di antibiotici è un problema che continua ad essere taciuto”.
“Il provvedimento è un deliberato attacco al progresso, che impedisce all’Italia di evolversi come invece stanno facendo sempre più Stati europei ed extra-europei, con una significativa spinta nella direzione della Transizione Alimentare. Siamo davanti alla legalizzazione di una presa di posizione bieca e antiscientifica, che permette alla lobby zootecnica di continuare a sfruttare, violare e uccidere milioni di animali, peraltro danneggiando la salute di tutte le persone, osteggiando in ogni modo una sua trasformazione migliorativa” – dichiara Domiziana Illengo, responsabile area alimentazione vegana in LAV.
In tema di crociate senza fondamento, l’altra battaglia del ministro Lollobrigida, che si scaglia contro la presenza di insetti nei prodotti alimentari, non ha mai avuto seguito, nonostante avesse monopolizzato per mesi la comunicazione. Difatti, i suoi quattro Decreti sull’etichettatura obbligatoria e posizione diversa sugli scaffali dei supermercati annunciati a marzo scorso unitamente ai Ministri della Salute e del Made in Italy non sono mai stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale, di conseguenza non esistono.