Il Fatto di domani. Femminicidio, la sorella di Giulia attacca il patriarcato e la destra s’arrabbia. Gaza, i parenti degli ostaggi si scagliano contro Netanyahu

Di FQ Extra
20 Novembre 2023

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FEMMINICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN: TURETTA INDAGATO PER OMICIDIO VOLONTARIO. LA SORELLA ELENA SFIDA IL PATRIARCATO, E LA DESTRA INSORGE. A qualche giorno dal ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin e diverse ore dopo l’arresto di Filippo Turetta in Germania, Elena, la sorella maggiore della ragazza uccisa, scrive una lettera sul Corriere per ribadire che quello di Giulia, ennesimo femminicidio in cui l’assassino è compagno, fidanzato, o ex, è un prodotto di una preciso modello sociale e culturale, che chiama (seguendo il movimento femminista contemporaneo) “patriarcato”. Racconta di una ragazza esausta dalle continue pressioni psicologiche, a cui lei aveva consigliato di smettere di frequentare il ragazzo. “Turetta viene spesso definito come mostro, – scrive Elena Cecchettin nella lettera – invece mostro non è. Un mostro è un’eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità. E invece la responsabilità c’è. I ‘mostri’ non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro”, scrive Elena, ripetendo dichiarazioni già fatte davanti alle telecamere in questi giorni e che avevano scatenato un polverone politico. La sola evocazione del termine “patriarcato” ha fatto sobbalzare la destra di governo, non solo perché Elena ha attaccato direttamente Matteo Salvini, ieri, per un tweet poi precisato. Un consigliere della lista Zaia alla Regione Veneto, Stefano Valdegamberi, ha scritto che le dichiarazioni di Elena Cecchettin “mi hanno sollevato dubbi e sospetti che spero i magistrati valutino attentamente. Mi sembra un messaggio ideologico, costruito ad hoc, pronto per la recita” e l’accusa, falsamente, di essere “satanista”. Zaia prende le distanze, ma a destra il racconto circola, perché Elena fa paura probabilmente per la sua chiarezza. Dal lato opposto, a sinistra viene definita come un’Antigone (copyright della scrittrice Valeria Parrella, sottoscritto da molti attori e attrici, artisti e artiste impegnate). Conte ha sottolineato l’importanza dell’educazione affettiva, Schlein ha proposto al governo di lavorare insieme a una nuova legge. Meloni già ieri si era detta scossa, parlando di violenza aberrante. Sul piano strettamente giudiziario, il procuratore capo di Venezia spiegato che per Turetta è stato cambiato il capo di imputazione a omicidio volontario: “Ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un’impostazione più completa”, ha specificato il pm. Sul Fatto di domani leggerete i nostri aggiornamenti sul caso, un commento di Selvaggia Lucarelli e l’analisi delle dichiarazioni dei politici di destra dopo ogni femminicidio, per mostrare che alla fine siamo sempre allo stesso punto.


’NDRANGHETA, OLTRE 200 CONDANNE AL PROCESSO RINASCITA SCOTT: 11 ANNI PER CONCORSO ESTERNO ALL’EX BERLUSCONIANO GIANCARLO PITTELLI. Spiccano figure eccellenti, nella lunga lista dei condannati. Come l’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli: 11 anni di galera per concorso esterno con l’Ndrangheta. Ad avvisare l’onorevole poco prima dell’arresto – nel maggio del 2019 – sarebbe stato l’ex agente della Dia passato ai servizi segreti Michele Marinaro. Per la “barba finta”, la condanna del tribunale di Vibo Valentia ammonta a 10 anni e 6 mesi. La sentenza di primo grado ha acceso un faro sulla fitta rete degli affari calabresi tra criminalità, politica, imprenditoria e forze dell’ordine. Il verdetto (in attesa delle motivazioni e dell’appello) ha accolto buona parte delle richieste degli inquirenti, un tempo guidati da Nicola Gratteri (oggi alla guida della procura di Napoli). Le toghe avevano auspicato oltre 4700 anni di detenzione per i 338 imputati: per alcuni osservatori, questa è “la più grande operazione dopo quella che portò al maxi-processo di Palermo a Cosa Nostra”. Alla sbarra c’erano i boss della cosca Mancuso di Limbadi e delle altre famiglie mafiose vibonesi. Ma anche l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino (un anno e mezzo di carcere) ritenuto dai pm appartenente alla cosca di Piscopio. Condannati anche alcuni esponenti delle forze dell’ordine come l’ex capitano dei carabinieri Giorgio Naselli (2 anni e 6 mesi) e l’ex comandante della polizia municipale di Vibo Valentia Filippo Nesci (4 anni). L’ex parlamentare forzista è il pezzo da 90: Pittelli, secondo la procura, sarebbe “l’affarista massone della ’ndrangheta calabrese” per relazionarsi “con i circuiti bancari, con le società straniere, con le università e con le istituzioni tutte”. Sul Fatto di domani vi racconteremo l’inchiesta calabrese e il curriculum dell’ex azzurro, dal cerchio magico berlusconiano alla fiamma di Fratelli d’Italia. In un’intercettazione, i carabinieri lo sentono raccontare di una telefonata ricevuta da Giorgia Meloni per una candidatura alla Camera. La futura premier, su Twitter, lo definì “un valore aggiunto per la Calabria e per tutta l’Italia”.


“EL LOCO” BATTE IL PERONISMO STANCO: IN ARGENTINA VINCE JAVIER MILEI. L’Argentina ha preferito la motosega nuova rispetto all’usato peronista sicuro. Al ballottaggio delle elezioni presidenziali, l’elettorato ha scelto Javier Milei, che ha battuto l’attuale ministro dell’Economia Sergio Massa con il 55,7% contro il 44,2%, cogliendo di sorpresa anche i sondaggi più generosi nei suoi confronti. L’economista Milei si definisce anarco-capitalista, in economia è turbo-liberista e in politica sfiora il revisionismo rispetto alla dittatura. La stampa lo definisce (ricordando un vecchio soprannome di scuola) “el loco”, il pazzo, paragonandolo a Donald Trump e Jair Bolsonaro, che infatti si sono congratulati vivamente con lui. “Sono molto orgoglioso di te. Trasformerai il tuo Paese e renderai davvero di nuovo grande l’Argentina”, ha detto l’ex presidente Usa (e candidato al 2024). “La speranza torna a splendere in Sudamerica. Possano questi venti buoni raggiungere gli Stati Uniti e il Brasile affinché onestà, progresso e libertà ritornino a tutti noi”, ha scritto l’ex presidente brasiliano. Sul Fatto abbiamo ospitato due ritratti del noto giornalista argentino Horacio Verbitsky, che sul giornale di domani inquadrerà il contesto e il significato della vittoria politica di Milei. Che ha promesso: “La ricostruzione dell’Argentina inizia oggi”. Oltre alle congratulazioni da tutti i capi di Stato e premier del mondo, dalla Casa Bianca gli è subito arrivata una lettera che gli ricorda il rispetto dei diritti umani. Come vedremo sul Fatto di domani, i progetti più preoccupanti del nuovo presidente argentino sono però quelli economici: dalla “dollarizzazione” dell’economia al piano di privatizzazioni spinte che ricorda l’epoca dei Chicago Boys.


GUERRA ISRAELE-HAMAS, LA KNESSET DISCUTE LA PENA DI MORTE PER I TERRORISTI, PROTESTANO I PARENTI DEGLI OSTAGGI. Sono trascorsi 45 giorni dalla strage del 7 ottobre firmata da Hamas, che ha causato 1.200 morti e 240 ostaggi. Nella Striscia di Gaza, lo scontro tra esercito e fondamentalisti prosegue; reparti dell’Idf hanno occupato il Palazzo della Giustizia, nella zona sud. il prezzo più alto continuano a pagarlo i civili. Ventotto bambini prematuri sono stati trasferiti dall’ospedale al-Shifa e hanno passato il valico di Rafah, come ha confermato il ministero della Sanità egiziano; i più gravi sono stati portati in aereo al Cairo. Secondo l’Onu, sono 1,7 milioni gli sfollati nella Striscia. Oltre ai combattimenti, si registrano le tensioni tra il governo di Bibi Netanyahu – reputato in Israele il principale responsabile del disastro del 7 ottobre – e i parenti degli ostaggi che restano nelle mani dei miliziani. La coalizione, sostenuta dai nazionalisti ultra ortodossi, vuole promulgare la pena di morte per i terroristi. La bozza della legge era stata presentata a marzo scorso, ma è stata contestata dalle famiglie degli ostaggi, che ne hanno chiesto il ritiro. Gil Dikman, cugino dell’ostaggio Carmel Gat, rivolgendosi in lacrime al ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, ha detto: “La imploro, rimuova questa legge dall’agenda. Non utilizzi la nostra sofferenza”. Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi ha detto chiaramente: la discussione della legge in questo momento “mette in pericolo la vita dei nostri cari”. Alcuni esponenti di Otzma Yehudit, il partito di Ben Gvir, hanno accusato i parenti degli ostaggi di essere manovrati da Hamas. Per il presidente americano Biden, un accordo per il rilascio di un certo numero di prigionieri sarebbe imminente. Scambi di colpi al confine con il Libano: oggi Hezbollah, sostenuto dall’Iran, ha sparato 25 razzi e sette droni kamikaze su una postazione dell’esercito israeliano; i militari hanno risposto con artiglieria. Il leader di Hezbollah, Nasrallah, nei suoi ultimi discorsi non ha detto in modo esplicito che entrerà in guerra con Israele, ma ciò che si vede è una continua azione di disturbo. Sul Fatto di domani leggerete un reportage da Israele con testimonianze dirette, e un articolo sull’iniziativa dell’ambasciata israeliana a Roma che ha mostrato ai giornalisti un video con gli orrori commessi da Hamas nell’attacco del 7 ottobre.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

La crisi climatica è soprattutto un problema da poveri. L’1% dei super ricchi del Pianeta inquina quanto 5 miliardi di persone, ovvero i due terzi della popolazione mondiale. È quanto emerge da una nuovo rapporto dell’ong Oxfam, che il Fatto ha anticipato stamattina per l’Italia sul suo sito. La quota di emissioni di CO2 di cui è responsabile l’1% degli individui più facoltosi del mondo è salita al 16% nel 2019.

Transgender, 321 persone uccise in un anno: Italia sulla vetta in Europa. Siamo in cima ad una classifica nefasta, insieme alla Turchia: quella delle vittime transessuali da ottobre 2022 a novembre 2023. I numeri sono stati diffusi dall’organizzazione internazionale Tgeu, nel giorno del Transgender day of remembrance. Il 45% delle donne trans assassinate in Europa era migrante o rifugiata.

Trasporti, nuovo sciopero nazionale lunedì 27 novembre. Proseguono le astensioni dal lavoro con la richiesta di aumenti salariali, miglioramento delle condizioni di lavoro, stop alle privatizzazioni. La mobilitazione è stata proclamata dalle organizzazioni sindacali di base anche per sostenere il diritto allo sciopero, dopo la precettazione ordinata da Matteo Salvini il 17 novembre scorso. Le fasce di garanzia saranno diverse a seconda dei territori coinvolti.


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO ECONOMICO

Il report Consob: sempre meno italiani “credono” nelle criptovalute

di Nicola Borzi

Gli italiani sono tra i cittadini europei meno interessati agli investimenti in criptovalute, forse anche per il fatto che l’elevata volatilità dei criptoasset è sempre più un dato strutturale di questo tipo di strumenti. Tra i fattori di disaffezione dopo l’hype degli anni scorsi c’è inoltre il fatto che, nonostante il recupero dei prezzi in corso, il cui valore di mercato delle cripto, calcolato a settembre 2023, restava inferiore di oltre il 50% a quello di fine 2021. Resta, infine, un’alta vulnerabilità agli attacchi cibernetici, con circa 3,8 miliardi di dollari sottratti globalmente in attacchi hacker nel 2022, in aumento dai 3,3 miliardi dell’anno precedente. Sono alcuni dei dati più significativi del rapporto annuale “Principali tendenze in tema di investimenti sostenibili e criptoattività”, presentati oggi dalla Consob e giunto alla sua seconda edizione.

(Continua)


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