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ECONOMIA (E NON SOLO) AL PALO, LA PROPAGANDA DI MELONI CONTRO LA REALTÀ DEI NUMERI. Crescita al palo, produzione industriale crollata, rincari alimentari e stangata in arrivo sulle bollette, poveri in aumento. Uniamo pure il Pnrr e i suoi ritardi e il piatto è servito. Sono solo alcuni dei temi su cui la propaganda di governo batte per trasformare gli evidenti insuccessi in miracoli della Meloni. Sul giornale di domani leggerete un lungo reportage su tutti gli annunci fatti da premier e ministri, ma smentiti dai dati ufficiali. Racconteremo anche la bagarre in Aula al Senato durante la discussione dell’emendamento del senatore Claudio Lotito al decreto Anticipi che chiede una proroga dei termini (al 18 dicembre) già scaduti delle prime due rate della Rottamazione quater, contestato dall’opposizione, che bollano il provvedimento come “condono”. Emendamento approvato, come del resto il secondo firmato sempre da Lotito che ridisegna il sistema contributivo per i lavoratori dello sport, a prescindere dal loro ruolo. Ma torneremo ad occuparci anche della famigerata piattaforma dove (dovrebbero) transitare domande e corsi di formazione riguardanti ciò che rimane del Reddito di Cittadinanza, dopo la pesante riformulazione del governo. Il tutto mentre in Europa l’Ecofin affronta lo spinoso nodo della nuova formulazione del Patto di Stabilità. Anche se l’intesa si raggiungerà difficilmente.
ATTACCHI ALLA MAGISTRATURA. CROSETTO SE LA PRENDE CON “IL GIORNALE” AMICO: “CHI SONO I MANDANTI?”. MARTEDÌ DI NUOVO IN AULA PER CHIARIRE. Il ministro della Difesa è nervoso. Non lo dice un giornale critico come il Fatto, ma il quotidiano milanese “amico” Il Giornale. Il tema sono, ancora una volta, le dichiarazioni di Guido Crosetto fatte in un’intervista al Corriere della sera in cui lamentava l’esistenza di una rete di magistrati decisi a mettere i bastoni tra le ruote al governo. Ieri il ministro è stato sentito in procura a Roma in proposito, per un’ora e mezza: ricevuto dal procuratore capo Francesco Lo Voi. Uscito dal palazzo, Crosetto ne ha parlato come di una conversazione amichevole, andata “benissimo”: “Non è che dovessi chiarire qualcosa, abbiamo parlato e sono soddisfatto”. E poi però annuncia una querela al Giornale per diffamazione. Come mai? Il giornale ex berlusconiano, ora nella galassia del gruppo Angelucci (che possiede anche Libero e Il Tempo) in prima pagina stamattina aveva un titolo con scritto “inchiesta su Crosetto”. L’inchiesta non c’è, e anche se ci fosse sarebbe “a partire dalle parole” del ministro. Probabilmente è stato un errore dovuto all’eccesso di sintesi. Lui però se l’è presa moltissimo e ha mandato una nota che parla di “un titolo gravemente diffamatorio, totalmente falso costruito evidentemente con il solo intento di infangare. Un atto gravissimo per il quale ho dato immediatamente mandato di denunciare in ogni sede possibile”. E così il direttore del Giornale Alessandro Sallusti si trova costretto a rispondere: “Mi sembra che il ministro sia molto nervoso e quando uno è nervoso perde la lucidità”. L’articolo – aggiunge – “è perfetto” e il titolo “è una sintesi come tutti i titoli lo sono, l’inchiesta è sulle parole di Crosetto, non su Crosetto”. Riguardo alle affermazioni del ministro che parlava di “mandanti” del titolo, Sallusti ribalta la questione e dice: “Io non so quali sono i mandanti di Crosetto, so che io non ho mandanti”. Sul Fatto di domani proveremo noi a rispondere a questa domanda sui mandanti, per capire cosa c’è dietro questo caso. Intanto, Crosetto ha annunciato che martedì 19 dicembre alle 8.30 un’informativa urgente relativa alle dichiarazioni da egli pronunciate sulla magistratura.
“SCHIFORMA” NORDIO E CARENZE D’ORGANICO: COSÌ SI RISCHIA LA PARALISI DELLA GIUSTIZIA. Ventisei presidenti di Corti d’Appello hanno preso carta e penna per scrivere al ministro della Giustizia Carlo Nordio. L’oggetto è l’allarme per una “imminente catastrofe” della giustizia dovuta, a loro avviso, al combinato disposto della riforma della prescrizione e la mancanza di personale. Il rischio è perdere pure la scommessa del Pnrr. Ne emerge un quadro preoccupante, soprattutto per le Corti d’Appello, che “sono uffici già sofferenti per pesanti e mai risolte carenze di organico del personale amministrativo, uffici notoriamente considerati i colli della bottiglia della sorte dei singoli procedimenti”, e su cui graverà ancora di più il peso della nuova prescrizione che vuole introdurre il governo, che costringerà a ricalcolare tutti i tempi dei processi “manualmente, fascicolo per fascicolo”. Il procuratore capo di Roma Lo Voi (lo stesso che ha convocato Crosetto ieri), ieri ha denunciato una carenza di organico di 200 persone su 630 totali assegnati all’ufficio, che fa più o meno 50 mila procedimenti all’anno contro noti e 200 mila contro ignoti. Lo Voi ha comunicato di aver scritto al ministero per “far presente la situazione”, ma quello della procura di Roma non è un caso isolato. Sul Fatto di domani approfondiremo cause e conseguenze delle carenze di personale nella magistratura, con una ricognizione nazionale.
GUERRA ISRAELE-HAMAS, CONTINUA IL DRAMMA DEGLI SFOLLATI. STATI UNITI, I DIRETTORI DEGLI ATENEI E LA MANCATA CONDANNA DELL’ANTISEMITISMO. Sono 62 i giorni di guerra da quando, il 7 ottobre, Hamas ha compiuto il massacro degli israeliani, con 1.200 vittime e la cattura di 237 ostaggi, 138 dei quali restano nelle mani dei fondamentalisti. Tel Aviv dice che dall’inizio dell’operazione a Gaza ha perso 89 militari, le fonti di Hamas segnalano che sono 17.177 i palestinesi uccisi, 7.600 i dispersi. Il dramma degli sfollati viene raccontato dal corrispondente della Bbc: decine di migliaia continuano ad arrivare a Rafah, nel sud, in base all’ordine di evacuazione dell’esercito israeliano ma “non c’è cibo, né elettricità, i supermercati sono vuoti. Non esiste Internet e non vengono forniti aiuti umanitari. Migliaia di persone hanno cercato di andare nelle scuole dell’Unrwa per trovare rifugio; poiché non c’era posto per loro, sono state costrette a dormire per terra davanti alle scuole”. Per quanto riguarda gli aiuti da far entrare dai valichi, l’Idf ha detto che è disponibile ad aumentare da 250 a 400 il numero dei camion carichi di generi di prima necessità, aprendo anche la zona di Kerem Shalom. Resta molto tesa la situazione al confine tra Stato ebraico e Libano. Un civile israeliano oggi è stato ucciso da un missile sparato dal Paese dei cedri, dove Hezbollah, che ha rivendicato l’azione, sostiene Hamas. Il premier israeliano Netanyahu ammonisce: se i miliziani folo iraniani vogliono far scoppiare un secondo fronte rischiano di “”trasformere Beirut e il Libano meridionale in Gaza City”. Il dramma riguarda anche i sopravvissuti al massacro del 7 ottobre al rave vicino al kibbutz Beeri: alcuni di loro, scrive la Bbc, si sono suicidati per il trauma. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sulla giornata, i diari da Tel Aviv e Gaza, e un articolo sul dibattito emerso nelle università americane più prestigiose, come Harvard, Pennsylvania e MIT dopo che i responsabili, durante una audizione alla Camera, si sono rifiutati di dire in modo esplicito che l’evocazione del genocidio degli ebrei viola le regole dei campus; la loro risposta alla deputata repubblicana Elise Stefanik è stata che “dipende dal contesto” in cui certe affermazioni vengono fatte.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Ue, ultimo miglio in salità per la riforma del Patto di stabilità. Stasera l’Ecofin, l’assemblea dei 27 ministri europei dell’Economia, comincia il vertice straordinario sulla riforma del patto di stabilità.Si tenterà di trovare una difficile quadra alla riforma del Patto di stabilità. Le pressioni della Germania per rendere le nuove regole stringenti quanto quelle passate hanno infastidito alcuni Stati membri: L’Italia si è detta intenzionata a votare no. Il Commissario italiano Gentiloni ha dichiarato che le chance di intesa per domani mattina sono “al 51%”.
Una marcia per la pace straordinaria. Oggi la Tavola per la Pace ha presentato la marcia Perugia-Assisi straordinaria del 10 dicembre “per chiedere alla politica, al governo italiano, all’Europa e alle istituzioni tutte di intervenire per fermare il rischio di un vero e proprio genocidio in Palestina”. “A Gaza si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata, si liberino gli ostaggi. Cessate il fuoco”, si legge nella piattaforma dell’iniziativa.
Juventus, si indaga anche sul bilancio 2021. La società sportiva Juventus ha ricevuto “una richiesta di acquisizione documentale relativa, in particolare, ai bilanci al 30 giugno 2022”. La Procura di Roma ha chiesto l’acquisizione dei documenti che riguardano il bilancio approvato nel 2021. L’inchiesta è la stessa spostata per competenza da Torino a Roma, su cui i magistrati capitolini stanno lavorando per verificare se reiterare la richiesta di rinvio a giudizio fatta dalla Procura di Torino, annullata dalla Cassazione.
Imbarazzo alla Bbc, la giornalista mostra il dito medio in diretta. Maryam Moshiri, in apertura delle news di ieri a mezzogiorno, è stata sorpresa dalla telecamera: esibiva il dito medio in direzione dei cameramen, quando è stato attivato il collegamento. Così, la giornalista è stata vista dai telespetattori durante il gestaccio. Impassibile, Moshiri ha recuperato un’espressione professionale iniziando a leggere il sommario di giornata, partendo dalla parziale ammissione di colpa fatta dall’ex premier Boris Johnson, dinanzi alla commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid.
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