“Salvini, in Valsusa non sei il benvenuto”. Questo è il messaggio che il movimento NoTav indirizza al ministro delle Infrastrutture, che lunedì 18 sarà in valle, a Chiomonte: per assistere alla consegna del cantiere alle ditte che dovranno iniziare i lavori per il tunnel di base della nuova linea Tav Torino-Lione. Matteo Salvini aveva annunciato così la sua presenza: “Avanti con l’Italia dello sviluppo e dei sì. Il 18 dicembre sarò in Val di Susa, al cantiere della Tav tra Torino e Lione, contro le violenze dei delinquenti del no. Sempre dalla parte delle Forze dell’ordine e grazie alle donne e agli uomini in divisa che ogni giorno difendono questo Paese”.
Il ministro vuole essere presente in valle in un giorno considerato importante per l’opera, dopo vent’anni in cui è stato scavato soltanto un tunnel di esplorazione geognostica. La sua è anche la risposta politica al corteo pacifico di migliaia di persone che l’8 dicembre hanno sfilato da Susa a Venaus per ribadire la contrarietà alla nuova linea Torino-Lione, considerata devastante per l’ambiente e inutile per i collegamenti tra l’Italia e la Francia, visto il limitato volume di merci e passeggeri in transito che non giustificano i costi dell’opera.
Salvini è diventato il più accanito sostenitore delle grandi opere, dal Tav al ponte di Messina, dopo che la Lega era stata in passato contraria al supertunnel in Valsusa. Il movimento NoTav annuncia che “non mancherà di accoglierlo in valle”. E si chiede se “questa volta permetteranno al ministro di entrare nel famoso tunnel, cosa che non permisero al commissario governativo Calogero Mauceri nel luglio scorso”: perché – sostiene il sito dei NoTav – “le particolari condizioni geologiche riscontrate durante la costruzione del tunnel geognostico evidenziano la presenza di temperature talmente elevate da renderlo impraticabile all’essere umano. Gli impianti di refrigerazione non riescono a rendere la temperatura sopportabile, può accedere solo il robot automatico Axel”. Le condizioni geologiche trovate nel tunnel di prova già scavato potrebbero dunque impedire – secondo il movimento NoTav – l’avvio della costruzione del tunnel di base. Comunque i NoTav rivolgono un invito a Salvini: “Ci vediamo lunedì 18 dicembre alle ore 10 davanti ai cancelli della centrale di Chiomonte per chiedere, tutte e tutti, al ministro di testare per noi la temperatura all’interno del tunnel”.