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CROSETTO E L’APPARTAMENTO GRATIS DA QUATTRO MESI. LUI SI DICE “IRRITATO”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto vive da quattro mesi senza pagare l’affitto in una casa di proprietà del figlio di un imprenditore del settore della cybersicurezza, e amico: Carmine Saladino, che con la società Maticmind lavora con vari enti pubblici, tra cui il Ministero della Difesa. Lo scoop è di Marco Lillo e Valeria Pacelli sul Fatto di oggi, ripreso dagli altri giornali. Quando è stato interpellato dal nostro Marco Lillo sulla vicenda, Crosetto ha risposto che il motivo per cui non versa il canone di locazione per la casa è che i lavori di ristrutturazione dell’appartamento, attico e superattico di 220 metri quadri vicino al Vaticano, sono in ritardo e non sono ancora terminati. E sono a carico del proprietario. La spiegazione infatti è confermata dallo stesso Saladino. “Vi faccio vedere le foto, capirete tutto”, si giustificava Crosetto nell’intervista di stamattina. Qualche ora dopo, però, le foto le ha postate su X. Si vedono operai al lavoro (i volti sono in chiaro) tra muri divelti, cemento e scatoloni. In una porzione di casa che appare molto più piccola dei 220 metri della pianta, va detto. “Queste foto, odierne, penso spieghino perché, come qualunque inquilino, io sia un po’ irritato. Da Ministro mi comporto come mi comporterei da cittadino: cerco di rispettare i miei doveri e difendere i miei diritti”. C’è un problema in questa versione. Nessun padrone di casa di un appartamento normale si comporta così con i suoi inquilini (qui l’affitto vale 5 mila euro). Di solito, i lavori di ristrutturazione sono pagati dal locatario, che recupera poi i soldi anticipati scontandoli dal canone. Qui però l’inquilino è un ministro. Sul Fatto di domani approfondiremo la vicenda.
GOVERNO DEGLI SCANDALI, BAVAGLIO AI GIORNALISTI E UNA MINA CONTRO I MAGISTRATI. SGARBI CHIEDE UN MILIONE AL FATTO PER LO SCOOP DEL QUADRO RUBATO. GASPARRI, L’ELETTO CON INCARICO “COMPATIBILE”. Nel governo degli scandali, non è solo Guido Crosetto a giustificare benefici distanti anni luce dalla vita quotidiana. Il cognato ministro Francesco Lollobrigida si è arrampicato sugli specchi per motivare la fermata ad personam del Frecciarossa. Daniela Santanchè dovrà convincere i giudici che i bilanci della galassia societaria Visibilia sono sempre stati in regola. Il sottosegretario Sgarbi è a rischio incompatibilità come conferenziere a pagamento, ma ora dovrà spiegare anche perché un quadro rubato sembra finito nelle sue mani. Dopo lo scoop del Fatto e Report, il critico ha annunciato che chiederà 1 milione di euro di risarcimento ciascuno alla trasmissione di Rai 3 e al nostro giornale, per “la campagna diffamatoria costruita attorno al furto di una tela dal castello di Buriasco”. Infine Maurizio Gasparri, il senatore presidente della società di sicurezza informatica Cyberealm. Un incarico assunto “alla chetichella” (rivelato ancora da Report) di cui non c’è traccia nel fascicolo pubblicato sul sito di Palazzo Madama. La Giunta per le immunità del Senato ha aperto un’indagine sui possibili conflitti d’interesse. Ma i segnali sono incoraggianti per Gasparri. Oggi il comitato ristretto della Giunta ha espresso il suo parere: via libera al forzista; perfetta “compatibilità” tra il mandato parlamentare e la presidenza di una società privata. Invece di evitare scandali, il governo Meloni preferisce ostacolare i giudici e imbavagliare i giornalisti. In commissione Giustizia del Senato giace il ddl Zanettin-Bongiorno sul sequestro dei dispositivi informatici, come smartphone e computer. Il provvedimento imporrebbe agli inquirenti di selezionare le informazioni utili all’inchiesta insieme agli indagati, ma il rischio è di mandare in fumo l’istruttoria svelando informazioni riservate. Oggi il governo ha rinviato l’esame del ddl all’anno prossimo, 23 gennaio. Domani invece si vota l’emendamento di Azione alla legge di delegazione europea sulla presunzione d’innocenza: la modifica (firmata da Enrico Costa) vieta la pubblicazione delle ordinanze cautelari fino alla fine delle indagini. Sul Fatto di domani vi racconteremo le ultime mosse del governo dell’impunità, con un’intervista al senatore 5s (ex pm antimafia) Roberto Scarpinato.
L’ITALIA IN MISSIONE CONTRO GLI HOUTHI (A SUA INSAPUTA). Gli Stati Uniti l’avevano preannunciata da settimane. Ieri il ministro della Difesa Usa Lloyd Austin, dal suo viaggio in Israele, ha annunciato la formazione di una task force internazionale per contrastare la pirateria dei ribelli Houthi nel mar Rosso. La milizia sostenuta dall’Iran si è resa protagonista di diversi assalti a navi mercantili collegate ad aziende israeliane, sostenendo in questo modo di dare il suo contributo di solidarietà ad Hamas. Oggi hanno addirittura minacciato che colpiranno una nave ogni 12 ore. Gli attacchi però preoccupano molto le grandi aziende del trasporto marittimo, incluse quelle dei combustibili fossili, visto che il mar Rosso è un crocevia fondamentale di scambi tra Europa e Asia. Infatti ieri sera British Petroleum ha comunicato di aver sospeso questa rotta per ragioni di sicurezza. Tornerà a circumnavigare l’Africa come prima dell’apertura del Canale di Suez. In questa task force c’è anche l’Italia, che invierà la fregata Virgilio Fasan. Lo ha confermato il ministro Crosetto (sempre lui), che stamattina ha parlato con l’omologo americano: “Stiamo ragionando sulla missione navale”, dichiara. E poi spiega che il dispiegamento della nave italiana era previsto a febbraio nell’ambito della missione europea Atalanta per il pattugliamento del Mar Rosso, il Golfo di Aden e l’Oceano Indiano a protezione dei mercantili. Per Crosetto: “Ci si muove solo e sempre all’interno del perimetro approvato dalle Camere e soprattutto, non esiste una missione contro gli Houthi ma solo la necessità di consentire un transito sicuro dei mercantili”. Il problema è che iniziative del genere si discutono in Parlamento. E la Spagna, che comanda la missione Atalanta, fa sapere che non ha preso alcun accordo con gli Usa. Sul Fatto di domani leggerete la nostra analisi.
FERRAGNI, DOPO IL PANDORO LE UOVA. IL BOTTA E RISPOSTA FEDEZ-LUCARELLI. Lo ha scritto oggi Selvaggia Lucarelli sul nostro giornale e, come prevedibile, la notizia ha fatto in poche ore il giro del web: ci sono due operazioni, nel 2021 e nel 2022, molto simili a quella del pandoro Balocco, che ha portato Chiara Ferragni a scusarsi pubblicamente: le uova di Pasqua in collaborazione con Dolci Preziosi, che avrebbero dovuto sostenere “il progetto benefico ‘I Bambini delle Fate’”. Collaborazione che è valsa all’imprenditrice 500.000 euro e 700.000 euro, mentre al progetto sono arrivati, in tutto per i due anni, 36mila euro. Oggi botta e risposta tra Fedez e Lucarelli: “Ecco la non-giornalista che non vedeva l’ora di buttare m*rda. Io e mia moglie abbiamo raccolto 4 milioni di euro. Mi piacerebbe sapere cosa hai fatto tu nel frattempo. Spoiler, niente”, ha scritto sui social il marito di Ferragni. “Non è carino dire che voi fate tanto e io non faccio un caz*o – la replica di Lucarelli –. In effetti, ho appena fatto fare una donazione di 1 milione di euro a un ospedale e di un milione e mezzo ad AGCM, che contribuisce a tutelare i cittadini e il rispetto delle regole e del mercato! Prego”.
MEDIO ORIENTE, ISRAELE: PRONTI A PAUSA UMANITARIA PER RIAVERE GLI OSTAGGI. IL DIRETTORE DELL’OSPEDALE DI JABALYA: “LA STRUTTURA È UTILIZZATA DA HAMAS”. Guerra nella Striscia, giorno 74. Il conflitto scaturito dal massacro del 7 ottobre firmato da Hamas, con 1.200 morti, ha un bilancio sempre più drammatico: fonti palestinesi contano 19.667 vittime e 52 mila feriti. L’esercito israeliano ha perso 132 soldati. Da più parti si preme per una nuova tregua. ”Israele è pronto per un’altra pausa umanitaria e per altri aiuti in modo da rendere possibile il rilascio degli ostaggi. La responsabilità ricade ora interamente su Sinwar e sulla leadership di Hamas”. Questa la dichiarazione del presidente israeliano Isaac Herzog, durante una riunione con alcuni ambasciatori. Un funzionario del movimento islamico ha fatto sapere di non prendere in considerazioni scambi di ostaggi fino a quando i combattimenti sono in corso, tuttavia una delegazione di Hamas arriverà in Egitto nei prossimi giorni; gli 007 del Cairo, assieme a quelli del Qatar, sono i punti di riferimento degli estremisti. Nei giorni scorsi, il capo del Mossad, Barnea, e quello della Cia, Burns, si sono incontrati con esponenti di Doha a Varsavia per discutere lo stesso tema. Secondo il quotidiano Haaretz, sono 129 le persone ancora nelle mani di Hamas, 121 quelle rilasciate in cambio del triplo di detenuti palestinesi. La battaglia intanto prosegue; sirene d’allarme sono risuonate nel nord e nel centro di Israele, fino a Tel Aviv, a causa di razzi lanciati da Hamas e da Hezbollah. L’esercito israeliano e il servizio di sicurezza Shin Bet hanno diffuso la confessione di Ahmed Kahlot, il direttore dell’ospedale “Kamal Adwan” di Jabalya, che è stato arrestato la settimana scorsa; ha ammesso durante un interrogatorio che nel suo istituto si svolgono attività dell’ala militare di Hamas e che lui stesso è stato reclutato nel 2010 con il grado di generale di brigata. Inoltre, Kahlot ha aggiunto che ci sono 16 membri di Hamas tra dottori, paramedici, impiegati e personale d’ufficio, e che usavano ambulanze per trasportare soldati rapiti, ma mai feriti civili. Nel sud della Striscia, inoltre, l’esercito afferma di aver eliminato Subhi Ferwana; avrebbe finanziato Hamas grazie alla sua società di cambio-valuta Hamsat. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sulla giornata.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Bancarotta e false fatture, chiesti 5 anni per i genitori di Renzi. Nella requisitoria al processo in corso al tribunale di Firenze, il pm Luca Turco ha chiesto la condanna a 5 anni di reclusione ciascuno per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, e 10 mesi per la sorella del senatore, Matilde Renzi. Il processo riguarda i fallimenti di cooperative di servizi di volantinaggio e pubblicitari. La procura ha anche chiesto condanne comprese tra 1 anno e 4 anni 8 mesi per altri sette imputati e una sola assoluzione.
Saman Abbas, ergastolo per i genitori, 14 anni allo zio. S’è concluso oggi il processo di primo grado nei confronti della 18enne uccisa nel 2021 a Novellara, nel reggiano. I giudici hanno condannato all’ergastolo il padre e la madre della ragazza; a 14 anni di reclusione lo zio. Assolti i cugini: per loro ordinata l’immediata liberazione.
Uccisa in casa a 27 anni: era incinta del secondo figlio. Una ragazza di 27 anni è stata accoltellata e uccisa nella sua abitazione a Riese Pio X, in provincia di Treviso. La donna, madre di un bambino di 4 anni, era incinta del secondo figlio. A dare l’allarme un vicino di casa e lo stesso compagno della donna, che è stato sentito in caserma dai carabinieri. In serata è stato fermato un uomo di 40 anni, kossovaro, conoscente della famiglia.
Ponte sullo Stretto, l’ex sindaco di Messina occupa la sede del Pd. Stamattina Renato Accorinti, con un gesto simbolico, ha chiesto alle opposizioni di unirsi nella battaglia politica per dire no al Ponte. “Noi ci siamo”, gli ha replicato Elly Schlein, che l’ha incontrato.
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Cop28, le associazioni denunciano: “L’accordo dimentica il Sud del mondo: la fame aumenterà”
di Elisabetta Ambrosi
“Cinquecento milioni per il fondo Loss&Damage mondiale? Per capire quanto sia ridicolo basti pensare che solo in Emilia Romagna le alluvioni di maggio hanno causato danni per 8.8 miliardi di euro e le attuali stime dei danni subiti dai paesi in via di sviluppo sono circa 400 miliardi all’anno. La Cop ha fallito ancora”. Non hanno dubbi sull’esito dell’ultima conferenza mondiale sul clima a Dubai gli attivisti di Extinction Rebellion, che in un duro post su Facebook ironizzano sul fatto che ci siano voluti “trent’anni per raggiungere un accordo che riconosca che il riscaldamento globale è un effetto delle attività umane”.
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