Un salario minimo di nove euro l’ora per tutti i lavoratori impiegati negli appalti del Comune di Livorno. Mentre a livello nazionale la proposta dei partiti di opposizione è stata affossata dalla maggioranza, l’introduzione di un salario minimo legale inizia a prendere forma a livello locale, seppur solo in forma di indirizzo politico. Il consiglio comunale di Livorno ha approvato a larga maggioranza una mozione in sostegno della retribuzione dei lavoratori comunali. La mancanza di una legge nazionale in materia impedisce alla misura di rendere obbligatorio il rispetto del salario minimo per chi si aggiudicherà un appalto. Ma, per il sindaco di Livorno Luca Salvetti, il provvedimento approvato è un chiaro messaggio politico all’esecutivo di Giorgia Meloni. “Chi deve legiferare su questo tema è il governo purtroppo. Fino a che non si modifica la legge a livello nazionale e si inserisce un riferimento al salario minimo come elemento obbligatorio, noi non lo possiamo applicare in modo inderogabile – ha spiegato a ilfattoquotidiano.it -. Ma lo considereremo un elemento di pregio e, dove possibile, tra le varie proposte che ci arriveranno per gli appalti preferiremo quelle che lo prevedono”. “Livorno è un simbolo – rivendica Aurora Trotta, consigliera di opposizione di Potere al Popolo, 25 anni, prima firmataria della mozione – Vogliamo che questa mozione diventi uno spartiacque e che altri Comuni ci prendano ad esempio”. “.
Inizialmente presentata dal Movimento 5 Stelle, la mozione approvata è stata modificata da un emendamento di Potere al Popolo. Entrambe sono forze di opposizione: al loro voto si è aggiunto quello della lista civica di sinistra Buongiorno Livorno (anch’essa minoranza), ma anche quelli del Pd e dalle civiche affiliate) oltre che dalla lista civica di sinistra Buongiorno Livorno. Contraria solo la destra. “La larga maggioranza con la quale è stata approvata la misura – dice Salvetti, che da indipendente dal 2019 guida una coalizione di centrosinistra – è il sintomo che la città di Livorno ha una posizione molto precisa sul tema, opposta a quella del governo Meloni”, prosegue. La speranza è che la mozione possa trasformare Livorno in un laboratorio politico. “Quello che però potrà essere prodotto in questo laboratorio dipende molto da che ingredienti ci sono a disposizione – sottolinea ancora il primo cittadino -. Se la legge ci dà dei margini bene, altrimenti non possiamo infrangerla”.
Ad ogni modo con la nuova riformulazione della mozione il sindaco e la giunta si impegnano a introdurre una precondizione nella stesura del testo di tutti gli appalti comunali: i lavoratori impiegati dovranno avere un salario minimo di nove euro l’ora. Per il sindaco si tratta di un provvedimento “buono e saggio”, coerente con le convinzioni della giunta, seppur limitato nell’applicazione. “Per quanto riguarda il tema degli appalti – spiega il primo cittadino – ci sono dei paletti che dovrebbero essere presi in considerazione per una revisione complessiva a livello nazionale”. Resta poi il problema dei subappalti sui quali la mozione non può avere effetto.
In ogni caso, secondo Aurora Trotta, giovane consigliera comunale di Potere al Popolo che ha firmato l’emendamento, quello di Livorno è un punto di partenza importante. Un modo per fare pressioni affinché il salario minimo diventi realtà, almeno sul territorio. “Potrà essere un esempio anche per altri consigli comunali – spiega a ilfattoquotidiano.it – Parliamo di un miglioramento decisivo per alcuni lavoratori, come ad esempio quelli impiegati negli appalti della cultura che prendono 5 o 6 euro l’ora. E sono soprattutto giovani”. Per la consigliera di PaP, il via libera alla mozione è solo il primo passo di una mobilitazione più ampia che coinvolgerà le piazze di Livorno e sottolinea il fatto che l’approvazione è arrivata dopo un compromesso: “A livello nazionale abbiamo portato avanti la raccolta firme per l’istituzione di un salario minimo di 10 euro, che tenesse conto dell’inflazione. Ma dato che la situazione nel nostro territorio è brutale, abbiamo abbassato la richiesta per tentare di recuperare la dignità dei lavoratori”.
Il salario minimo è dignità: il governo ci ripensi e lo introduca – FIRMA SU IOSCELGO