Tommaso Verdini, figlio del più noto Denis e “cognato” di Matteo Salvini (il ministro è fidanzato con la sorella Francesca), è destinatario di un’ordinanza che gli impone gli arresti domiciliari. La misura è stata chiesta a luglio 2023 dai pm, accordata il 20 dicembre. Tommaso Verdini era in vacanza in Svizzera ed è rientrato per la notifica dell’atto. Corruzione e turbativa d’asta sono i reati contestati dai pm romani. Con Verdini Jr altri quattro sono finiti ai domiciliari: Fabio Pileri, socio di minoranza di Tommaso nella società di consulenza Inver Srl, e gli imprenditori Antonio Veneziano, Stefano Chicchiani, Angelo Ciccotto. Interdittiva per 12 mesi dal pubblico ufficio invece per Paolo Veneri e Luca Cedrone rispettivamente, all’epoca dei fatti, dirigente e funzionario della Direzione Appalti e Acquisti di Anas.
Secondo i pm Veneri e Cedrone fornivano a Pileri informazioni riservate sulle gare in corso di pubblicazione di Anas “per favorire gli imprenditori interessati alla gara legati alla Inver” e in cambio “accettavano la promessa di utilità da parte dei privati Tommaso Verdini, Fabio Pileri e Denis Verdini consistite nel loro intervento e raccomandazioni in sedi politiche ed istituzionali (tra gli altri presso Massimo Bruno, Chief Corporate Affair Officer di Ferrovie dello Stato, presso Diego Giacchetti, neo direttore delle risorse umane e gestione del personale di ANAS) per la conferma in posizioni apicali di Anas o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati”.
Gli imprenditori da parte loro pagavano alla Inver consulenze che però per la procura sarebbero fittizie. Veneziano “attraverso la Phos srl a lui riconducibile” ha versato 137 mila euro tra luglio 2021 e aprile 2023, Ciccotto attraverso il Consorzio Stabile Aurora 114 mila tra il luglio 2021 ed il febbraio 2023. C’era anche chi pagava in nero. Secondo i pm Chicchiani ha versato “utilità – anche mediante lavori edili in corso di accertamento – e somme di denaro in contanti in corso di quantificazione per un valore di circa 500 mila (ultima consegna accertata di 30 mila euro in epoca antecedente e prossima al 5 dicembre 2022)”. I pm scrivono di “opere edilizie presso la proprietà di Denis Verdini”.
Tra gli indagati anche Domenico Petruzzelli “responsabile presso la sede centrale di Anas della struttura ‘Assetti Infrastrutturale Rete’” che per i pm “indebitamente riceveva da Tommaso e Denis Verdini e da Fabio Pileri utilità consistite nel loro intervento in sedi politiche ed istituzionali (tra gli altri presso Federico Freni, sottosegretario al Mef., presso Massimo Bruno, Ferrovie dello Stato, presso Diego Giacchetti, Anas) per la conferma in posizioni dirigenziali di Anas o per avere un ruolo apicale in Autostrade del Lazio o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati di società private o di organismi di diritto pubblico”. Bruno, Freni e Giacchetti non sono indagati.
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Era stato Il Fatto a rivelare a settembre scorso gli incontri del sottosegretario Freni con Denis Verdini. Incontri che avvenivano in un momento in cui l’ex senatore di Ala stava scontando i domiciliari dopo la condanna per bancarotta. Adesso nell’ordinanza i magistrati mettono nero su bianco che il sottosegretario, rappresentava uno dei “rapporti privilegiati” che Verdini e Pileri utilizzavano. Nell’ordinanza ad esempio si fa riferimento a una conversazione di Pileri nel corso della quale “conferma la presenza alla cena del 30 novembre 2021 al Pastation tra Massimo Simonini e Freni il quale ‘si è messo subito a disposizione’”. Il 9 novembre 2021 è sempre Pileri che cita Freni, stavolta con Petruzzelli. Parlando di nomine ai vertici Anas, Pileri dice: “I segnali sono tutti positivi (…). Il Mef adesso sono stati fortunati… è entrato un amico, Freni, (…) è a conoscenza di tutto. Si è ritrovato con Franco che gli parlava di Anas e non era informatissimo e Freni gli ha detto ‘stai al tavolo con noi’… altrimenti lui non avrebbe la delega, lui ha altre deleghe però insomma sta al Mef quindi…”.
Freni sentito a settembre scorso dal Fatto aveva detto di non ricordare Petruzzelli e di non essersi mai interessato di nomine. Tommaso Verdini in una conversazione intercettata in ambientale del 13 aprile 2022, commentando “le prospettive di carriere dei loro referenti Anas” dice: “I ragazzi aiutano la situazione ai clienti anche perchè alcune cose sono delicate… ci dobbiamo raccontare anche cose più delicate eh… c’è anche il fatto che con alcuni dirigenti siamo cercando di dargli una mano a fare carriere”. E poi aggiunge: “Un dirigente è evidente che ci tratta il cliente meglio, perchè sa che noi possiamo dargli una mano (…)”.
A proposito di nomine secondo i pm sarebbe stata stilata anche una lista. Nel maggio del 2022, riporta l’ordinanza, “Denis Verdini, con il figlio Tommaso e Fabio Pileri predispone ‘la lista di nomi’ per Anas recapitata a Massimo Bruno”. Secondo i pm nell’incontro intercettato “I Verdini con Pileri fanno riferimento alla ‘lista di persone’ da allocare all’interno del gruppo Fs”. Poi i pm riportano la conversazione: “Quando s’è fatto la lista d’accordo con Massimo… quando nel cda è passato con loro e gli ha dato una mano quello della Lega, lui ha fatto un accordo con quelli della Lega di futura collaborazione con Matteo e lì eccetera e con noi tramite Freni un rapporto di intermediazione di questo rapporto e in cambio di questa intermediazione…. Ci ha chiesto una lista di persone interne a quel gruppo, da aiutare, e noi gli abbiamo messo un po’ di persone che ci hanno dato i nostri…”.
I pm citano anche una precedente conversazione del dicembre 2021 e scrivono: “Pileri grazie al peso politico di Verdini, è in grado dunque di segnalare al nuovo management di Anas/Fs e al sottosegretario al Mef l’elenco di soggetti ‘affidabili’ (una lista dei ‘buoni e dei cattivi’)”.
Dalle indagini dei pm inoltre è emerso che Denis Verdini “è socio di fatto della Inver e percepisce in nero parte delle somme introitate dalla Inver (…), è colui che in virtù del suo peso politico e dei suoi rapporti con Freni e Bruno (…) assicura sponde ed appoggi istituzionali tali da consentirgli, direttamente o tramite il figlio Tommaso e Fabio Pileri, di promettere e garantire ai vari Cedrone, Veneri, Petruzzelli avanzamenti di carriere in Anas o il ricollocamento in posizioni lavorative di rilievo”. E per i magistrati non lo fa gratis: “Il 29 marzo 2022 – riporta l’ordinanza – è stata intercettata all’interno degli uffici della Inver, una conversazione tra Pileri e Tommaso Verdini nel corso della quale si fa esplicito riferimento al fatto che mensilmente circa 20 mila euro sono consegnati al ‘ quarto socio… al babbo’”.
Il gip dunque sposa la linea dei pm sull’ipotesi della corruzione. Scrive il giudice: “Le frasi proferite da Pileri ad un interlocutore sconosciuto all’indomani delle perquisizioni eseguite dalla Finanza l’11 luglio 2022 sono emblematiche: ‘Secondo me la posizione mia è la peggiore di tutti …. bisogna prepararsi e bisogna tirà fuori Tommaso (Verdini, Ndr) da sta cosa e per tirarlo fuori, però non comando io, mi devo accollare tutto quanto io, non ci stanno cazzi che tengono sennò portano dentro tutti e due… l’impianto è molto chiaro, io facevo certe cose… questa è corruzione in cambio di posti…”.
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